Tempio Pausania, Accaduto a Capo Testa un episodio che risale al 13 agosto. Leggete questa storia. Scrive un turista milanese ma sardo di adozione.

Tempio Pausania, 22 ago. 2016-

Ci scrive una mail un turista milanese che dall’eta di  5 anni ha sempre trascorso le sue vacanze a Santa Teresa Gallura. Non aggiungo nulla alle sue parole che si commentano da sole. Grazie al Signor Antonio Colacci per aver voluto condividere questa vicenda con il blog di cui dice essere un attento lettore. (A. Mas.)

«Buongiorno sig. Antonio Masoni,
Santa Teresa- Capo Testa due mari a sinistraMi chiamo Antonio Colacci sono di Milano ma ci tengo a dirle che vengo in Gallura, precisamente a Santa Teresa, da quando avevo 5 anni, ora ne ho 47 e con gli amici galluresi, ho imparato il vostro dialetto.
Ma veniamo al motivo per cui le scrivo. Il giorno 13 agosto siamo andati al mare, a Capo Testa, spiaggia dei 2 mari al lato sinistro, ma per la moltitudine delle persone non abbiamo trovato uno spazio per il telo e percorrendo la spiaggia siamo arrivati oltre l’Hotel Colonna, quasi sugli scogli ma defilati e non davanti alle sdraio. Insieme a noi c’erano un’altra ventina di persone che prendevano il sole in silenzio e senza disturbare la privacy dei clienti dell’hotel.

Nel primo pomeriggio un bagnino dell’hotel avvicina un bagnante che stava poco distante da noi e gli chiede di andare via perché quell’area era parte della concessione; sento la risposta:” non abbiamo trovato posto, siamo distanti dai vostri ombrelloni, siamo sotto i 5 metri dalla riva ed abbiamo adagiato solamente il telo”. Il signore rimane lì insieme a tutti noi.

Dopo circa mezz’ora, un secondo bagnino (sempre dell’hotel), si avvicina nuovamente al bagnante, sento che discutono ed insieme con la compagna, osservano che ci sono altre migliaia di persone sul bagnasciuga, sotto i 5 metri. Passa un’ora ed allo sventurato bagnante, ormai preso di mira dal personale dell’hotel, ( tutti noi, infatti, stavamo nella stessa posizione ma un po’ defilati, e non ci hanno fatto nessuna contestazione), gli si presentano due agenti della capitaneria e due agenti della polizia municipale,  per lo stupore di tutti i presenti. Inizia una discussione, i militari o agenti della capitaneria chiedono loro di lasciare l’aria, ma questi insistono nel rimanere, ribadendo che insieme a loro, avrebbero dovuto fare sgomberare il bagnasciuga alle altre 10.000 persone presenti; gli agenti della capitaneria, allora gli chiedono i documenti; a quel punto, il bagnante, fa notare agli stessi, che se avessero preso i suoi documenti o fatto un verbale, avrebbero dovuto richiederli a tutti gli altri, altrimenti  stavano commettendo un’ omissione; i due militari, trovatisi in difficoltà, non hanno preso i documenti e chiedevano la cortesia, per salvare la faccia,  di andare via.

A quel punto tutti noi, in quell’area eravamo circa una ventina di persone, ci siamo alzati e ci siamo spostati in uno spazio che nel frattempo si era liberato. Attorno a noi, c’era una cerchia di persone accorsi da altri punti della spiaggia, indignati, davano ragione al povero sventurato turista, la cui una colpa è stata quella di volere godere, senza essere importunato, di un paio d’ore di sole, in questa splendida terra.

Ora mi chiedo: “come mai gli agenti della capitaneria, non hanno chiesto agli addetti dell’hotel, i documenti riguardanti la concessione, per accertare se questa fosse regolare e rispettasse quanto prescritto dalla normativa di riferimento? E soprattutto, verificare se lo spazio occupato con sdraio ed ombrelloni, corrispondesse a quanto attribuito in concessione?. Perchè, non hanno contestato, che alcune sdraio dell’albergo,  si trovavano sotto i 5 metri dalla battigia? Un’ulteriore considerazione, quanto è costato l’intervento dei due agenti della guardia Costiera e dei due agenti della municipale? I quali sarebbero potuti essere stati impiegati ben più importanti. Ci stupisce la tempestività delle forze impiegate in questo caso, quando qualche giorno prima una barca ha gettato diversi bustoni di spazzatura in mare poi trascinati dalle correnti sulla spiaggia di Baia Santa Reparata e nonostante diverse telefonare da parte dei bagnini e bagnanti non è intervenuto nessuno. 
Insomma siamo ritornati agli anni 70-80 dove si privatizzavano le spiagge e valeva la legge del più “forte”. 

Grazie per la sua attenzione e per il lavoro che fate, vi leggo sempre, poiché mi date notizie della mia adorata Gallura. 

Allego la foto del momento in cui gli agenti discutono con i bagnanti supportati dal bagnino dell’hotel.

Antonio Colacci»

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