Tempio Pausania, “L’inquisizione in Gallura: i casi Promptu-Carcassona (1560-1601) – 2^ parte”, di Gennaro Landriscina Lay.

Tempio Pausania, 18 feb. 2016-

La seconda parte della storia sull’inquisizione in Gallura di Gennaro Landriscina Lay.

Il Promptu morirà il 6-8-1594[i], ancora amareggiato  per la soppressione del capitolo di Civita, ufficialmente confermata dal nuovo  vescovo di Civita e Ampurias, mons. Juan Sanna-Porcu[ii]. Del resto lo stesso vice re don  Miguel Moncada, dopo l’istituzione in data 28 settembre1587 della Reale amministrazione delle torri[iii] , si  limitava a  riattare alla meglio le mura di Terranova[iv] ; a parte il divieto  di estrarre sale per proprio uso, dalle saline …..perché queste erano state date in appalto a dei mercanti cagliaritani

L’Arciprete Promptu avrà comunque la magra consolazione di vedere nel 1584, suo fratello Perotto , assurgere alla carica di vicario generale della diocesi di Galtellì, quasi che l’arcivescovo di Cagliari, mons. Gasparo Vincenzo Novella, già vescovo di Ampurias e Civita, dal 1575 al 1578, avesse voluto in tal modo  ripagarlo della  perdita del suo Archiprestasgo e dei proventi della prebenda di Dorgali, mai corrisposti.

Ebbene proprio in questi anni la Gallura di Gemini passata ormai , con la Barbagia di Bitti e l’Encontrada di Nuoro   sotto il controllo feudale del casato Portugal y Borja[v], veniva amministrata dal regidor don Anton-Angelo Carcassona[vi], un giurisperito appartenente a una famiglia di mercanti di antica schiatta ebraico sefardita[vii], giunta ad Alghero dalla Provenza nella seconda metà del XIV .mo secolo ( suo padre era un  ricco  mercante che si era convertito al cristianesimo[viii] dopo essere stato  nominato  cavaliere  da Carlo V nel 1527[ix])

Primogenito di quattro figli era nato ad Alghero nel 1515

La solida situazione finanziaria di suo padre , saliniere maggiore e addetto alla riscossione dei tributi pagati per le merci importate dai mercanti genovesi in Alghero, gli avevano permesso di essere accolto nel 1549 a Bologna nel Real Colegio Mayor de San Clemente de los Españoles Egidio Albornoz ove si laureava,  in Utroque Jure

Dopo essere rientrato in Sardegna ed essere stato ordinato sacerdote, otteneva il 6 marzo 1554 da papa Giulio III la carica di protonotario apostolico ,l’ufficio di  arciprete di Alghero[x] sede di diocesi dal 1503[xi],  i benefici nelle ex diocesi di Ploaghe, Sorres e Castra e il canonicato con la prebenda di Santa Giusta nella diocesi di Oristano

Poiché si era sempre distinto come autore di opere giuridiche, era stato anche assunto negli anni ‘60 come letrado di fiducia [xii]da don Federico Portugal. Da qui forse  il titolo nobiliare  ottenuto in data 26 luglio1560 e l’  incarico  di regidor dell’Encontrada de Gallura, esercitato , dal 1578 al 1584,como si fuese un señor absoluto, insieme ai suoi due figli, Bernardo  e Francisco rispettivamente , sindich di Bitti e titolare della omonima scrivania. Nel frattempo si era verificato in Gallura un critico aumento degli insediamenti pastorali favoriti dai señores del ganado tempiesi che grazie ai loro forti legami con don Federico Portugal ed il Santo Ufficio, si erano anche messi a rifiutare sistematicamente qualsiasi  forma di tassazione feudale fino a non rispettare la rotazione triennale Vidazzone(coltivazione)/paberile(pascolo) negli estesi salti galluresi sub-costieri.

Da qui i forti contrasti col regidor Carcassona, scatenati dal sequestro ed uccisione nel settembre 1580  di alcuni capi di bestiame appartenenti al señor Bargarucho Pinna sorpresi a pascolare da suo figlio Bernardo in una vidazzone tempiese[xiii] , anche se non escludo  precedenti  dissapori  dello stesso Carcassona con il potente can. Miguel Pes, ( nel 1585 sarà designato vicario generale della diocesi di Civita, al posto di messer Sebastiano Aquensa detentore della ricca prebenda di Karesos[xiv]). E che dire  del presbitero di Alghero Mattheo Pinna Marimon[xv],detentore dall’11-2-1580[xvi], del canonicato di san Joannis de Villalba ,  prebenda de Aggios[xvii], che  aveva accusato Anton Angelo Carcassona di avere dato nel 1578 durante una predica  nella cattedrale di Alghero una interpretazione di alcuni passi  della Bibbia discordante dalla esegesi cattolica[xviii].

