Tempio Pausania, il ministro Lorenzin all’Ansa:”I Punti Nascite degli ospedali di montagna non chiuderanno, anche se non raggiungono i 500 parti”. Una notizia da salutare come opportunità concreta di rilancio.

Tempio Pausania, 10 dic. 2015-

Una notizia ANSA del 2 dicembre, ha riportato la precisazione di Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute del governo Renzi. Secondo quanto ha dichiarato il ministro, se un punto nascite è all’interno di un ospedale di un comune di montagna (e Tempio è considerato tra questi), pur se non raggiunge la soglia dei 500 parti l’anno, come prevede la legge Balduzzi, non dovrà essere chiuso. Questa notizia, di qualche giorno fa, si riferisce al comune di Fabriano, nelle Marche e rappresenta un’anticipazione della dichiarazione del sindaco del comune marchigiano, Vincenzo Sagramola. Fabriano, in provincia di Ancona, città di 31,000 abitanti, è a 325 metri sul livello del mare, quindi già considerabile “di montagna”.

Questo importante precedente, induce ottimismo anche dopo la conferma dell’assessorato alla sanità della RAS che ha dichiarato che per 3 anni il punto nascite del Paolo Dettori non verrà toccato.

Sappiamo bene, perché in passato ci sono state smentite e conferme su quasi tutto l’ospedale di Tempio, che nessuna cosa appare ancora sicura. Questa notizia del comune marchigiano, però, assicura fiducia nel senso non più di una “concessione triennale in attesa di definitiva chiusura”, bensì di un disegno di legge ben definito per quanto attiene a questo argomento. Ciò spiega la decisione di Arru il quale, probabilmente, era lui stesso in attesa di questa precisazione quando ha assicurato la permanenza del servizio al Dettori.

Ciò ci porta ad un altro ragionamento: la strada da percorrere ora è quella dettagliata nel disegno Loddo, con una larga partecipazione di zone territoriali diverse dalla sola Alta Gallura, che tocchino altre regioni limitrofe (Anglona e Logudoro) e anche distanti geograficamente, per la creazione di un polo sanitario territoriale che diventerebbe omogeneo pur nella sua diversità geografica.

Si segua questa linea, cari politici tempiesi enucleandoci dall’egemonia di Olbia che sta perseguendo un disegno che poco ha a che fare con l’unità di tutta la Gallura (tribunale docet).

Le conoscenze esistono, a quanto pare pure la voglia di non mollare da parte dei sindaci del territorio, Biancareddu su tutti. Quindi, si prendano decisioni in fretta seguendo una logica territoriale.

Il Popolo sta con gli amministratori capaci e coraggiosi, quelli che sanno cambiare il corso persino dei fiumi più tempestosi. Ora è il momento di agire. Non si perda tempo con la diplomazia che ha dimostrato di non servire a nulla.

Antonio Masoni

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