Tempio Pausania, Caravùddhuli di ‘ita. Raccolta di poesie in tempiese presentata all’ufficio turistico. Sabato 6 dicembre, h. 18.00.

Tempio Pausania, 3 dic. 2014-

Briciole di un’esistenza, Caravuddhuli di ‘ita è la raccolta di poesie di Salvatore Masoni, tempiese di nascita e per lavoro trapiantato in diversi posti dell’isola sino alla sua residenza attuale, Sassari, dove si gode con la moglie la pensione. Un tempiese DOC, con la testa nel  lavoro di bancario e con il cuore sempre dentro il nostro paese di cui conserva tutto, ogni passaggio e ogni momento, anche quello più remoto.

Ho scoperto di esserne parente casualmente, anche se ne ero certo essendo un cognome che qui in Sardegna non è molto diffuso. Alla fine siamo quasi tutti legati.

L’ho chiamato al telefono, per sua espressa volontà di conoscermi, e la sua voce si è immediatamente emozionata. Conosceva mio padre, falegname che gli aveva anche fatto dei mobili e anche mia madre che ha ridipinto con le parole, tale e quale a com’era in vita. Per questa inaspettata e graditissima conoscenza, devo ringraziare l’amico Mario Pirrigheddu al quale va la mia personale riconoscenza per il lavoro indefesso che svolge di ricercatore di tradizioni e di organizzatore di diversi eventi volti alla valorizzazione della nostra lingua e dell’immenso patrimonio delle nostre antiche radici.

Il suo legame con Tempio è viscerale. Lo dimostra il fatto che ogni mese riceve da Mario Pirrigheddu, la rivista Lu Baddhittu, una geniale pubblicazione che parla di tradizioni, di passato e presente e che, per ogni buon tempiese, è sempre un appuntamento atteso, come è sempre l’ingresso nella vita di tutti i giorni, rivisitata in alcune splendide vetrine di amarcord, di attualità o di usi e costumi antichi.

In seno alla rivista, una parte sostanziosa ce l’ha la poesia gallurese di cui proprio Salvatore Masoni è cultore e anche scrittore, visto che il sottoscritto lo ha conosciuto solo per questa sua predisposizione. Ecco una parte di una sua poesia pubblicata sulla rivista Lu Baddhittu lo scorso anno, nel numero di maggio.

Li casi di la ‘ita

No hagghiu più tanta salia
Pa inguddicci lu magoni
Chi lu distinu l’omu poni
In chista amara tribulia
A lu mundu l’omu ‘eni
E da iddu no dipendi
Ancora si no l’è cilchendi
Affruntà dè malanni e peni

Da questa porzione di strofe  si intuisce la malinconia e anche il sapiente dosaggio di destino e dolore della vita dell’uomo e che, qualsiasi sorte ci tocchi. ci obbliga a viverla per intero affrontando le malattie e le tante, troppe pene.

Non resta che andare ad ascoltare Salvatore nella presentazione di questa raccolta di poesie in tempiese che sarà curata da Tomaso Panu.

salvatore masoni

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