Purtroppo la lite con i pastori galluresi  si era  esasperata quando Bargarucho Pinna, dopo aver definito Carcassona  nel  tribunale della Santa Inquisizione turritana descendiente de Judios e persecutore dei familiari del Santo Ufficio lo aveva anche accusato di esercitare   la  giustizia secolarecon gran rigor imposiciones y gabellas no ostante los ordenes sacros que tiene …e se a volte  componeva por dineros efferati delitti, altre volte  per  reati di minore gravità,  comminava frustate e perfino condanne a morte per impiccagione

Queste accuse spingevano l’inquisitore Juan Corita a istruire nei  confronti di Carcassona    un vero e proprio processo con l’obbligo di dimorare nel convento di san Pietro dietro cauzione di 1.000 scudi.

Ma quando nel gennaio 1581 i pastori tempiesi, convocati a Sassari come testi, lo avevano accusato di essere stati spesso intimoriti e subornati, nel tentativo di ottenere informazioni negative su Bargarucho Pinna, la sua posizione si era aggravata a tal punto da costringere il Promotor fiscal a spiccare nei suoi confronti  un mandato di   arresto con la  confisca di tutti i suoi beni[xix]

Ne conseguiva un lungo e tormentato processo, che lo stesso imputato, da quel hombre caviloso qual’era, cercherà in tutti i modi di  orientare in suo favore, inviando nel 1582  una sua circostanziata  istanza difensiva al cardinale Paolo  Savelli[xx] del Sacro Collegio Pontificio e tramite lui, al Tribunale della Santa Inquisizione romana.

 Riuscirà infatti ad ottenere la ricusazione dell’Inquisitore Juan Corita, la sua sostituzione con Antonio de Raya , il trasferimento del processo a Roma e persino gli arresti domiciliari con la possibilità di poter  svolgere gli affari amministrativi nei suoi   benefici ecclesiastici e nello stesso estat Portugal

Ma ormai il suo caso era diventato di dominio pubblico sopratutto in Spagna, ove l’Inquisitore generale, don Gaspar de Quiroga y Vela,  continuava imperterrito, al pari dei suoi predecessori  nella sua accanita lotta contro i conversos e i cristianos nuevos circa la loro limpiezza de sangre [xxi], tanto da coinvolgere persino  il tercero general de la compagnia de Jesus ,  don Francisco de Borja[xxii], deceduto in odore di santità nel 1572[xxiii].

Non deve perciò destar meraviglia se i procuratori dello Estado Portugal decidevano per evitare complicazioni di allontanarlo dal suo ufficio di regidor .

Perciò dopo essere rientrato ad Alghero in data 2 novembre1584, riusciva ad imbarcarsi clandestinamente  alla volta di Roma per venir sottoposto a processo.

E sarà penoso vederlo a 77 anni malato de gota ed idropsia chiedere, inginocchiato e con las lacrimas en los ojos, perdon y misericordia , disposto a qualsiasi determinacion de la santa madre Iglesia Catholica y Apostolica , pur di veder salve le   ricchezze, che in tanti anni di lavoro e sacrifici, aveva accumulato per i suoi numerosi figli[xxiv]

Il processo si concludeva nel 1592[xxv].

Alla prossima storia, Gennaro Landriscina Lay.

[i] M. Careddu, Non sappia Ampurias ciò che fa Tempio, in CM3 Gallura. Anno VII n. 2.  1991 pag. 22

[ii] C. Manca. Un Decano di Ales Redentore degli schiavi Cristiani in Barberia in Diocesi di Ales Usellus-Terralba. CA 1975 pag. 287-301. R. Turtas, Storia della Chiesa di Sardegna, Città Nuova, SS 1999, pag. 346.M.Careddu, L’incerto inizio delle diocesi di Ampurias e Tempio, in CM3 Gallura. Anno VI. n. 2 1990 pag. 27. M. Careddu . Storia della Chiesa in Gallura, in La Frisaia. N°87. Anno XVII Juan Sanna, aveva sempre considerato la diocesi di Civita Soppressa et Exstincta; e questo fin dal suo insediamento, avvenuto ufficialmente in data 26-11-1586. Per questi motivi aveva trasferito definitivamente  tutti i diritti ecclesiastici e le sue competenze a Castel Aragonese nella chiesa di Sant’Antonio Abate.

[iii]M. Rassu, Sentinelle del mare, Ed. Grafica Parteolla, Cagliari 2005.G. Mele , Torri e cannoni. La difesa costiera in Sardegna nell’età moderna . Edes Clio 2000.

