Tempio Pausania, 5 set. 2018-
La risposta dell’ex marito della signora che aveva scritto lunedì 3 settembre (LINK).
Nel rispetto di una posizione assolutamente neutrale, convinto di fare la cosa giusta perché a me non spetta giudicare ma raccontare, distante da entrambe le posizioni e ragioni, perché ritengo sian da tutelare solo i figli della contesa, do spazio alla lettera del marito e lo faccio sempre tutelandone l’anonimato, così come mi è stato chiesto.
« Ciao Antonio,
ti ringrazio per la bella chiacchierata che dopo anni siamo riusciti a farci e per la possibilità di replica che mi stai offrendo. Anni che per varie vicissitudini e per i motivi che ti ho spiegato, perché solo ora lo potevo fare, ci hanno visti via via distanti fino a trovarci contrapposti in una barricata che, com’era prevedibile, non ha portato nulla a nessuno. Chiedo già scusa anticipatamente a chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo, ma purtroppo il dono della sintesi a me è stato negato.Come ben sai, ti scrivo queste righe per la giusta quanto doverosa replica in risposta alla valanga di falsità, menzogne o, se preferisci, “mezze verità” asserite dalla mia ex moglie, nel tuo articolo di ieri, lettera palesemente romanzata e ricca di particolari, seppure espressi in modo infantile, mirati (chi un po’ di scrittura ne capisce se ne sarà accorto) a coinvolgere e convincere il lettore di turno. Ma su una cosa concordo con lei: “le campane vanno sentite tutte e due” e tu, da persona corretta quale sei, hai subito accettato di ascoltarmi e permettermi di replicare sul tuo seguito blog locale.
Stranamente, o almeno per me lo è perché non ho mai fatto mistero della mia vita, invoco anch’io l’anonimato sotto la falsa motivazione della tutela dei figli. Falsa perché in una piccola realtà ci si conosce tutti e tutti hanno capito chi era la o i protagonisti della lettera dell’altro giorno.
Poi Sarei io che spiattella tutto in piazza… io da un profilo social con pochi contatti, lei addirittura dal blog più seguito della Gallura con migliaia di visualizzazioni al giorno, da cui tutti possono estrapolare la proporzionalità tra l’ “offesa”(la mia) e la “difesa”(la sua). Che poi pure lei, dal suo profilo, me ne ha scritte di ogni e per cui alcuni screenshot sono al vaglio dei miei legali.
La nostra è una storia come tante altre, il fidanzamento, la convivenza, il matrimonio, i figli, la condivisione quotidiana di gioie e dolori, la famiglia, non dico “del Mulino Bianco” (perché non ne esistono), ma quasi.
Il tutto alla luce del sole e sempre, non mi stancherò mai dirlo, sotto gli occhi di tutto. Dopo circa 9 anni trova uno pseudo lavoro.
Poi quello che mai avresti pensato dovesse capitare proprio a te e ai tuoi figli: un’alzata di testa di testa di quella che allora era tua moglie.
E TI RITROVI ALL’IMPROVVISO SBATTUTO, CATAPULTATO FURI DALLA TUA FAMIGLIA SENZA DIRITTO DI REPLICA.
Quella famiglia in cui avevi creduto, per la quale ti eri svenato per la quale avevi fatto delle scelte che ti avrebbero compromesso anche un cospicuo investimento che avevi fatto per il tuo lavoro rimandandolo a data incerta da destinarsi, quei figli che avevi visto nascere assistendo materialmente al parto e per i quali nessuno sa o immagina quali sacrifici straordinari siano stati fatti e per i quali, in parte, non hai ancora potuto fare una casa. Tutto dimenticato, tutto passato in secondo piano per l’egocentrismo di una donna, ormai radicalmente cambiata, che non si sa bene a cosa punti, perché tu, povero imbecille, ancora non hai capito nulla circa i veri motivi della sua decisione. Ti dice, inoltre, che ti conviene accettare perché altrimenti avrebbe trovato il modo di fartela pagare, tu provi ad opporti, e lei allora ti risponde: “ma come, non dici sempre che le leggi sono in favore alla donna e che la donna viene creduta sulla parola mentre l’uomo deve sudare sangue per essere creduto? Attento a non averne conferma… firma e non rompere!”.
Ti convinci che è meglio chiuderla subito, anche perché tu l’avvocato lo paghi e lei no.
A questo punto è necessario capire la natura di vittima piagnona incline alla sceneggiata napoletana della mia ex moglie e che a suo tempo sottovalutai, anzi, mi convinse al punto tale che addirittura me ne innamorai. Povero idiota… Ma è anche necessario comprendere quanto bugiarda, infima e malvagia possa diventare una donna che ha deciso di far saltare il banco senza un apparente motivo e per cui è disposta a tutto pur di non prendersi le proprie responsabilità specialmente davanti all’opinione pubblica e poco importa se per portare a compimento il proprio disegno diabolico dovrà infangare un conosciuto ed onesto padre di famiglia, per di più padre dei propri figli.
