Sardegna, Cresce rischio povertà in Sardegna. Dati ISTAT impietosi con una percentuale in aumento del 5,5% rispetto al dato precedente. (ANSA)

Sardegna, 23 nov. 2015-

Mentre il pontefice parla di umanizzazione della società, con lo sguardo che si deve rivolgere agli uomini e non ai numeri; mentre l’unica cosa che questa attuale politica sa contrapporre alla crisi è farla aumentare riducendo servizi e beni acquisiti, tassazione vessatoria oltre ogni misura, tagli senza giustizia alla giustizia, alla sanità, alla scuola, in ragione di una fasulla spending reviiew; mentre tutto sta portando alla distruzione totale dello stato sociale, ecco che arrivano i dati ISTAT, almeno questi non fasulli, che attestano la crescita di una sola cosa, disoccupazione e povertà. Allarmante è aggettivo non più accettabile, drammatico ci si avvicina di più. catastrofico è il solo attributo reale di questo momento. Una “crisi”, tanto per chiamarlo come piace ai politici, economicidio sarebbe quello obiettivo e vero, che ha nomi e cognomi;  chi ci governa, e anche chi fa opposizione, sembrano non tenerne conto. I problemi, secondo alcuni, sono altri: evasione fiscale, ruberie varie, terrorismo, ISIS, privilegi della classe politica. ma dove vivete? Dove avete la testa? E’ ciò che vogliono farvi credere e voi ci siete cascati con le scarpe. L’unica cosa che darebbe fiato alla nostra economia è quella di averne un’altra di economia, quella con la nostra moneta.lontani anni luce dall’euro e dai trattati capestro che questi sudditi della finanza hanno firmato. E non siate sciatti e banali a leggere i giornali o ascoltare la televisione. L’informazione di regime è peggiore di quella del ventennio. Questo è un regime nazista che veste in giacca e cravatta abbinata. Questo è un impero del male da sconfiggere solo col popolo. Un popolo che capisce che da questo stato non si esce se non si prende coscienza che non ci sono alternative. Sarà un continuo massacro di persone, di suicidi, di attività che falliscono. Non credete a nessuna parola di questo governo. Non c’è nessun miglioramento, non c’è PIL che cresce, non c’è ripresa, non c’è lavoro e non ce ne sarà in futuro. Svegliatevi sindaci! Prendete il coraggio di stracciare le vostre tessere di partito e andate in strada con il popolo, chiamatelo alla riscossa, alla protesta, ogni giorno, dappertutto. Il risveglio delle coscienze è l’unica cosa che farà tremare il palazzo. Se accettiamo passivamente tutto ciò che ci sta accadendo, non otterremo nessun risultato. Nel frattempo godetevi i dati ISTAT sulla povertà in Sardegna.

 

fonte ANSA SARDEGNA

La Sardegna è la regione italiana in cui il rischio povertà o esclusione sociale è aumentato di più: nel corso del 2014 rispetto al 2013 una crescita di 5,5 punti percentuali. Era pari a 32,2% nel 2013, è salito al 37,7% nel 2014. E la Cisl va subito all’attacco dopo i dati Istat diffusi questa mattina.

“Nonostante le buone intenzioni e i facili ottimismi della Giunta regionale – commenta il segretario Oriana Putzolu – la realtà è molto più grave e può essere risolta solamente rilanciando l’occupazione e riportando nei posti di lavoro le migliaia di operai e impiegati esclusi dai processi produttivi, temporaneamente parcheggiati nel sistema degli ammortizzatori sociali e collocati nell’anticamera della disoccupazione e creando opportunità lavorative per i giovani”. Lavoro al centro.

“Che sia l’assenza di occupazione la causa principale del cresciuto rischio di povertà o esclusione sociale è dimostrato dal fatto – argomenta la numero uno della Cisl in Sardegna – che la bassa intensità lavorativa ha raggiunto quota 19,4% ben 7 punti distante dal valore medio nazionale. La Regione non può continuare ad affrontare in perfetta solitudine l’emergenza lavoro, che deve vedere invece coinvolti Giunta, impresa e sindacati, rilanciando praticamente l’accordo triangolare tra questi tre soggetti sociali e istituzionali”.

Preoccupato anche Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “Del masterplan del governo per il Sud e le isole finora abbiamo solo sentito parlare, ma alla Sardegna arriveranno solo briciole – denuncia – Serve un piano di sviluppo integrato, che metta assieme innovazione, rafforzamento dell’offerta turistica, e tipicità”.

Fratelli d’Italia-An parla chiaramente di fallimento delle politiche del centrosinistra. “A Cagliari – attacca Salvatore Deidda, coordinatore regionale – oramai si moltiplicano le segnalazioni di senza tetto e senza lavoro. Il fallimento della flexsicurity, del jobsact, di Garanzia giovani, l’aumento delle tasse, dovrebbe far ribellare i sovranisti dell’Isola e la cosiddetta sinistra italiana. Invece tutti zitti. Nel mentre aumentano i bivacchi. Ora perfino davanti agli uffici istituzionali sul lavoro, proprio quello che manca”.

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