Tempio Pausania, “La sfilata dei bambini? Le cose non stanno come si sta vociferando”. Daniela Tamponi, maestra di ballo ci racconta com’è andata.

Tempio pausania, 8 feb. 2016-

“A carrasciali si sa…”,. così diceva una canzone hit del mai dimenticato Peppino, colui che storicamente è stato il carnevale legato al ballo, alla musica e al divertimento vero del carnevale tempiese. A Carnevale, si sa, che montano ad ogni piè sospinto le polemiche su tutto e vengono diffuse voci spesso dannose per la reputazione persino di persone inviolabili ed inattaccabili da questo punto di vista. Stavolta, a finire nella bufera di questa festa che smarrisce spesso la misura di quel che è davvero, ossia una festa, è stata l’insegnante di ballo, persona conosciuta e giustamente anche stimata per il suo lavoro, Daniela Tamponi. Con lei nel calderone delle invettive esagerate anche il corpo docente del caseggiato scolatico, reo, secondo alcuni, di non avere avuto voglia per organizzare la sfilata dei bambini, così come si era abituati da 8 anni a questa parte a vedere,

“Daniela, quali sono i  motivi di questa assenza delle allegorie nella sfilata dei bambini e quindi anche le note coreografie che tu hai preparato in tutti questi anni”

Daniela Tamponi nell’edizione 2014 della sfilata dei bambini

“Intanto grazie per l’ospitalità a te a  galluranews per avermi dato l’opportunità di chiarire una vicenda che ha preso una piega assolutamente non rispondente a quanto accaduto. Premesso che questo carnevale sarebbe stato il nono in cui io e le maestre delle scuole elementari avremmo organizzato la sfilata dei bambini, con una nuova allegoria che sarebbe stata in tema con le altre. Se ricordi le  precedenti degli anni passati, io e le maestre abbiamo sempre toccato temi di grande sensibilità, legati all’ambiente, alla comunicazione tra bambini che deve evitare l’uso della tecnologia, o la sanità vista cogli occhi del bambino che in abito da medico deve preoccuparsi di curare il mondo, eccetera. Come tutti gli anni precedenti, a me come insegnante, che deve lavorare tenendo conto della restante parte didatiica di competenza delle insegnanti, occorrono almeno due mesi prima dell’esibizione. Le lezioni di gruppo, relativamente alle differenti fasce di età dei bambini, si sono sempre svolte un giorno la settimana per otto settimane, a partire dal mese di dicembre. Le lezioni si interrompono per le feste natalizie e finiscono, quando il carnevale arriva così presto, come quest’anno, entro il mese di gennaio.”

“Quindi la mancanza di tempo è alla base di tutto questo problema?”

“Esatto. Marika Casu, che coordina per le insegnanti il lavoro di raccordo tra me e i bambini, è una persona meravigliosa e, arrivati a metà novembre, mi ha anche sollecitato affinché ci si muovesse e si affrettasse il tutto per poter poi ai primi di dicembre iniziare la preparazione. Tieni conto che una parte del mio compenso deriva dalla scuola e una parte dall’organizzazione del carnevale, quindi pro loco e comune. Purtroppo la stessa Marika mi ha anche avvertito che mancava ancora la garanzia della copertura economica della spesa complessiva che, lo ricordo, prevede anche l’acquisto dei costumi per tutti i bambini. I tempi si sono ridotti all’osso e quando, alla fine, si è avuta la certezza dell’impegno economico (dicembre inoltrato) , è mancato proprio il tempo materiale per organizzare tutto. Tieni conto che la sfilata si sarebbe dovuta svolgere oggi (lunedì 8 febbraio) e, una data così “bassa” del carnevale, i quindici giorni di sosta dell’attività per la vacanze di Natale, non mi davano la garanzia delle otto lezioni per il tutto.”

“Quindi, da un lato ci sono stati ritardi della garanzia economica, dall’altro l’impossibilità di fare un’adeguata preparazione per le coreografie per centinaia di bambini?”

“Si, è così ma le colpe, se di colpe si vuole parlare, non sono delle maestre che qualcuno addita come poco volenterose, o le mie che non volevo impegnarmi quest’anno. No, la colpa semmai è del pochissimo tempo che avevo io e i bambini di poter fare un bel lavoro come gli anni scorsi”

“Allora, alcune voci di popolo e scritte, non stanno in piedi?”

“Non stanno in piedi perché tra me e le insegnanti esiste un bellissimo rapporto. Loro stimano il mio lavoro ed io il loro. Se con qualcuno bisogna prendersela, che sia il tempo, quello dei pochi giorni, e basta che non ha giocato a favore. Pazienza, perché aldilà di quello che è il lato economico di mia competenza, ho sempre messo tanta passione in questo impegno con la scuola e tanto amore.”

“Nessuno, credo, Daniela può mettere in discussione questo. Resta però l’amarezza di quel bel momento che era diventato il lunedi per tutti i bambini, le insegnanti e la gente che ha assistito in questi anni a spettacoli davvero molto belli”

“Grazie, si. La prima ad esserne dispiaciuta sono io, a ruota tutto il mondo della scuola che mette tanto imnpegno anche in questa attività che va oltre il divertimento e che, in qualche modo, ha anche lasciato traccia sia nei bambini, attori diretti del messaggio, che nella gente che veniva a seguirci”

“Vi rifarete il prossimo anno Daniela?”

“Su questo, non ci sono dubbi. Rinnovo il mio grazie a tutti, bambini ed insenganti e genitori e ci vedremo al prossimo carnevale”

“Grazie Daniela”

“Grazie a te, Antonio”

Antonio Masoni

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