Tempio P. (ot): nel ridimensionamento scolastico la Gallura pagherà un prezzo salato. L’ultimo “regalo” di questa regione.

I no alle richieste del territorio sono andati inevasi. Di fronte a questi colpi di scure, il territorio rilancia l’appello alla Regione, innanzitutto all’assessore alla Pubblica Istruzione Sergio Milia, perché riveda l’orientamento per una maggiore equità e giustizia per la Gallura. Intanto gli amministratori locali sono sul piede di guerra. Guidano la protesta i due maggiori centri, Olbia e Tempio.

Sono scomparse le richieste di attivazione di nuovi corsi negli Istituti superiori. Nelle intenzioni della Regione la Gallura continuerà a rimanere l’unica Provincia senza un solo corso di Scienze applicate, già presente negli altri territori, nei quali sono previsti ulteriori istituzioni di questo corso di studi. Disattese le richieste dei poli di istruzione superiore di Arzachena, Olbia e Tempio. Spazzata via la richiesta di attivazione del Liceo musicale e del corso Accademia al liceo Artistico (Tempio-Olbia), mentre 3 nuovi licei musicali vengono previsti nell’isola. Eliminate le richieste di Arzachena e Tempio per un nuovo corso musicale nelle scuole medie. 

L’unica risposta favorevole riguarda l’attivazione della sezione carceraria nel carcere di Nuchis (corsi artistico e geometri) e l’attivazione della sezione staccata dell’Ipaa di Olbia a Berchidda (indirizzo viticoltura ed enologia). Nel complesso, specie in raffronto con altre Province, il territorio, che ha sempre attuato con precisione le scelte del dimensionamento scolastico, uscirà con le ossa rotte.

Ennesimo e amaro boccone avvelenato che la Gallura intera dovrà ingoiare grazie alle vedute di una Regione che da tempo ha preso di mira il nostro territorio, forse per loro capace di riprendersi più velocemente di altri da questa crisi. La crisi economica, secondo noi, ha avuto poca incidenza in queste scellerate scelte e dovremmo cercare le spiegazioni in un disegno strategico messo in atto in questi anni dalla politica regionale che mal digerisce la Gallura e la potenziale crescita che da sempre le viene riconosciuta. Non si ha bisogno di aiuti e di elemosine ma solo di una politica equa e mirata anche al riconoscimento dei reali e giusti bisogni dei territori. La cultura, evidentemente l’ultimo dei pensieri di queste ultime amministrazioni regionali, ha pagato e ancora paga il prezzo più alto senza tener conto dei giovani e delle loro istanze. Quei giovani che ora andranno a votare per la prima volta e che non sanno quali manovre oscure siano state perpetrate a loro danno e che vedranno aspirazioni svanire nel nulla così come hanno visto le sedi decentrate dei corsi universitari (Tempio ne è un esmpio lampante) mano mano naufragare.  Perché? In ragione di una fallace “spending review”, rispondono, dove la cultura deve essere l’ultimo dei pensieri “low cost” e dove bisogna investire per ottenere una futura generazione meno sprovveduta e più preparata ad affrontare il mondo del lavoro.

Grazie Milia,  per questo ennesimo sopruso contro la nostra terra.

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