Tempio Pausania, 27 mar. 2018-

Proprio vero che quando le aspettative di una riuscita di una vertenza così drammatica come quella della Sanità sembravano aver sortito un sufficiente e dignitoso risultato, ecco che la trappola si paventa ancora, peggiore di quanto ci si aspettasse. Il lupo mannaro della Sanità sarda, che non ha solo il nome del suo assessore, che deve godere di santi influenti in paradiso visto che nessuno in Regione lo ha mai messo in discussione, ma anche del suo vertice massimo, Moirano, vero carnefice e libero arbitro della sorte segnata dell’assistenza pubblica.
La delegazione di cittadini oggi presente in comune per l’incontro con sindaco e giunta, aveva programmato una discussione per capire qualcosa sulle mosse della regione per l’assegnazione di almeno un pediatra per la comunità tempiese (oltre 1.300 bambini) e puntare ad ottenerne almeno un altro in deroga. Su questa vertenza ci sarà la richiesta di un’audizione in sede di commissione salute a Cagliari nei prossimi giorni e l’amministrazione ha dato disponibilità, già da tre mesi, di una sede presso il poliambulatorio per favorire questa necessità che a giorni diventerà emergenza vera e propria visto che la sola pediatra presente in città, la D.ssa Murino lascerà il servizio per raggiunti limiti d’età. Cosa migliore potrebbe essere un incontro con l’intera commissione salute del Consiglio Regionale qui a Tempio, ma dubitiamo che questa accada.
L’incontro tra cittadini e amministrazione è stato solo il primo per ribadire che la lotta dovrà ricominciare e che ci sarà ancora una volta bisogno di tutti per avere un minimo di speranza.
La nota dolente, che sarebbe pure un aggettivo non corretto (tragica appare più consono) è venuta dalle parole del sindaco Biancareddu ce aveva ricevuto una delibera dell’ATS Sardegna, la n. 238 del 14 febbraio scorso, dove in pratica la recente legge regionale, il cui riordino è stato violento per i presidi ospedalieri in generale e Tempio in particolare, verrà ulteriormente modificata nel suo testo, già penalizzante per il Dettori ma tutto sommato, grazie anche alla lotta portata avanti in questi anni, accettabile nella sua lettura finale. La legge è la sua modifica sono a Roma in discussione da mesi e se la capitale darà segnali di fumo nero, Tempio perderà ben 8 delle 11 strutture complesse che le erano state attribuite dopo la riforma. La qual cosa vorrà dire una tragedia, dalla quale il Dettori subirà una serie sproporzionata ed inattesa di scippi tutti a danno dell’intera comunità che vi afferisce. Oltre l’80% dello stato attuale, quando la riduzione di cui si è parlato era del 20%. Tagli, per risparmiare un fico secco, destinazione far fuori il nostro presidio. Questi sono i risultati, che sanno di vendetta, di un governo regionale e del suo assessore ben sostenuto dal boia Moirano, del partito che è stato letteralmente asfaltato dalle politiche del 4 marzo.
Una riflessione viene spontanea. Le penalità, curiosamente, stanno avvenendo negli ospedali di città amministrate da guida opposta politicamente (Tempio, Olbia, Nuoro) mentre si sono tutelati presidi come San Gavino (il sindaco è un medico), addirittura classificato come DEA di 1°livello, che hanno condizioni di vicinato con Cagliari molto migliori di noi ma soprattutto apparentamenti politici che stanno continuando a fare sfaceli dappertutto, e non solo in Sardegna.
Se lotta ci sarà, Tempio risponderà, come ha già fatto, dimostrando spirito di comunanza e piena condivisione del problema. Per quanto riguarda la cosiddetta politica, ci apprestiamo a stendere il pietosissimo velo verso quel partito e i suoi stretti vicini di casa che stanno decretando la fine della Sanità Pubblica. E non ne vogliamo sentirne di giustificazioni, di proclami o di giochetti a rimpiattino, la sconfitta dello stato sociale in Sardegna ha un nome ed un cognome e febbraio 2019, alle prossime consultazioni regionali per il rinnovo del Consiglio, pagherà ancora quanto ha fatto in termini di perdite di posti di lavoro, disoccupazione, danni impressionanti alla Sanità Pubblica, e ancor più all’intero stato sociale dell’isola.
Ecco il video integrale dell’incontro tra giunta e cittadini.