Tempio Pausania, Alla ricerca della ricreazione perduta.

Il problema é questo: molti bambini delle elementari che frequentano il Vecchio Caseggiato e la scuola di San Giuseppe non svolgono la ricreazione come dovrebbero. Mi spiego meglio. In molte classi elementari di Tempio Pausania, la ricreazione si svolge all’interno della classe stessa, i bambini restano seduti, parlano coi vicini di banco e consumano la merenda. Tutto questo é a mio modo di vedere molto triste. Diciamolo subito, non esiste per legge un vero e proprio diritto alla ricreazione.

Vero é peró che lo Statuto degli Studenti rimanda ai valori della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. La quale dice che la ricreazione, specialmente durante il periodo della scuola primaria è fondamentale, sia per permettere ai ragazzi di sfogare le proprie energie, sia per alternare in maniera funzionale la sezione dell’insegnamento con quella dello svago. Anche nella stessa filosofia di Rousseau (che è alla base di tutta la pedagogia moderna) vi è la necessità di alternare momenti di svago con momenti più rigorosi di insegnamento.

Una ricerca, condotta nel 2002 dai ricercatori dell’ Albert Einstein College of Medicine, ha dimostrato che dare ai bambini del tempo per fare la ricreazione è di aiuto a risolvere i problemi di comportamento in classe. La scusa, invece, molto usata dagli insegnanti per non far svolgere la ricreazione in cortile é questa: i collaboratori scolastici scarseggiano e le maestre, costrette a fare i vigilantes, circoscrivono il territorio per correre meno rischi.

Di questi tempi le denunce da parte di ottusi genitori anche per una lieve sbucciatura di ginocchio non mancano, questo é vero. Rischi che peró, a mio parere, si devono correre, per il bene del bambino. Se si accetta l’assunto che la socializzazione è un elemento decisivo della dimensione scolastica a questa età, allora – poiché essa non cresce solo nei momenti didattici e nemmeno sono sufficienti le situazioni adidattiche – la ricreazione diviene un momento essenziale della giornata scolastica.

Nella vita dei bambini sono le minuzie che contano, scriveva Antonio Gramsci in “Lettere dal carcere”. Ecco perché, per la loro crescita, è così importante la ricreazione a scuola. Perché è quello il momento, spiegano gli esperti, in cui si svagano, si confrontano e fanno quindi tesoro di tutte quelle “minuzie” che gli serviranno poi per strutturare il proprio comportamento. Un’attività scolastica tutta lavoro e niente gioco può anzi essere rischiosa, e la tendenza a eliminare il tempo libero nei luoghi dell’apprendimento può portare a classi indisciplinate e sottrarre ai ragazzi il necessario esercizio fisico e la possibilità di socializzare.

Spero che molti insegnanti cambino idea a riguardo qui a Tempio Pausania. Stiamo dalla parte dei bambini.

 

 

Leonardo Pedroni

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