Olbia, il 1° Memorial Clemente Biondetti va in archivio con ottimi risultati. La Sardegna ha fame di questo genere di eventi.

Olbia, 14 lug. 2015-

La splendida esibizione di auto d’epoca nel Corso Umberto di Olbia, invaso da appassionati, turisti e crocieristi; il tour nel nord-est della Sardegna tra ospitalità conclamata e confermata, prodotti tipici, momenti toccanti e un sentito arrivederci in vista dell’espansione dell’evento. Questo e tanto altro è stato il 1° Memorial Clemente Biondetti, andato in archivio dopo due giorni che hanno rinfrancato la famiglia di uno dei più grandi piloti e personaggi sportivi mai nati nell’Isola, e fatto capire quanta fame di questo tipo di appuntamenti ci sia.

La via dedicata a Clemente Biondetti
La via dedicata a Clemente Biondetti

“E’ andato tutto molto bene – dice il sindaco di Buddusò, Giovanni Antonio Satta – La presenza di Stefano Biondetti (pro nipote di Clemente ndr) e di tante associazioni di auto d’epoca ha fatto sì che la manifestazione riuscisse alla perfezione. Siamo contenti di aver conferito a Clemente Biondetti il riconoscimento “Il Posto delle Mutazioni”, che assegniamo ai buddusoini capaci di distinguersi nel proprio campo, e quando è stata svelata la targa della via dedicata al pilota credo sia stato uno dei momenti più belli di tutta la giornata”.

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LA GIORNATA – La Jaguar di Biondetti a “capitanare” la flotta di 64 auto in esposizione, dei tanti club che da tutta la Sardegna non hanno voluto mancare l’appuntamento con la prima edizione del Memorial. Il sabato olbiese ha visto una fiumana di persone transitare fino a tarda notte davanti alle macchine esposte, domenica il via alle 9 con l’Alfa dei Carabinieri a fare da apripista e la Jaguar a seguire. Quindi la 131 Abarth di Franco Gottardi e tutte le altre vetture in ordine sparso, a fare da didascalia di una mentalità: alle passeggiate non si fanno figli e figliastri, ma ci si gode la giornata a 360 gradi.

7E allora spazio a degustazioni di vini e prodotti tipici in tutte le “tappe” domenicali, dopo la letterale andata a ruba di prelibatezze del giorno prima. Dal passaggio a Monti all’omaggio di Alà dei Sardi, fino ad arrivare all’evento clou di Buddusò: passeggiata fin dentro il centro abitato di Buddusò e cerimonia nell’aula consiliare, il murales dedicato a Clemente Biondetti nella piazza del Municipio e quindi la via dedicata al celebre pilota, fino al pranzo nell’auditorium comunale.

Chiusura con lo spostamento in direzione Padru e l’approdo al porticciolo turistico di Olbia Mare, con la pancia piena e il cuore gonfio di orgoglio e divertimento per una due giorni fatta di scherzi, amicizie vecchie e nuove, con una promessa: il “Biondetti” può diventare qualcosa di fisso e ancora più bello.

Se la famiglia Biondetti – per bocca del pronipote di Clemente, Stefano Biondetti – professa tutto lo stupore per l’accoglienza ricevuta e l’attenzione dedicata da organizzazione e comunità varie all’evento, Nicola Imperio (LRT Sardinia), deus ex machina del “Memorial Clemente Biondetti” assieme a Giuseppe Pirisinu e Mario Ciudino, deve ancora realizzare quanto è riuscito a realizzare in poco tempo.

5Così Stefano Biondetti: “Siamo entusiasti e commossi dall’accoglienza che ci hanno riservato in generale il popolo sardo e in particolare le comunità attraversate. Da Buddusò ad Alà dei Sardi, Padru e Berchidda siamo stati accolti in maniera principesca. Mi fa piacere soprattutto per Clemente, perché per me, da pronipote, ha sempre rappresentato un mito, un personaggio di grandissimo livello. Oggi ho scoperto tanti parenti lontani che vivono in Sardegna, una sensazione davvero piacevole oltre che strana. Vedere murales, targhe, premi in onore di Clemente è fantastico, assistere a cerimonie ufficiali, inni e fasce tricolori non è da meno. E il silenzio delle popolazioni di fronte ai discorsi delle autorità ci ha dato l’idea di quanto rispetto ci fosse per tutta la manifestazione”.

“La cosa importante – dice Imperio – è stata creare l’emozione attorno alla figura di Biondetti. Un’emozione che è cresciuta minuto dopo minuto durante il weekend, vista l’accoglienza dei paesi attraversati. Buddusò è stato il centro nevralgico, ma in generale si è assistito ad un susseguirsi di momenti davvero da ricordare. Vedere la commozione di Stefano Biondetti  di fronte alla passione di molta gente per un evento simile ripaga di tante fatiche. Da parte mia c’è il piacere di aver raggiunto lo scopo di aver fatto conoscere uno dei piloti più forti di sempre, il più forte stradista italiano senza dubbio”.

Adesso quali sono gli obiettivi? “Abbiamo capito e visto che certe cose si possono fare con la sinergia di molte persone, e per questo ringrazio tutti coloro i quali hanno collaborato, in particolare la Rassinaby Racing che ha affiancato noi della LRT Sardinia facendo sì che tutto riuscisse al meglio, il nostro sponsor Gottardi Gomme e tutti gli altri senza i quali molte cose non potevano essere concretizzate. Sicuramente ci sono cose da migliorare, come in ogni cosa, ma ci sono i margini per crescere notevolmente. Da soli non si fa nulla, sarà importante mettere sul tavolo le molte potenzialità. Io sono contrario ai cronometri in questi casi, un evento di questo tipo deve unire sport e passione motoristica a cultura, enogastronomia e turismo. In Sardegna l’ospitalità non manca mai, ci sono strade fantastiche e non troppo battute. Un incentivo per far arrivare gente da fuori e da tutte le parti della Sardegna. E, chissà, magari istituire qualche concorso interno alla manifestazione, per non far mancare quell’alone di competizione che non guasta mai”.

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