Tempio Pausania, l’azione forte dell’Ispettorato Forestale contro i criminali ambientali. Telecamere nascoste svelano nomi e facce degli inquinatori ambientali.

Tempio Pausania, 23 ago. 2015-

Rimbalzano sulle cronache di giornali on line le recenti denunce di chi attenta, con gesti quotidiani, al nostro ambiente. Nel blog spesso ce ne occupiamo e sveliamo, attraverso foto e segnalazioni dei lettori, molti di questi casi. Dinanzi ai continui solleciti di cui siamo spesso tramite, assistiamo ad una scarsa se non nulla azione amministrativa. Chiaro che non si pretende di essere ascoltati, forse in funzione del fatto che per qualcuno è ben poca cosa un social network o un blog ma almeno possiamo dire di essere allineati all’azione energica dell’Ispettorato Forestale sulla cui giurisdizione ricade l’ambiente nella sua globalità.

Gli oltre 150 osservati speciali con l’occhio impietoso delle telecamere dell’Ispettorato, conseguentemente multati sino a 600 euro, sono probabilmente gli stessi che lasciano ricordi e souvenirs di bagordi o di scarti di lavori, rottami e ogni genere di rifiuti sulle strade cittadine e periferiche.

Nonostante i divieti sacrosanti di discariche abusive, si perpetua l’inutile dilemma tra chi pensa che tutto sia concesso e chi invece sostiene la tesi opposta che dice, a chiare lettere, “Rispettiamo l’ambiente”.

Non sorprende nemmeno che tra i 150 sanzionati figurino professionisti, uomini di chiesa, insegnanti e persino rappresentanti delle forze dell’ordine. Nessuno evita di calarsi nel gaudente mestiere di inquinatore ambientale, anche con le piccole gestualità apparentemente poco pericolose. La cosa più normale per tanti è quella di uscire col proprio mezzo, arrivare in luoghi nascosti o poco trafficati, aprire lo sportello della macchina, gettare fuori i sacchi di rifiuti. Ritornare in auto, rimettere in moto e ripartire. Un bel sospiro di sollievo! Nessuno ci ha visti! Invece non sempre ciò che pensiamo corrisponde a ciò che avviene e la guardia delle autorità si è alzata da un po’ di tempo. Le telecamere immortalano la nostra vergogna che nessuna sanzione potrà salvare. Siamo complici, tutti, nessuno escluso, di questo sfacelo ambientale.

Restando a Tempio ad esempio, nel passare nella strada panoramica, alias Viale Giovanni XXIII,  ad esempio, e percorrerla a piedi per alcuni tratti, si ha la misura di quanto diciamo. Difficile percorrerne più di due metri senza imbattersi in qualcosa di spicciolo, una bottiglietta, un sacchettino, pezzi di carta, pacchetti di sigarette vuoti se non veri cumuli di rifiuti ammassati.

Qualche mese fa, e per almeno due volte, segnalammo la presenza di bottiglie vuote di vino e birra, per buona parte della discesa verso la zona bassa della strada, allineate come birilli da abbattere che invadevano la carreggiata. Sporgevano abbastanza dal marciapiede e una scarsa illuminazione notturna (la strada è sempre poco illuminata), o una distrazione dell’automobilista,  sarebbero state oggetto di incidente sicuro. Nessuno prese in carico quella segnalazione accompagnata da foto. Dopo qualche tempo notammo che furono solo spostate dalla strada e posizionate sul marciapiede. Però! Che bella pensata!

Cosa si vuole aggungere a questa inciviltà congenita di molti indigeni? Nulla! Se non, Grazie Ispettorato Forestale di Tempio.

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