Tempio Pausania, 20 nov. 2016-
Abbiamo sempre una porzione di cuore che lasciamo scoperta, è una piccola ma preziosa riserva di commozione mista a gioia, là sistemiamo quelle emozioni improvvise che ci rassicurano facendoci piangere. Quasi un paradosso, eppure è vero. A volte si piange per qualcosa che si ascolta e che sa darci fiducia e speranza al punto da farci sorridere. Queste sono state ieri sera le emozioni respirate durante un convegno sulle donazioni di sangue e di midollo osseo svoltosi presso l’Officina dei Ragazzi a Tempio.

A margine di una ricca serata di conoscenza e di informazioni sulle donazioni di sangue di cui vi abbiamo riferito, c’è stata anche una bella testimonianza di una giovanissima ragazza di Ozieri, Daniela Zintu. Talassemica sino a tre anni fa, Daniela ha raccontato la sua storia assieme alla madre, Tina Sechi, il “tenente colonnello come l’ha definita la figlia. Una vicenda che narra le sofferenze ma anche la determinazione della ragazza, della madre e del padre Marco che hanno combattuto una durissima battaglia contro una malattia che non perdonava, prima. Si, prima. Oggi anche questa malattia, la talassemia, può essere sconfitta. Le cellule staminali, quelle cellule indifferenziate che sono capaci di rigenerare anche organi, hanno reso possibile a Daniela il ritorno alla vita normale. Oggi Daniela è guarita, è determinata quando racconta lucidamente la sua esperienza, di fianco alla madre che ha fatto da apripista al suo racconto. In fondo alla sala il padre Marco Zintu, il donatore di midollo osseo compatibile. Una storia come mille altre finita bene, come tante altre oggi possono. Una storia che serve come esempio e che Daniela porta in giro per la Sardegna come testimonianza di sensibilizzazione alla donazione di sangue (per lei ben 13 anni di donazioni di sangue che l’hanno tenuta in vita) e di midollo osseo, una tecnica che non provoca rischi al donatore e che ha risultati importanti anche sulle leucemie.
Bisogna crederci, bisogna sensibilizzare il più possibile, si deve avere la consapevolezza che oggi è possibile guarire.
Daniela lo ha dimostrato ieri mentre tanti di noi non trattenevano le lacrime.
Antonio Masoni