Tempio Pausania, 15 ago. 2016-

Sono terminate ieri 14 agosto, all’alba, le operazioni di bonifica dell’imponente fuoco scoppiato a Balascia il 13 agosto u.s.
L’incendio, che ha visto interessati mezzi aerei, canadair ed elicotteri, gli uomini del Corpo Forestale, quelli dei VVFF, la protezione civile e gli uomini di Forestas, oltre che carabinieri, polizia e polizia municipaleed un considerevole numero di volontari, è stato definitivamente messo in sicurezza.
L’impegno instancabile di tutte questo dispiego interforze, il preventivo evacuamento di persone e animali dalle zone colpite, ha fatto si che non ci siano stati danni ancor peggiori di quelli avuti. Gli ettari colpiti dal fuoco, con lecci e sughere, è un grave attentato al patrimonio ambientale di questa nostra terra che, ancora una volta, ha subito la violenza del fuoco seguendo una logica di terrorismo ambientale, pari a qualsiasi altro. Perché, diciamolo chiaramente, di accidentale non c’è proprio nulla. Il vento di grecale o quello di maestrale, i veri “amici” della diffusione rapida ed incontrollata dei fuochi, sta a dimostrare che la mano criminale esiste eccome.
Lo dicono i residenti della frazione di Balascia, poche case ma tante persone che posseggono terreni e animali. Chi appicca un incendio, sa bene che pericolo possa derivarne, conosce bene anche le dinamiche del fuoco e dei venti, ma nulla lo ferma. Luigino Cossu ci diceva che molti anni fa, alla luce di precedenti e sempre dolosi incendi successi nella zona, si era fatta anche domanda per migliorare la strada di accesso (unica per giungere a Balascia), troppo stretta in caso di emergenze, e provvedere in qualche modo a dotare la zona da telecamere di sorveglianza, ma niente è stato mai fatto. Le uniche operazioni hanno riguardato la pulizia delle cunette sulla strada, per il resto sono i proprietari stessi che provvedono alla pulizia di tutto. Poco, anzi nulla.
Pensare cosa sarebbe successo se, ad un certo punto, il vento da grecale si fosse spostato a maestrale, saltare la strada e andare ad attaccare il Limbara, è cosa normale. Ma tutto ciò non basta, occorre maggiore attenzione e chi di dovere deve assolutamente affrontare il problema per prevenire una disastrosa conseguenza.
Il ringraziamento della comunità va a tutte quelle persone che hanno speso ogni stilla di energia e risorsa per combattere un nemico eterno che ogni anno fa pagare a tutti noi un prezzo troppo alto.
Antonio Masoni