Tempio Pausania, 10 ago. 2016-
Proficuo incontro tra una delegazione di cittadini, il blog galluranews e gli avvocati Martinella Diana e Silvia Inzaina ieri sera, presso uno studio legale di Tempio.
In discussione, come molti di voi sanno, un esposto contro ignoti che i due avvocati stanno preparando sulla base della documentazione acquisita e tutt’ora in fase di raccolta, per denunciare questo stato di disagio che molti cittadini stanno incontrando presso l’ospedale Dettori. Disagio, non certo imputabile alle prestazioni sanitarie o al comportamento del personale dell’ospedale ma a carenze, privazioni che si subiscono quotidianamente a causa della forbice, meglio chiamarla “Agabbadora”, dell’azienda sanitaria nei confronti della popolazione che è sempre afferita al nostro nosocomio.
Numeri e prestazioni limitate, a causa della privazione di alcune facoltà originarie,che “gioco forza” rappresentano uno dei tanti piccoli passetti per giungere alla perdita pressoché totale del nostro ospedale. Nel disegno strategico della Regione Sardegna, infatti, il nostro ospedale sarà ridotto a pochi servizi e a molte serie preoccupazioni che ricadranno sull’utenza costretta a viaggiare presso altri ospedali che, per ragioni semplici da capire, non sono in grado di accoglierla. Non è un mistero che l’ospedale di Olbia dia appuntamenti a lunga o lunghissima scadenza, non è un mistero che spesso non si trovi posto per l’assistenza. In fondo, anche il personale di quell’ospedale è oberato di lavoro e si trova impreparato a ricevere l’utenza del distretto di Tempio (30.000 abitanti) a cui si aggiungono coloro che sempre sono venuti al Dettori. Le cifre esatte sull’utenza complessiva che è sempre afferita all’ospedale di Tempio, è ben più alta (50.000/60.000) rispetto al numero dei residenti nel distretto.
Tant’è che i numeri non contano sempre, hanno valore solo quando si citano per giustificare lo “scarso” rendimento di prestazioni del nostro ospedale. Quando affermavano, dati alla mano, che alcuni servizi facevano numeri da record, bè allora non contavano affatto (vedi ortopedia). Un caso a sè merita la terapia antalgica, uno dei tanti pilastri del Paolo Dettori. Chiusa ad agosto (ad agosto come si sa non vengono mai i dolori!) con riapertura a settembre (dicono!). L’utenza è calata vistosamente, molte delle cose che si facevano prima non possono essere più fatte. Per esperienza con i fatti accaduti in altri reparti, prima ridimensionati e poi eliminati, anche per la terapia antalgica si prospetta un futuro oscuro. Che dire altro, parliamo della diabetologia? Un servizio fondamentale che vede ora i pazienti numerosi allarmati perché, andato in pensione il responsabile, oggi si rinviano preferibilmente i pazienti a Olbia. Tutto semplice per chi, carta alla mano e semplicemente digitando un clic su una tastiera, decide la sorte di centinaia di pazienti che hanno anche segnalato a questo blog la situazione. O se volete parliamo del PS che, sempre in assoluto e necessario silenzio, ci segnala la mancanza di presidi medici indispensabili per i quli vanno a caccia la sera in altri reparti per poterli reperire. Normale? Un PS che non ha sufficienti scorte di presidi fondamenli per le emergenze?.
Per chiudere, gli avvocati Diana e Inzaina, che lo ricordiamo stanno preparando gratuitamente l’esposto e che altrettanto a titolo gratuito hanno garantito il patrocinio, aspettano le segnalazioni dei cittadini per aggiungerli all’esposto. Con fiducia, senza la paura di subirne le conseguenze, agite e segnalate.
A breve, pubblicheremo anche un comunicato scritto dai due avvocati che, a nome della città e di tutto il territorio che ha a cuore il proprio ospedale, ringraziamo per questa generosa azione per la tutela di un bene comune, prezioso ed indispensabile, come il nostro ospedale.
Antonio Masoni