I primi dispetti e le prime inadempienze rispetto ad accordi presi seppure verbalmente Finchè una sera inoltrata, probabilmente per prepararsi terreno fertile per poter fare meglio l’ex moglie vittima di violenza, mentre le riporti i figli , di cui un addormentato, durante un battibecco, si mette ad urlare in strada, fa il 112 e simula un’aggressione. Non riesce però a convincere i Carabinieri che non mandano alcuna pattuglia, mentre tu, invece, ti rechi subito in caserma per esprimere i tuoi timori. Lei, non contenta, si reca dalla guardia medica che, come dichiarato da lei stessa nella denuncia che sporta il giorno dopo, “non le rilascia alcun referto”. E cosa potevano refertare come conseguenza di un’aggressione mai avvenuta? Addirittura dopo pochi giorni ti sale in macchina e una settimana dopo ti viene perfino a cena quando ti spettano i figli… proprio un atteggiamento tipico di chi ha subito un’aggressine. Nel frattempo non sai più nulla dei tuoi figli… l’affido condiviso a poco a poco se lo trasforma arbitrariamente in esclusivo.
Dopo pochissimi mesi in un alternarsi tra momenti di distensione e momenti di acidità, tipico di una persona mentalmente instabile, la signora decide di venire allo scoperto e mostra a tutti che si stava rifacendo una vita con un altro.
Un altro con cui poi scopri si frequentava da prima e che “casualmente” ha conosciuto nell’ambito lavorativo nel quale lo poteva frequentare senza dare troppo nell’occhio. Persona della quale entrambi avevate un pessimo concetto entrambi. Ti chiedi com’è possibile, com’è potuto accadere… hai la conferma che è veramente uscita di testa, Inizi a capire il perché sia passata dal non staccarsi mai dai figli al parcheggiarli ovunque . Ricordi anche una frase che ti aveva detto 2 o 3 mesi dopo aver iniziato quel maledetto lavoro : “Lo sai che sta venendo Tizio? Lo sa che non è come ci sembrava?”. Ricolleghi anche di alcuni che ti avevano detto di ricordare di averli visti insieme. Capisci che in tutta probabilità (perché non vi è la assoluta certezza) la cosa andava avanti da prima di separarvi. Viene così fuori, come per incanto, la chiave di volta, il pezzo del puzzle che mancava, la luce in quel buio che hai attraversato. E capisci tutto
Ma in una realtà piccola e forse anche un po’ bigotta, certe situazioni non passano inosservate ai più. Dunque la gente si è già fatta una sua idea. Il piano per cercare di far uscire la cosa dopo era fallito e al di la di cosa tu potessi aver detto, oramai lei è sulla bocca di tutti con conseguenti quanto scontate considerazioni nel merito. Ma la colpa è solo dell’ex marito, sia ben chiaro!!! Bisogna correre ai ripari, inventare un qualcosa per cercare di giustificare quella decisione: era arrivato il momento di cavalcare l’argomento “violenza domestica”(che poi le sarebbe servito pure per “un’altra cosa”, anche se, dato lo scarso e prevedibile successo, in pochi avranno collegato l’ennesima recita di una parte). Nel frattempo, dopo che avevi pure dovuto autosospendere dal tuo lavoro per non compromettere il buon nome che t eri creato in decenni di sacrifici, ti eri ripreso e tornato ad essere al lavoro il leone che eri sempre stato. Non era riuscita a distruggerti. Altro che “ Non c’è niente di più fastidioso di una donna felice”, semmai “non c’è niente di più fastidioso di un ex marito che ha successo per quello che fa e dunque ritorna a guadagnare”… specialmente quando l’ex moglie non è mai riuscita a concludere nulla nonostante svariati tentativi fallimentari e sotto gli occhi di tutti. La gelosia per questa circostanza la divora. Iniziano i primi dispetti. Avvisa il giorno prima che le sue ferie estive inizieranno proprio quando ti deve consegnare i figli e, casualmente finiranno quando tu glieli dovresti riportare. Praticamente ti stava facendo saltare il giorno coi tuoi figli con classe ed eleganza. Tenti allora, nella speranza che il “fidanzato” ragioni e faccia ragionare la tua ex, di inviargli una mail avvisandolo di non aiutare la tua ex a farti saltare i giorno. Lo avvisi in oltre che a te non fa piacere che loro si vedano in presenza dei figli o li portino con se quando sono insieme. Non ottieni né risposta, né i figli.
