Olbia, ASL: Lo sciopero sindacale del 19 febbraio e la posizione aziendale: La Asl Informa la popolazione.

Olbia, 17 feb. 2016-

I due comunicati della ASL sullo sciopero di venerdì 19 febbraio 2016. 

La Direzione Aziendale della Asl di Olbia comunica alla popolazione che per venerdì 19 febbraio 2016 le organizzazioni sindacali della Uil Fpl, Fsi, Cisl Fp, Cgil Fp, Nursind, Rsu, Usb, Nursing up, hanno indetto uno sciopero di 6 ore di tutto il personale del Comparto (che interesserà gli Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Ausiliari, Personale Tecnico, Educatori professionali, Amministrativi).

A tal proposito l’Azienda sanitaria comunica alla popolazione che, nel rispetto dell’esercizio del diritto di sciopero, saranno comunque garantiti i servizi pubblici essenziali di assistenza e delle emergenze, così come disposto dalle disposizioni in materia di sciopero e garanzia delle prestazioni essenziali .

In particolare, sarà assicurata la continuità assistenziale in tutti i reparti ospedalieri, nel Servizio di emergenza-urgenza, nelle terapie intensive, nei servizi di laboratorio analisi e dei centri trasfusionali in regime di urgenza.

Lo sciopero potrebbe comunque comportare alcune variazioni nel normale svolgimento delle attività di specialistica ambulatoriale, in particolare quella programmata e differibile.

Consapevole dei possibili disservizi e per venire incontro alle esigenze dei cittadini, la Direzione Aziendale comunica che il personale Asl in servizio sarà comunque a disposizione per qualunque supporto ed eventuali informazioni.

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Ecco ora il comunicato sulla posizione aziendale sulla giornata di venerdì 19.

La Direzione Aziendale della Asl di Olbia prende la parola sullo sciopero del Comparto proclamato dalle organizzazioni sindacali della Uil Fpl, Fsi, Cisl Fp, Cgil Fp, Nursind, Rsu, Usb, Nursing up, indetto per venerdì 19 febbraio prossimo e che interesserà gli Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Ausiliari, Personale Tecnico, Educatori professionali, Amministrativi.

 Nel mese di dicembre 2015 l’Azienda sanitaria, in perfetta sintonia con le sigle sindacali, ha raggiunto un accordo in materia di “Progressioni economiche orizzontali”. L’intesa è stata validata e approvata, così come previsto dallo stesso accordo, dal Collegio Sindacale il 12 gennaio 2016, con la prescrizione, assunta in seguito al parere dell’Aran e dello stesso Collegio Sindacale, che lo stesso venisse applicato a decorrere dal 2016.

“Il disagio dei dipendenti per la mancata attivazione dell’accordo del 2015 è comprensibile, ma la Asl di Olbia non può e non vuole agire in difformità della legge e del parere del proprio organo di controllo”, spiega il commissario della Asl di Olbia Paolo Tecleme, che ripercorre il percorso che ha portato oggi alla proclamazione dello sciopero.

La Asl di Olbia, in data 11 febbraio 2016, ha partecipato alla procedura di raffreddamento avviata davanti al Prefetto di Sassari; nella serata di ieri, martedì 16 febbraio, si è inoltre celebrato nella sede della Direzione Aziendale, l’ennesimo tentativo di conciliazione con i sindacati. 

“Uno sciopero che viene proclamato nonostante i vari tentativi di dialogo e la volontà di questa Direzione di applicare l’accordo sulla progressione economica orizzontali. Per ragioni di carattere giuridico l’accordo non può esser applicato retroattivamente, cioè nell’annualità 2015, ma dall’anno della sua validazione da parte del Collegio sindacale,  quindi per il 2016. Questa Direzione si è inoltre impegnata con le Organizzazioni sindacali affinché l’iter procedurale per l’assegnazione delle risorse venga concluso entro il prossimo mese (marzo 2016)”, aggiunge Tecleme.“Abbiamo inoltre assicurato ai Sindacati che i “fondi delle fasce” non assegnati nell’annualità 2015 non andranno persi, ma ridistribuiti ai dipendenti attraverso l’attribuzione della retribuzione di risultato. Nonostante questo, le sigle sindacali ora ci chiedono di violare il parere degli uffici, del Collegio sindacale e dell’Aran, chiedendo l’applicazione retroattiva dell’accordo. Per questo ci troviamo dinanzi ad uno sciopero con una finalità impossibile da soddisfare. Ora non ci resta che garantire i servizi pubblici essenziali di assistenza e delle emergenze, così da ridurre al minimo i disservizi che potrebbero danneggiare i cittadini e ancor di più le fasce deboli della popolazione. A questo punto, però, vista la volontà sindacale di rifiutare le proposte aziendali e interrompere le trattative in corso, eventuali rallentamenti o ritardi nella futura applicazione dell’accordo non potranno certo esser addebitate a  questa Direzione Aziendale”, conclude Tecleme.

 

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