Tempio Pausania, Meccanica-mente, mostra pittorica di Patrizia Palitta, Libreria Bardamù Ubik, p.zza Gallura, dal 5 marzo

Tempio Pausania, 5 mar. 2018-

A partire da venerdì 2 marzo, presso la libreria Bardamù Ubik, a Tempio Pausania, sarà possibile ammirare cinque opere della pittrice Patrizia Palitta.

La serie meccanica-mente di Patrizia Palitta equivale a immergersi in tutta la contemporaneità tirandone fuori tutta la carne viva.
Sono molti gli elementi che vengono portati alla luce in questi lavori pittorici e che meritano una serie di riflessioni, sia artistiche sia filosofiche. Nell’epoca della riproducibilità della tecnica, dell’aspetto seriale e standardizzato di ogni cosa, della visione dell’essere umano ridotto a mera macchina composta di sofisticati ingranaggi perfettibili e sostituibili, ci si ritrova nella rivelazione di questa carne alla luce del sole. Colpisce molto nella visione di questi quadri la potente fisicità dei corpi, l’attenzione maniacale nei dettagli, di mani ossute, di nervi nitidi o di vene che scandiscono le superfici dei corpi. Intrinsecamente connessi, necessari, troviamo ingranaggi finissimi, tipici delle macchine industriali, struttura implacabile di processi produttivi atti alla creazione di macchine perfette, solide indistruttibili. L’umano ridotto a processo industriale, in un’epoca che sembra voler tagliare le differenze, vissute come difetti, alla ricerca di un modello ideale e unico a cui tutto deve conformarsi. Ma tale lettura sarebbe erronea, parziale e distorsiva del lavoro messo in atto dalla pittrice. Le sue opere rivelano invece il contrario e sono una critica se vogliamo feroce a tale modello di pensiero. È come se lei avesse deciso di mettere in atto una forma contemporanea di letteratura fantascientifica di Asimov e avesse dichiarato come in ogni essere umano, tecnicamente meccanica finissima composta di ingranaggi solidi eppure drammaticamente complessi, dei robot estremamente evoluti, un’anima e un sentimento straordinariamente intensi e vivi. Patrizia Palitta realizza la fisicità del sentimento e del pensiero, mostrando come in ogni gesto o azione umana ci siano un’infinità di automatismi che si prende per ovvi e dovuti e che invece vanno ad essere la tela intricata di ogni vissuto umano. È come se la memoria del vivere si imprimesse in ogni rondella o goccia d’olio che permette un gesto di tenerezza, in un abbraccio o un bacio o addirittura in uno sguardo o infine in un’esecuzione definitiva. E per quanto sia possibile sostituire ogni parte del corpo finanche e fisicamente il cervello, quale elemento meramente meccanico e prestazionale, vi è la mente o meglio ancora il “sé”, che emerge e che governa il tutto.
Patrizia Palitta ha meccanica-mente messo a nudo la nuda carne dell’epoca contemporanea.
[Daniele Carbini]

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