A un certo punto li becchi trasportando in auto i tuoi figli uno col seggiolino, l’altro no. li fotografi. La tua ex e il suo fidanzato si fermano poco più avanti e ti intimano di dargli la macchina fotografica. I toni si alzano, A un certo punto lui ti fa cadere a terra,nasce la colluttazione , lui ne esce piuttosto malconcio. I figli urlanti. Premetto che di questo episodio la mia ex ha già dato almeno 4 o 5 versioni diverse mentre il sottoscritto sempre la stessa, per cui “ci sarà da ridere” quando i giudici rileveranno le incongruenze tra le diverse versioni date e trarranno le logiche conclusioni. Passa, o si cerca di far passare il messaggio distorto che sei stato tu ad aggredirli e a causa di questo, la tua ex, tronfia come non mai, è riuscita a ottenere un divieto d’avvicinamento nei tuoi confronti da usare in ogni occasione per non farti vedere i figli. Ma non solo, da quel momento non vedrai più tuo figlio più grande che apparentemente, nonostante il bel rapporto che avevate, dice di non volerti più vedere e il più piccolo, dopo un primo periodo inizia a rifartelo vedere seppure non assiduamente. Come mai un figlio si e uno no, ma, soprattutto, come mai il figlio che vuole rivederti era in posizione tale da poter vedere chi in realtà aveva aggredito chi, mentre quello che non vuole vederti dalla sua posizione, ha solo potuto vedere rialzarsi sanguinante il fidanzato della madre? E’ lecito pensare che la donna abbia sfruttato questa circostanza per inculcare nel figlio maggiore l’odio nei confronti del padre anche per attuare ciò che era palesemente già in corso, ovvero la sostituzione dello stesso? Certo che una che in udienza dichiara “… fosse per me, non gliene farei vedere manco uno”, la dice lunga su che tipo di donna possa essere… Il tutto nonostante diverse segnalazioni ai servizi sociali, denunce innumerevoli per la mancata consegna dei minori (ce ne sono ben 15) culminate con una richiesta da parte del PM di decreto penale di condanna a carico della signora fermo sul tavolo del magistrato dal febbraio 2018, una richiesta di relazione ai servizi sociali da parte del Tribunale dei Minori e l’attivazione da parte del sottoscritto, di un 709 ter per poter tutelare i propri interessi, ma soprattutto il sacrosanto diritto dei figli di avere un padre, quello vero, non solo uno che paga i loro bisogni. A quella funzione potrebbe assolvere tranquillamente un anaffettivo bancomat. Il tutto condito dal continuo escludere il padre dalla vita dei figli, il quale viene a sapere delle visite, alle quali magari gli stessi devono essere sottoposti, tramite terze persone o per un messaggio che ti arriva un paio di giorni prima dal CUP per conferma della visita. Visite alle quali, quando lo sai per tempo, però non puoi andare perché hai il divieto d’avvicinamento alla loro madre.
In oltre, per gli stessi motivi, non puoi nemmeno salutarli o fermarti a scambiare due chiacchiere.
Ecco a cosa arriva un danno infima che recita bene la parte della vittima e che per portare a compimento i suoi progetti per soddisfare il proprio ego è disposta a passare sopra tutti, ma anche sopra il diritto sacrosanto dei figli, se non di avere una famiglia normale, quantomeno di avere il padre presente.
Non sapete cosa si provi a rimanere inascoltati da tutti e con la percezione che alcuni addetti siano palesemente di parte dato che per situazioni analoghe, a voi vi mettono alla gogna ed alla vostra ex invece la giustificano sempre e a prescindere, anche per le cose peggiori.
Non avete un’idea di quante volte ho provato a spiegarle che i frammenti dei missili della nostra guerra che nello scontro si disintegrano a mezz’aria cadono inesorabilmente sulle teste dei nostri figli e che, a causa di tutti guai che anche con bassezze di un livello sconcertante che mi sta causando, quelli che fa buttare a me, sono tutti soldi in meno che un domani loro troveranno.
Io, contrariamente alla mia ex, non auguro di subire senza possibilità di difesa quello che sto subendo io, manco a chi da ragione a prescindere a lei, anche su una sola settimana gli basterebbe per capire tante cosettine.
Però si condanna l’attuazione di una protesta civile, attuata magari anziché andare e cercare di farsi giustizia da soli (cosa che avrebbe solo effetti controproducenti e definitivi in primis per chi se ne rende artefice) come già altri hanno purtroppo fatto e che servirebbe solo a fare i suo gioco, dato che le provocazioni per farmi arrivare a tanto sono all’ordine del giorno. Ma non sono uno stupido. Non ci casco.
Un ultimo appello a chi ha avuto la bontà di arrivare fin qua a leggere:
quando leggete un articolo, sentite qualcosa, ascoltate una storia o semplicemente fate due chiacchiere, valutate molto bene la bocca da cui escono le cose che vengono dette e, soprattutto, sappiate guardare oltre ciò che vi viene detto, soprattutto se conoscete le persone in questione. Soprattutto se, come nel caso della mia ex, il parlarne in giro o le pubblicazioni sui social tendevano esaltazione dell’allora marito, a un certo punto ben preciso, di colpo si bloccano e non solo, vengono artatamente rimossi, nel tentativo di rinnegare il passato anche perché altrimenti non si sarebbe credibili nel cercare di dipingere come un mostro senza anima quel marito ormai ex che prima veniva invece descritto come un Dio sceso in terra. Su queste cose bisogna riflettere per avere la chiusura del cerchio.
Questo è quanto posso dire al momento, tutto comprovabile con ampia documentazione.
Ti ringrazio ancora Antonio per quest’opportunità e nello stesso tempo chiedo scusa a te ed ai lettori per il fatto di essere stato alquanto prolisso.