Olbia, la Casagit “Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani dona 10.000 euro alla Asl destinati al C.S.M. Il comunicato stampa.

Olbia, 9 luglio 2014-
La Asl di Olbia acquista una parte degli arredi del Centro di salute mentale grazie al contributo di 10.000 € donato all’Azienda sanitaria dalla Casagit, la Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani.

“A nome dell’Azienda Sanitaria e di tutto il Centro di Salute Mentale di Olbia vorrei ringraziare la Casagit per la generosa offerta che ha consentito di acquistare una cucina componibile e un salotto per arredare i locali del Centro Diurno del Centro di Salute Mentale, devastato dall’alluvione dello scorso 19 novembre”, si legge nella nota di ringraziamenti che il manager della Asl 2, Giovanni Antonio Fadda, ha inviato al presidente della Casagit, Daniele Cerrato, e al Fiduciario della Sardegna, Giovanni Perrotti.

“Grazie al contributo, infatti, è stato possibile acquistare gli arredi dei locali che giornalmente venivano utilizzati dai pazienti che frequentano il Centro e si impegnano in attività di reinserimento nella collettività. Un contributo, il vostro, apprezzato dagli operatori sanitari, ma anche dai nostri pazienti e dai loro familiari”, ha scritto il Direttore generale.

Con il contributo della Casagit la Asl di Olbia ha potuto acquistare gli arredi della cucina e del salotto utilizzati per il progetto “Pasti al centro diurno”, che consente al paziente di rendersi autonomo nella pratica della “preparazione del pranzo” e della “sistemazione della cucina”, attività di vita quotidiana non sempre di facile esecuzione per le persone seguite dal Csm. Un servizio in funzione ormai da qualche anno e sospeso in seguito all’alluvione del 19 novembre, quando i locali e gli arredi del Csm di via Baronia sono stati completamente devastati dal fango e dall’acqua. “Ora, con l’acquisto degli arredi, anche questa attività potrà riprendere”, aggiunge con soddisfazione il direttore del Csm, Amadeus Ehrhardt.

“Tutte le attività del Csm e del Centro Diurno sono volte a tutelare quella fascia di popolazione debole che, purtroppo, non dispone di un ambiente adeguato a sviluppare il proprio potenziale e a recuperare quelle capacità sociali basilari per una vita decorosa. Negli anni, attraverso i nostri progetti terapeutico-riabilitativi, abbiamo visto migliorare la condizione di molti assistiti, sia sotto il profilo clinico che socio-relazionale, per questo riteniamo fondamentale la ripresa dell’attività riabilitativa e terapeutica al Centro Diurno che ora, con l’acquisto degli arredi, potrà riprendere”, conclude Ehrhardt.



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