Tempio Pausania, “Ecco il mio piano per salvare l’ospedale Paolo Dettori”, scrive Gian Martino Loddo in previsione dell’incontro di Tecleme con l’Unione dei Comuni di martedì prossimo. “Un valido progetto che coinvolge anche l’ospedale di Alghero.”

Tempio Pausania, 16 ago. 2015-

Gian Martino Loddo è il solo sindaco medico del distretto di Tempio coinvolto in questa difficile, per il momento anche perdente, battaglia per scongiurare la chiusura del Paolo Dettori  o, per meglio dire, “Salvare il salvabile!”. Oggi ha scritto al blog, per cui nutre considerazione, non fosse altro perché in questi mesi si è occupato a 360° dei problemi dell’ospedale, ritenendoli, cosa vera,  prioritari in questa assurda fase nazistoide di tagli a raso di qualsiasi bene comunitario.

Martedì alle 19,00 ci sarà un incontro col Dottor Paolo Tecleme all’Unione dei Comuni. Intanto Arru aveva deciso di convocare i sindaci dei due distretti per nominare il presidente della commissione socio sanitaria ( gli è stato consigliato di non venire visto come è andato il tentativo di blitz a Sant’Antonio ). Quello che mi preoccupa è il colpevole silenzio, mentre siamo già ai tempi supplementari. A Cagliari sembra che l’ipotesi mia di concedere il Pronto Soccorso sia una strada percorribile; è il primo passo cui seguirà la convenzione con Alghero per mettere in comune i servizi esistenti e non previsti con la nuova classificazione.

Un incontro che, alla luce del recente incontro dei sindaci del distretto a piazza Gallura, appare come difficile e senza una risposta diplomatica, della quale i galluresi del distretto di Tempio non sanno più che farsene. Dice bene Loddo, siamo ai tempi supplementari, dopodiché ci sono i calci di rigore e la famigerata “lotteria”.

” Bisogna puntare a salvare il salvabile – dice Loddo – e creare le condizioni per una rimodulazione in tempi medio brevi. Nella sostanza, secondo i parametri che impone la legge Balduzzi, sia Alghero che Tempio si trovano nella medesima situazione anche se con piccole differenze. Infatti tutti e due non raggiungiamo il numero minimo di popolazione che ci consentirebbe di avere un ospedale di base, Alghero, a differenza di Tempio però è rimasto dentro la rete delle emergenze, Tempio invece no, sebbene nessuno dei due rispondesse pienamente ai requisiti : distanza di almeno 60 minuti dal PS più vicino e almeno 20 mila prestazioni all’anno (Tempio ne fa 15.000) e un bacino di utenza di 80 mila abitanti.”

“Ad ogni modo, già riconosciuti prima ancora della delibera regionale incriminata, sono i PS degli ospedali di Sassari-Alghero e Olbia per tutto il nord Sardegna; ebbene se si va a vedere una cartina del Nord Sardegna e si marcano le sedi di PS di Sassari Olbia Alghero sarà facile notare che c’è un forte sbilanciamento tra l’area del nord ovest ( Sassari ) con quella del nord est la nostra. Balza subito al occhio che tra Olbia e Sassari c’è un ampio territorio che rimane vuoto cioè sguarnito e viene logico individuare in Tempio una sede di pronto soccorso anche perché allo stato attuale quella porzione di territorio grava già per le emergenze su Tempio, seppure ciò non gli viene riconosciuto. Quindi la nostra forza sta proprio in questo, cioè convincere la giunta regionale nell’assegnare a Tempio il pronto soccorso, automaticamente avremmo garantiti il pronto soccorso la medicina la chirurgia l ortopedia i posti letto di terapia breve intensiva.”

Questo- scrive Loddo – è soltanto un primo step di un processo di riorganizzazione che nella seconda fase vedrebbe automaticamente inserire i servizi attualmente esistenti ma che allo stato attuale perderebbero sia Alghero che Tempio, otorino urologia,pediatria, etc, Ebbene questi servizi sarebbero messi in comune con i due ospedali riorganizzandoli come servizi, insomma un altro piccolo ospedale itinerante che si integrerebbe negli ospedali sede di pronto soccorso di Alghero e Tempio. Questo è il progetto.”

Infine – conclude Loddo – Il risparmio sarebbe garantito da un forte ridimensionamento del numero dei posti letto, dal maggior utilizzo dei servizi otorino, urologia, ginecologia etc, da un aumento del attivita ambulatoriale e da alcune prestazioni di alto profilo che attualmente sono in essere ad Alghero, vedasi l’urodinamica tanto per citarne una per continuare poi con la ginecologia laparoscopica laser terapia ginecologica e così via. Il tutto sotto uno stretto controllo economico e fatto bene, che tenga conto di tutte le variabili e che, alla fine di un certo periodo, garantisca dati alla mano un vero risparmio con un netto miglioramento dei Lea che, a questo punto e secondo me, sarebbero ben più alti di chi gravita intorno ai dea di primo livello di Olbia e ai dea di secondo livello di Sassari. Io avrei istituito per questo una commissione apposita e trasformato il progetto un un oggetto sperimentale.”

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