Calangianus, Sagra del bovino, evento di rilancio di un comparto in sofferenza. La video intervista a due degli organizzatori di un evento che non è solo “cibo”.

Calangianus, 24 lug. 2015-

Michele Filigheddu e Gianni Inzaina sono due degli organizzatori di questa 14^ edizione della Sagra del Bovino che si svolgerà oggi e domani a Calangianus.

Il primo, Filigheddu, è il Presidente sardo dell’associazione Charolaise e Limousine, due delle più pregiate razze bovine da carne. Il suo impegno in questi anni di vera sofferenza per il settore, come racconta nell’intervista video che segue questo articolo, è stato proficuo e allo stesso tempo difficile. Sono anni di sofferenza per l’intera zootecnia sarda così come per l’agricoltura. La globalizzazione, il vero grande male di questo secolo e di quello precedente, checchè ne dicano gli esperti, ha imposto ferree discipline di produzione  e  ha limitato la forza espansiva del settore dell’allevamento. Alcune malattie, poi hanno compromesso l’esportazione e il consumo che si è ridotto moltissimo a vantaggio di altre carni, certo meno pregiate. La difficoltà di pandemie come la blue tongue (settore ovino) e il morbo della mucca pazza sembrano essere state veri e prorpi business delle multinazionali dei vaccini, obbligatori e spesso introvabili. La magistratura ne è consapevole che alcune di queste pandemie siano state causate porprio dai vaccini. (leggi qui). In questo modo, si sta tentando di uccidere un’economia prima forte ed ora fragile e compromessa vieppiù dalla scarsità dei consumi.

“Ben vengano questi eventi”, sostiene Filigheddu, quando servono come l’acqua santa a rilanciare il settore e favorire il consumo di una carne pregiata, sana e di grande qualità.

Inzaina, come rappresentante dell’associazione “La Graiglia” che organizza in paese questo evento sin dalla sua prima edizione, puntualizza anch’egli l’importanza di questa sagra che è riduttivo ricondurre ad evento godereccio o  solo  gastronomico. Il binomio, sagra e comparto allevamento bovini da carne, sono un’unica cosa e sono occasioni uniche per far capire che non si può e non si deve lasciare che anche questa importante fetta di economia cada nelle barbari mane di chi manipola ad hoc ogni fonte e ogni risorsa per pilotare l’omologazione anche dei consumi così come di tutte le altre cose. Occorre una linea ferma e una voce sola per difendere la categoria. In questi ultimi anni i segnali sono stati incoraggianti e significativi e la categoria non ci sta più a patire queste indicibili sofferenze per produrre qualcosa di qualitativamente valido che poi viene sostituito da carni provenienti dall’estero, in virtù solo e sempre di direttive europee che stanno uccidendo la Sardegna e tutta la nazione. Così si è fatto per il latte, così per la carne e così sta avvenendo per tutto. 

Ecco le due interviste dei due rappresentanti autorevoli del settore allevamento e della sagra del bovino.

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