Tempio Pausania, 8 ott. 2018-
La conferenza socio sanitaria dei sindaci della Gallura e del Monte Acuto stamani a Olbia per discutere della grave crisi sanitaria in Sardegna, ed in particolare nel nostro territorio, ha avuto luci chiaro oscure, come da tempo oramai siamo abituati a vedere quando si tratta di questa spinosa materia. La Sardegna è in ginocchio, gli ospedali, anche quelli meglio attrezzati, lamentano gravi disagi in termini di personale, presidi sanitari e utenza in costante aumento.
Presenti anche il DG dell’ATS, Fulvio Moirano e la dirigente dell’ASSL di Olbia Antonella Virdis. I temi affrontati sono stati diversi ma i punti cruciali sono stati i presidi di Tempio e La Maddalena, che più di altri stanno pagando a duro prezzo la falcidia dell’azienda, del tutto arbitraria visto che la legge approvata diceva tutt’altro rispetto a quanto sta avvenendo.
Il Sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, da noi raggiunto telefonicamente ha espressamente palesato le stesse sfumature di cui sopra, ossia la tinta chiaro-scura di quanto emerso, e ci ha rilasciato la seguente dichiarazione:
« L’incontro, a parte la ripetizione dei concetti già noti sulla riforma, quelli per capirci di carattere generale, ho proceduto alla lettura della legge approvata dal Consiglio Regionale che lasciava al nostro ospedale quanto si aveva prima della riforma, così come anche la terapia semi intensiva, che lo ricordo è legge. La legge non dice se a reggere i servizi ci sia un primario, un vice primario o un preposto, ma ci dice che le strutture esistenti debbono rimanere. L’obiettivo per Tempio, si intuisce chiaramente, è quello di puntare alle lungo-degenze e per questo è stata costruita l’R.S.A., che è già pronta, arredata ma ancora chiusa. Noi pretendiamo che la legge venga applicata e basta. In altre parole però l’ATS punta non al taglio (?) ma ad una riconversione, cioè a dare per il Dettori la stessa cifra che viene data oggi ma spesa diversamente. La lungo degenza va benissimo, Tempio ha le caratteristiche climatiche e geografiche per questo genere di pazienti, ma noi vogliamo anche che i servizi attualmente presenti vengano tutti mantenuti perché questo, lo ripeto, dice la legge approvata. Sul punto nascita Moirano ha ribadito che lui non lo ha chiuso. Ho ricordato lui che noi a Tempio abbiamo ancora lo stesso provvedimento di chiusura per mancanza di personale che, una volta che il problema si era risolto, col rientro delle unità sanitarie mancanti, ci ha obbligati a emettere l’ordinanza, poi anche emessa da tutti gli altri comuni del distretto, con cui si chiedeva la riapertura immediata. Ma loro, e gliel’ho ricordato, sono stati più veloci a trovare i legali per bocciare le ordinanze che a chiamare i medici e i sanitari mancanti in sostituzione degli assenti. A ordinanza ritirata, hanno anche chiesto i soldi per le spese legali che i comuni che emisero l’ordinanza, hanno dovuto pagare. Questa cosa gli ha fatto male ma è la pura verità».
« Sindaco, dopo questo incontro, cosa pensa si riuscirà ad ottenere? »
« Intanto il 16 prossimo faremo un altro incontro a Tempio, in Comune, sempre con i sindaci e il DG Moirano, Il tema che verrà affrontato sarà quello della Chirurgia e dell’Ortopedia. Si sta procedendo per argomenti e mi sembra anche un approccio valido. Oltre l’argomento Paolo Dettori, durante la conferenza sono venuti fuori altri disagi di altri paesi, Badesi ad esempio che ha lamentato le carenze del poliambulatorio, Berchidda, La Maddalena, che da oggi risulta anche occupato dai membri del comitato a difesa del Paolo Merlo, e altri problemi più o meno della stessa gravità ».
Il disagio generale era già noto, e la conferenza di Olbia non ha fatto che confermare questa enorme problematica che sta creando malcontento ovunque, anche laddove si pensava ci fossero altre certezze.
Come detto anche al sindaco Biancareddu, la popolazione del territorio che fa capo al Paolo Dettori, non molla di un passo. A breve verranno promossi degli incontri con tutti i sindaci del distretto per cercare di alzare il tiro. Biancareddu si è dichiarato pronto a favorire gli incontri con tutti i sindaci e cercare di convergere verso una linea univoca della lotta.
Qui siamo disposti a tutto, intanto a non perdere quanto abbiamo e che la legge ha sancito, inoltre ad unirci assieme alla popolazione tutta della Gallura per indurre gli attuali amministratori regionali a calarsi nella realtà del profondo disagio che stanno creando ovunque. Si tratti di occupazione, o altre convergenti azioni dimostrative, non si cederà nulla.
“Nemmeno Attila – ha detto Biancareddu – avrebbe fatto i danni che costoro hanno provocato con queste decisioni”.
E come dargli torto?
Antonio Masoni