Tempio Pausania, il conguaglio dell’acqua spalmato nei prossimi 4 anni. Abbanoa non molla!

Tempio Pausania, 27 apr. 2015-

La società di gestione dell’acqua in Sardegna Abbanoa non demorde.

I conguagli 2005-2011 di Abbanoa, riferiti alla tariffa 2014, richiesti ai sardi entro marzo potranno essere spalmati sino al 2019 e la prima delle rate verrà pagata con la bolletta del 10 gennaio con un importo medio di 16 euro. La seconda scadenza è fissata al 10 luglio e al 10 gennaio per gli anni successivi.

Del tutto illegittimo, il provvedimento di questo conguaglio torna in auge grazie alla giunta Pigliaru, al suo assessore ai lavori Pubblici Maninchedda, oltre all’amministratore unico Abbanoa Ramazzotti. In altri termini, lo dobbiamo pagare, anche se a Tempio e in alta Gallura la predetta società ci ha fatto passare delle liete ore e dei bellissimi momenti senza una goccia d’acqua nei rubinetti (e questo da tempi immemorabili). Per non parlare della qualità del prodotto, una vera immonda schifezza. Tutto si fa passare sotto il naso a un popolo di sprovveduti imbecilli che non riescono ad ottenere giustizia in alcun modo e alla desolante impotenza delle amministrazioni comunali. Una società, Abbanoa, che fa acqua da tutte le parti e che viene continuamente foraggiata dalla Regione e da noi con dei veri regali, 90 milioni di euro (70 mln entro giugno e 20 entro dicembre) per dare un servizio pessimo e basta. Mi chiedo e vi chiedo: possibile che questo gentile omaggio della Ditta Soru e C. possa ancora rappresentare uno spauracchio terroristico a danno dei sardi?

A Tempio, citta dell’acqua, oltre che paradossale, la situazione è diventata disastrosa, costretti all’utilizzo dell’acqua del Lerno di Pattada, con una diga del Pagghiolu che potrebbe liberare la città e i paesi viciniori da quest’incubo e che, sperando che il collegamento dell’indotto della diga arrivi in questi prossimi anni, come annunciato, ci vedrà costretti ancora a questa dissennata gestione dell’amica Abbanoa. Si, perché dove c’è acqua c’è Abbanoa. Non possiamo essere padroni nemmeno in casa nostra di un bene che appartiene al territorio e ai suoi abitanti perché la politica dice altro. Ci obbliga a sottostare sempre al volere di qualche padrone, per giunta inefficiente e sanguisuga.

Potete avere ancora fiducia in qualcuno e in qualcosa, stanti così le prospettive? 

 

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