La Maddalena, 28 mar. 2017-
Era appena arrivata in ospedale a Olbia, dopo un viaggio in autoambulanza e un travaglio vissuto tra autoambulanza e traghetto. Ecco un esempio di cosa può succedere quando un ospedale come il Paolo Merlo di La Maddalena ha subito la perdita del punto nascita.
Carola, una neonata bellissima e ricciuta, era ancora dentro la madre quando la stessa, recatasi all’ospedale di La Maddalena, per un tracciato, mostrava già la volontà di nascere. Una corsa frenetica in autoambulanza, il traghetto, il tempo lunghissimo della traversata e del successivo viaggio verso Olbia.
Un’esperienza tremenda per la signora che ha rischiato, ma certo non sarà il solo caso, di partorire in autoambulanza a bordo della motonave diretta a Palau.
Come si fa, dico io, a non capire il rischio che si corre quando non esiste più un punto nascita in un ospedale, disagiato, sottoposto alla sciagura di questi tempi di assoluta follia, con solo stato sociale che è solo una parola senza senso ormai. Come fa Arru a dormire serenamente e accontentarsi solo del fatto che fortunatamente stavolta è andata bene?
Quando anni fa, in un’accesa discussione con un ex politico che invano cercava di spiegarmi che lo stato centrale non c’entra nulla in materia di sanità, dissi lui. “Si. dovrebbe essere così. Allora mi spieghi perché una regione che dovrebbe deliberare a favore dei propri ospedali fa esattamente l’opposto in favore della sanità privata?” Ovviamente, non ebbi risposta e il tempo ha continuato a descrivere questa parabola che scende ogni giorno verso il baratro.
Vergogna! Sardegna amministrata da politici inutili che hanno solo eseguito ordini dall’alto, alla faccia della nostra autonomia e della nostra sanità pubblica. Eletti per tutelate gli interessi delle lobbies finanziarie, certo non per il popolo che avrebbero dovuto rappresentare.
La foto di copertina delle cinque donne che qualche settimana fa fu creata per rendere pubblico questo sconcio sanitario, è emblematica. Cosa sta scritto in quelle pance lo vedete anche voi. Basta, la misura è colma per tutti.
Antonio Masoni
