Golfo Aranci, Don Sandrino risponde dopo il momento difficile che sta vivendo in paese. “Spero che tutto vada ad affievolirsi- La città di Tempio si stringe attorno a lui in segno di solidarietà.

Golfo Aranci, 3 novembre 2014-

La lettera che Don Alessandro Cossu (Don Sandrino per i tempiesi) ha scritto per raccontare le vicende che gli sono capitate a Golfo Aranci presso la cui parrocchia di San Giuseppe sta esercitando il suo mandato.

“Sento di dire grazie a tutti coloro che sono vicini al parroco per tutta la situazione triste che si è venuta a creare a causa della chiesa della Madonna del Monte. Mi spiace che a causa di queste persone ci passi tutta la comunità. Io dico a queste persone che sarebbe ora di finirla. Poiché così facendo, continuano a confermare di non essere in linea con il vangelo e, meno che mai, con la devozione alla Madonna del Monte. Le comunità di Golfo Aranci, Rudalza, Porto Rotondo e Marinella che mi sono state affidate non sono come la stampa le vogliono fare apparire, ma al contrario. Pure perché in questi articoli ci sono alcune verità ma anche tante imprecisioni e falsità. Sono comunità ricolme di tanto rispetto per il parroco e per la vergine santissima. Se alcuni di questi, a causa di incomprensioni e di condivisione alla linea pastorale del mio ministero sacerdotale, si sono comportati con atteggiamento di guerra e “vendetta” verso di me, mi dispiace, ma non tutti si comportano così né in Golfo Aranci né altrove. Tra me e i tutti fedeli delle comunità citate, anche i turisti che vengono per fare le ferie, si è instaurato un bellissimo rapporto di stima e di affetto e c’è sempre stato e ci sarà sempre un dialogo buono e costruttivo, anche su faccende non condivisibili. Sono appena rientrato da Medjugorje con un gruppo di 150 di fedeli di diverse parrocchie con i quali abbiamo trascorso una settimana bellissima di preghiera e di amicizia, poi rientro e mi trovo questa bella sorpresa. Questo mi dimostra che la preghiera dà fastidio al demonio e scatena e rende schiavi suoi alcuni uomini affinché facciano il suo gioco, ma come pastore posso solo dispiacermi e rattristarmi del fatto che anche queste pecorelle smarrite appartengono all’ovile di cui io sono il pastore e perderle del tutto mi farebbe sentire un fallito spiritualmente, per questo prego tanto e continuerò a farlo per loro e per tutti affinché l’unico obbiettivo di questa faccenda sia ritrovare tutti la strada della pace e del Signore. Maria Santissima, infatti, non può essere motivo di divisione, ma motivo di unione di accompagnamento. 

Cari parrocchiani, mi dispiace che il nome del paese e delle comunità affidatemi sia stato sporcato per causa di questi atti poco consoni alla dignità, generosità, affabilità e alla fede che sempre vi ha contraddistinto da quando sono arrivato. Per questo spero che tutto vada ad affievolirsi. Che Dio, per intercessione di Maria, ci dia pace”.

Related Articles