[iv] Relacion de la artilleria armas y municionesque ay de su Magestad en el reyno de Cerdena embiò el Vicerey don Miguel de Moncada(1588)

[v] F. Floris, I Portugal e il feudo di Orani, in Almanacco Gallurese, 2000-2001, G. Gelsomino Ed., pag.268-271. Federico Portugal poco prima di morire  aveva istituito in data 13-10-1573 il maggiorasco di Orani, formato dalle curatorie di Dore, Bitti e della Gallura Gemini  per affidarlo al figlio primogenito Francesco ( 1571-1573)nato dal suo terzo matrimonio con  Margarita Borja y Castro Pinòs . Ma quando morì anche don Francesco gli   era subentrata nel maggiorasco la sorella Anna (1570-1629). che  sposava nel 1584 Rodrigo Gometz de Silva (1562-1596),  figlio di Anna de Mendoça e di Ruy Gometz de Silva, Principe di Eboli( Secondo alcuni studiosi don don Rodrigo Gometz era nato da una relazione adulterina di re Filippo II con Anna de Mendoça, amica e confidente della sua giovane moglie,  Isabella di Valois).

[vi] Cfr  XIV Congresso della Storia della Corona di Aragona, cit.vol. II, Tomo II, pag. 887M. Milanese, Archeologia urbana, in Almanacco gallurese, G, Gelsomino Ed. anno 2000-2001.

[vii]G. Sorgia, Una Famiglia di ebrei in Sardegna, in Studi Sardi, Vol. XVII. SS 1962. Pag. 286-308.

[viii]A. Borromeo, Inquisizione e conversos nella Sardegna spagnola, in m. Luzzati, L’inquisizione e gli ebrei in italia. Bari, 1994. Pag. 197-216. C. Tasca, Nuovi documenti sui conversos ebrei in Sardegna, in Bibl. Francescana Sarda, anno XII. Oristano 2008. Pag. 71-97, nota 40-41-42-43-44-45-46-47-48-49-50..

[ix] F. L. Canapa, Origen del Cavalierato y de Nobleza del Reino de Cerdena, in Arch. Stor. Sardo, XXXI. Pag.300-400.  F. R. Floris, S. Serra, Storia della Nobiltà in Sardegna, Ed. Della Torre, 1986, pag.206.

[x]F. Achenza, Un luogo mitico, in Almanacco Gallurese,n°6, 1997-1998, pag.96-101, G. Gelsomino Ed.

[xi] P. Tola, Codex Diplomaticus, Doc. CXLIX. La Diocesi di Alghero controllava spiritualmente l’ex curatoria di Dore ( Nuoro, Oniferi, Orani, Sarule, Orotelli), la barbagia di Bitti, con l’eccezione di Orgosolo che, invece, apparteneva alla diocesi di Suelli. Nel 1572 Giovanni Francesco Fara, in attesa di essere nominato arciprete di Sassari, otteneva, per interessamento del Carcassona e di Francisco Borja, un canonicato della cattedrale di Alghero, con annesso il beneficio  parrocchiale di Orani,vacante dal 1569, per la morte di Niccolò Pancacino

[xii]Historia de la Muy Ilustre Casa de Sousa, España, 1770 Casa de los Duques de Pastrana y de los Marqueses de Oraní. Pág. 402 Don Fadrique de Portugal(1517/ + 23-10-1573), Señor de la Baronia de Monovar en Valencia, y en Cerdeña de las encontradas de Oraní, Curaduria Ore, Gallura de Giminis, Nuero , Cavallerizo mayor de la Emperatriz Doña Maria, muger del Emperador Maximiliano II y ultimamente Cavallerizo mayor d ela Reyna Doña Isabel de la Paz  Don Fadrique si sposò tre volte: la prima nel 1538 con doña Margarita de Centeles ; la seconda nel 1545 con doña  Magdalena de Zuniga , la terza a Valenza 1569 con doña  Margarita de Borja y Castro Pinòs (1538-+ 1574), hermana de San Francisco de Borja, quarto Duque de Gandía, de Don Enrique y don Rodrigo de Borja, Cardenales de la Santa Iglesia de Roma, de Don Tomas Arzobispo de Zaragoza y Virrey de Aragon, de Don Pedro Luis Galceran de Borja, Virrey de Cataluña, todos hijos de don Juan de Borja, tercer Duque de Gandía, cuya fegunda muger fue Doña Francisca de Castro y Pinós, madre de Doña Margarita.

[xiii] A. Rundine. Inquisizione Spagnola SS Stampa Color 1996.

