Tempio Pausania, “Caravuddhuli di ‘ita”, una raccolta di poesie galluresi che racconta in rima affetti, amore, dolore e gioia di vivere. Presentato il libro di Salvatore Masoni.

Tempio Pausania, 8 dic. 2014-

E’ stato presentato sabato 6 dicembre all’ufficio turistico della città, il libro di Salvatore Masoni, ex bancario, col cuore nella nostra città, nella quale è nato, e la testa nella bella e struggente malinconia di una vita fortunata, spesa in seno ad una famiglia che ha fatto della gioia di vivere la propia identità. Presentata dal noto storico, filosofo e letterato tempiese Tomaso Panu, Caravuhhuli di ‘ita è un inno alla vita, in tutti i suoi aspetti, dall’amore per la famiglia a quello per la moglie, dalla presenza sempre intensa di una fede profonda ma gioiosa verso Cristo, che appare come Provvidenza, come l’essere supremo che lui sente presente sempre nei suoi giorni, nelle sue azioni e nel rapporto coi familiari che è il fulcro di tutta la sua vita. Alcune altre rime dedicate al dolore per persone care scomparse, i suoi santuari della adolescenza. Una bella famiglia, con moglie e quattro figli che non hanno certo fatto mancare la loro vicinanza a questo papà speciale, capace di rimare in maniera semplice ma sempre efficace. 

Salvatore Masoni lo avevano conosciuto i tempiesi affezionati alla rivista Lu Baddhittu, pubblicazione che a Tempio tutti leggono e nella quale, oltre ad un pot.pourrì di galluresità a tutto tondo, si ritrova sempre una poesia in gallurese. E Salvatore Masoni mandava le sue poesie al giornale e queste venivano sempre pubblicate. Abbiamo avuto tutti il modo di conoscere ed apprezzare quelle belle rime, dove l’autore utilizzava parole semplici e altre che, come ha sottolineato Tomaso Panu, fanno parte di una lingua gallurese poco nota e per questo con una valore aggiunto maggiore.

Tra i temi trattati,oltre quelli già menzionati, anche la poesia scherzosa, quella dove si narrano vicende personali curiose e buffe, sempre messe sul foglio in maniera elegante e mai pesante, volte al riconoscimento di una vita tutto sommato semplice, quella vita dove certo non esistono affanni economici ma che, grazie ad una famiglia educata con gli stessi valori, si fonda sulla sola gioia di esserci.

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Salvatore era sorpreso da tutta la gente presente, persone che ha rivisto  spesso ma altre che mai, come il sottoscritto, aveva avuto modo di conoscere. Il suo abbraccio, quello dei suoi figli, sono stati un momento per me indimenticabile. Non posso distaccarmi dall’interesse personale che avevo in questa presentazione. Ho scoperto, solo di recente, che con l’autore esisteva una parentela che abbiamo riconosciuto sia con lui che col resto della famiglia, essere proprio di similitudini umane, di affetto tra sconosciuti che solo a guardarsi in faccia, si lasciano andare ad un abbraccio  che è entusiasmo, felicità e tanta ma proprio tanta vicinanza.

Il libro è un omaggio alla nostra lingua, quel gallurese che veste di musicalità e di armonia ogni strofa, che sa penetrare nei nostri cuori col la sua dolcezza e la leggerezza delle parole semplici.

Da rimarcare l’accompagnamento musicale di Antonio Marongiu e della sempreverde Maria Teresa Pirrigheddu con i suoi canti, in alcune pause della presentazione,  di Mario Pirrigheddu, padrone di casa e responsabile della rivista Lu Baddhittu e che ha voluto questa bella presentazione. Una parola  per Mariella Masoni, la figlia di Salvatore che, nonostante una vita trascorsa a Sassari, ha letto alcune poesie, con la chitarra in sottofondo del cugino Antonio, come un tempiese, uno di quelli abituati al gallurese. Nessuno si è accorto che non fosse di madrelingua. Perché in casa Masoni, a Sassari, il tempiese si parla sempre, si pratica una lingua che, grazie a Salvatore, si è tramandata nei figli. Le origini e il richiamo di questa nostra bella tradizione sono stati dei riferimenti da lasciare ai propri figli, come forse altri non sono mai riusciti a coltivare quando sono usciti fuori dalla propria terra. E tutto ciò va ad onore di Salvatore, un attempato ma brillante gallurese, con la vena facile per la poesia e col cuore sempre in questa città del cui amore, dopo averlo conosciuto, nessuno ha mai dubitato.

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Mariella Masoni che legge alcune poesie accompganata alla chitarra da Antonio Masoni
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Salvatore Masoni con la figlia Mariella

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