Olbia, Confapi (Confederazione Associazioni della Piccola [e Media] Industria) ottimista per la ripresa del dialogo con la Regione.

Olbia, 24 mar. 2018-

«Apprendiamo  con favore della riapertura di un pubblico dibattito sulla legge urbanistica regionale – dichiara Gino Salarische in Gallura guida le piccole e medie imprese rappresentate da CONFAPI. In questi giorni abbiamo seguito con interesse gli interventi sulla stampa  del Governatore Francesco Pigliaru, dell’assessore regionale Cristiano Erriu firmatario del disegno di legge urbanistica e di Paolo Maninchedda segretario del Partito dei Sardi. Senza entrare nel merito delle posizioni espresse, valutiamo tutti i qualificati contributi da parte di esponenti di primo piano della politica regionale, come segnali positivi di una rinnovata attenzione su un tema strategico per lo sviluppo della Sardegna. Il dibattito in corso ci fa ben sperare che nel testo della legge urbanistica regionale, dopo i necessari aggiustamenti in commissione, trovi completa definizione anche l’accordo politico indispensabile a traghettarne il passaggio in Consiglio regionale fino all’approvazione  in tempi ragionevolmente brevi – sottolinea Salaris -.

Dopo dieci anni di crisi una flebile ripresa tocca alcuni settori e solo una parte del nostro Paese, ma le imprese sarde del comparto costruzioni le più duramente colpite dalla recessione scontano anche il peso del vuoto normativo e regolamentare seguito al Piano Paesaggistico Regionale, alla mancata proroga del Piano Casa e all’ulteriore anno di stallo legislativo dopo l’adozione in Giunta regionale del disegno di legge Erriu nel marzo 2017. I dati nazionali che fotografano l’andamento  del  settore costruzioni sono tristemente noti  e in Sardegna  drammatici.  Fonti di organizzazioni datoriali e sindacali  rilevano nel decennio 2008-2017 il crollo verticale dell’edilizia in Sardegna  attestando la perdita di 18.000 posti di lavoro fra buste paga dirette e indirette dell’indotto.  L’EDILCASSA Sardegna, cui  aderiscono le aziende  edili di ANIEM CONFAPI e altre sigle imprenditoriali  del  settore, certifica che  rispetto all’anno base 2008 alla fine del 2017 hanno chiuso 1.388 imprese, il  numero di occupati  è crollato di 8.102 unità con una flessione del  – 57,55% delle  ore lavorate.

Stimiamo che l’assenza di  strumenti  adeguati di programmazione urbanistica e di una regolamentazione degli interventi edificatori  abbia contribuito fortemente al declino dell’intero settore, la cui drammatica rappresentazione rilevata dai  dati  ufficiali  non può lasciare indifferenti i nostri decisori politici. A questi  chiediamo di non rinviare ulteriormente il varo di una normativa che, insieme alla necessaria salvaguardia paesaggistica e ambientale, tracci in modo inequivocabile  le direttrici di uno sviluppo urbanistico equilibrato ed eco-sostenibile. Esigenza fortemente avvertita in Gallura dove i rilevanti investimenti in programma nel campo turistico-immobiliare potrebbero dare slancio alla ripresa, anche dell’edilizia residenziale, con benefici effetti di ritorno sul sistema economico regionale. Piccola o grande che sia, l’impresa nell’incertezza non investe capitali, non crea posti di lavoro duraturi e benessere economico diffuso. La realizzazione di un piano industriale di qualsivoglia dimensione  richiede un quadro normativo di riferimento fatto di regole e tempi certi, incardinato in iter burocratici snelli ed efficienti, idonei a fugare dubbi o differenti  interpretazioni in fase di concreta applicazione.

Attendiamo fiduciosi – conclude Salaris – una legge all’altezza del valore paesaggistico della nostra Isola ma anche delle grandi potenzialità di sviluppo diffuso e sostenibile che questo patrimonio rappresenta in particolare nel turismo, ancora sottodimensionato nei livello di qualità dei servizi e nel numero dei  posti letto delle strutture ricettive, per poter adeguatamente competere con altre realtà.

Auspichiamo, infine, una legge che nel suo articolato non sia risultato di compromessi con sterili posizioni figlie del pregiudizio, ma di una classe politica matura e capace di affrontare i problemi della Sardegna con senso di responsabilità e visione del futuro».

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