[xiv]M. Careddu, Storia della chiesa in Gallura. In La Frisaia. N° 86. Anno II. Il can. Miguel Pes aveva sostituito nel 1584 nella carica di vicario generale della diocesi di Civita  messer Sebastiano Aquensa,detentore del  beneficio di Caresos.

[xv] L. Agus, Francesco Pinna . Note biografiche, Arkadia ed. Ca. 2009. Pag. 226 e seg. Matteo Pinna era fratello o parente s del pittore algherese   Francesco Pinna Marimon. Fu  probabilmente lui a fornire  a  Bargarucho Pinna  informazioni  sulle origini israelitiche’ di Anton-Angelo Carcassona e sulla sua predica tenuta nella cattedrale di  Alghero.

[xvi] M. Careddu. Storia della Chiesa in Gallura, in La Frisaia. N° 86. Michele Rubio, che in data 26-11-1579, aveva sostituito Gasparo Vincenzo Novella, trasferito dal 5-10-1578, nell’archidiocesi di Cagliari, aveva confermato il 11-2-1580 il canonicato di S. Giovanni di Viddalba, prebenda di Aggius,libero per per la morte di messer Juan Battista Carcopino, al sacerdote di Alghero Matteo Pinna..( Questo canonicato gli era stato in realtà  concesso fin dal 2 febbraio 1567 dal pontefice Pio V ( Antonio Ghisleri,  5-1-1566/1-5-1572)

[xvii] M. Careddu, Storia della Chiesa in Gallura, in La Frisaia.N. 100, N. 102, anno XX.  R.Turtas La Riforma Tridentina nelle diocesi di Ampurias e Civita, in AA.VV.Studi in onore di Pietro Meloni, Gallizzi, SS 1988  Pag.233-359. Nonostante la bolla‘ Quantum animarum’ emanata nel 1568 (Bullarum Romanum-Bullarum-Diplomaticum-Privilegiorum Sanctorum Romanorum Pontificum. Editio Taurinensi, Torino 1862, Tomo VII), Gregorio XIII   confermerà  in data 13-2-1577 l’esistenza nella diocesi di Civita, del canonicato di S. Giovanni Battista di Viddalba,

[xviii]F.R. Porcu , I processi. Sei una strega e forse anche giudea, in Unione Sarda 23 novembre 1998. A. H. N. Madrid. Inquisicion Legajo. N. 769 f.291-302

[xix] G. Murgia, Il Parlamento di Avellano, in Almanacco gallurese, 1994-1995, Chiarella SS, pag.250.

[xx] A. Rundine. Inquisizione Spagnola SS Stampa Color 1996, cit. pag. 222-223,226-227

[xxi]M. Careddu. Storia della Chiesa in Gallura. In La Frisaia.N°90-91.Anno XVIII A. Rundine, Inquisizione Spagnola. SS Stampa Color 1996 cit, pag. 65. M. Careddu. Storia della Chiesa in Gallura. In La Frisaia.N°90-91..

[xxii] Don Alvaro Cienfuegos cardenal de la Santa Iglesia de Roma arcobisco de Monreal, La heroyca vita, virtudes, mila gros del grande san Francisco de Borja antes duque quarto de Gandia y despues tercero general de la compania de Jesus. 1726. Emprenta da Bernardo de Peralta. La famiglia Borja non ebbe  mai   buoni rapporti con la Santa Inquisizione. Lo stesso Francisco de Borja y de Aragon aveva subito in data 11-9-1559  una condanna d’eresia per il suo scritto Le opere di un cristiano, anche se verrà  completamente assolto. Nel 1584 le sue opere furono comunque messe al bando dall’Inquisitore Gaspar de Quiroga che in questo modo gli   farà pagare cara la sua  amicizia con l’arcivescovo di Toledo Bartolomè Carranza,  condannato anch’esso per eresia nell’agosto 1559,  dal supremo inquisitore  Diego de Espinosa.

[xxiii] Famiglia Cristiana 1996, N°40: Il Santo della settimana.

[xxiv]G. Sorgia, Anton  Angelo Carcassona e l’Inquisizione, in Studi sulla Inquisizione in Sardegna, Palermo 1964, pp. 69-83.

[xxv]Studi Sardi, Vol. XVII, Sassari 1962, Ed. Gallizzi. Anton Angelo Carcassona nel 1595 farà legittimare Antonio Carcassona Hijo de Clerigo”, mentre nell’aprile 1606 accompagnava a Cagliari il vescovo di Alghero don Nicola Cannavera per presenziare  alla consegna del pallio al nuovo Arcivescovo di Cagliari  Francisco Desquivel

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