Tempio Pausania, in città fervono i preparativi per la notte di San Giovanni. I rioni si stanno organizzando per la tradizionale festa dei fuochi.

Tempio Pausania, 17 giu. 2015-

Una notte speciale per Tempio e per tutti gli altri centri della Sardegna che per tradizione organizzano i fuochi nella notte di martedì 23 giugno, quella di San Giovanni. 

Una serata all’insegna del divertimento, dell’attesa del fuoco “magico”, lo stesso che per gli antichi era il simbolo del futuro propizio raccolto. Il fuoco era la distruzione del male, della nefasta raccolta precedente, della speranza che le sue fiamme bruciassero, con le sterpaglie, i cattivi demoni e favorissero una ricca messe di grano, dei raccolti dei campi, di quelli che erano i frutti sperati per garantirsi da vivere.

Tradizione e magia, insomma che si perdono nella notte dei tempi e che oggi i ragazzi non conoscono e che anche noi, non più giovani, abbiamo a nostra volta ereditato dai racconti dei nostri cari.

Tempio si è sempre distinta in Gallura perché questa sua vocazione  è sempre stata molto partecipata  e sentita. L’occasione per i ragazzi di preparare le fatiscenti baracche di accoglienza dove si aspettano “i clienti” e offrire loro da bere e da mangiare dietro qualche soldino che poi si dividerà da buoni amici. L’occasione per gli adulti per dare il contributo di esperienza e di unione del quartiere che, almeno per una notte, si unisce in un bellissimo momento di convivio.

Eppoi ci sono i fuochi da saltare, quelli per i piccoli dalle basse fiamme e quelli per i più ardimentosi che saltano fiamme altissime e si bagnano i capelli per evitare di bruciarseli, a secchiate in testa. Prove di coraggio e di abilità che fanno sentire uomini “veri”.

San Giovanni a Tempio è tutto questo ed è anche di più. E’ festa, musica, è il giro per la città a visitare tutti i rioni che si sono organizzati e che hanno abbellito la piazza deputata al rogo.

Una macchina organizzativa eccellente che porta ogni quartiere a cercare di accaparrarsi il titolo di miglior fuoco della città. Qualche anno fa c’era anche una giuria “di esperti” che girava per la città e per i quartieri dei fuochi per valutare il miglior fuoco e la migliore organizzazione. Un modo come un altro per stimolare a fare le cose per bene. Già iniziata l’affannosa ricerca del vitigno (lu itichignu), il taglio delle potature della vite che ogni buon contadino raccoglie e lascia nel vigneto per ogni necessità, tra cui anche questa dei fuochi di San Giovanni.

Eppoi c’era anche la tradizione del “comparato”. Saltando a due un fuoco, dandosi la mano, si diventava per la vita “cumpari di focu”. Usanza che persiste ancora nella mente dei più attempati. Legami fittizi ma che hanno avuto importanza se li contestualizziamo nell’importanza sociale di questi riti e del tempo passato.

Una partecipazione collettiva che. per fortuna, si è mantenuta viva come il fuoco che arderà per una notte, sino alle ore tarde e ancora una volta riuscirà ad esorcizzare il brutto momento per lasciare, si spera, il posto a qualcosa di positivo. Lo auguiamo a tutti voi, che possa essere davvero così. Buon San Giovanni a tutti.

Vi diamo notizia dei Fuochi di San Giuseppe, di cui siamo a conoscenza, ma aspettiamo anche notizie dagli altri quartieri.

«Come ormai di consueto il comitato della Festa di Maria Bambina il 23 Giugno vi invita a saltare i fuochi in piazza San Giuseppe per festeggiare San Giovanni assieme a noi! Durante la serata ci saranno panini a salsiccia e wurstel, patatine e birra alla spina, con musica dal vivo… Vi aspettiamo!!!»

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