I presidianti non si accontentano e chiedono le dimissioni dei sindaci se non dovesse essere riaperto il punto nascite.
Non si abbassa certo la guardia al presidio di occupazione, dopo la chiamata intercorsa tra sindaco e Prefetto in tarda mattinata. Il Prefetto, massima autorità dello Stato sul territorio, vuole risolvere la intricata questione inerente le possibili dimissioni dei sindaci dell’Unione dei Comuni, portate come istanza in prefettura venerdì 7 dicembre u.s.
E’ chiaro che l’autorevolezza del Prefetto, abbinata ad un suo profondo senso di umanità verso la problematica sanitaria in alta Gallura, lascia la speranza che tutto venga risolto. Se così non fosse, toccherà ancora al presidio innalzare il livello del confronto dialettico coi primi cittadini del territorio e chiedere, con la massima risolutezza, che gli stessi avanzino le dimissioni qualora il punto cruciale della vertenza, ossia quel blocco parto su cui pende un punto interrogativo dell’assessore, non venga messo per iscritto perché sul reparto di ostetricia e ginecologia non è stata ancora chiesta la deroga ministeriale.
La deroga va chiesta e non si può ancora tergiversare adducendo spiegazioni di chiusura di altri reparti sardi che rischierebbero la perdita della loro deroga. Questa scusante, spesso ripetuta da Arru, non dev’essere un motivo per lasciare che le donne della Gallura continuino a partorire fuori dal loro ospedale, Sassari o Olbia, e quindi provocare di fatto un’ulteriore perdita di numeri- nascite – che dal mese di marzo sono state interrotte per mancanza di personale.
Il personale è sufficiente per le turnazioni e il reparto è drammaticamente in stand-by, con buona pace delle donne galluresi del territorio che si vedono costrette a partorire lontane dal Dettori.
Preme, intanto, l’attesa dei presidianti per i prossimi giorni così come per il ritardo sulla presentazione del crono-programma di potenziamento del Dettori deciso da assessore e ATS che, a quanto dice il prefetto, e non si ha alcun dubbio sulla sua ferma e risoluta intermediazione, già è in corso di produzione cartacea e quindi soggetta a variazione di delibera precedente.
Il presidio, non cede nulla e mantiene salda la sua posizione di fermezza e fierezza, senza demoralizzarsi eccessivamente ma anche senza eccessivi trionfalismi. E’ un cauto ottimismo che pervade gli occupanti, stanchi dopo due mesi di presidio H24 ma decisi come non mai, consci che questi giorni saranno davvero determinanti per il risultato finale.
Antonio Masoni