Tempio Pausania, Non c’è Carnevale senza..il solito carnevale. Polemiche, critiche e striscianti veleni.

Tempio Pausania, 7 feb. 2016-

Alla vigilia della seconda sfilata, forse anche la più partecipata, di oggi domenica 7 febbraio, il Carnevale resta sempre al centro di interessi collettivi impressionanti. Il senso della festa popolare, quella che dovrebbe unire un po’ tutti, che si apparttenga a questa o a quella fazione politica, dovrebbe restare silenzioso. Insomma, non sottilizzare ogni volta che “era meglio prima…”,. ” perché non c’è più il gallo”, “perché tutto a Cagliari”, ecc. ecc.

Invece, puntuale come il caldo a luglio, o se preferite come la polemica a carnevale, tornano i contrasti, i veleni e l’estrema “sbagliata” politicizzazione di qualsiasi evento. I motivi del contrasto, questa edizione non potevano mancare. Troppi i segnali di un intento di discontinuità col passato, inteso come gli ultimi cinque anni delle passate edizioni, da parte di questa amministrazione corrente. Dalle prime azioni intraprese, dagli olivi di Piazza in Gallura in poi, il tentativo di dimostrare ai tempiesi che “finalmente” oggi ci siamo noi e facciamo “un po’ come ci pare”, è stato palese come il rogo di martedì del monarca che andrà a bruciare.

L’ultimo fuoco della scorsa edizione, ancora nella mani della precedente amministrazione, ha segnato i prossimi Carnevali Tempiesi.

Vediamo di fare però un po’ di chiarezza su alcune vicende legate all’attuale edizione:

a) Il gallo simbolo del carnevale, forse una delle intuizioni migliori, Frisgjola quest’anno ha mostrato solo il suo volto simpatico per alcune esigenze sociali, avverso quella necessaria e mai troppo divulgata, esigenza di evitare l’abuso degli alcolici. Anche quest’anno infatti, seppure il fenomeno delle ubriacature pare sia in calo rispetto agli anni precedenti, la ASL ha emesso un comunicato invitando all’uso moderato di alcol. Sapremo quanti interventi ci sono stati nei prossimi giorni al Pronto Soccorso dell’ospedale solo a fine manifestazione. Il gallo Frisgjola, dicevamo, non ci sarà. Il suo proprietario, o meglio colui che ne detiene il copyright artistico, Alessandro Achenza, non lo ha concesso. La sua posizione politica, il fatto che lui, presentatore e direttore artistico dei passati carnevali, abbia deciso di schierarsi a favore “degli altri”, ne ha decretato il “cessat”. L’ennesima dimostrazione che è sempre vero, anche dinanzi alla bravura, alla gestione sapiente delle sfilate, alla sua preparazione, che chi governa fa legge. Quindi, fuori dalle scatole, si cambia, come a Chilivani. Ah, e quindi niente Carrascialine a rallegrare le musiche durante le sfilate. 

b) Altro motivo di discordia, il simbolo grafico di questa manifestazione. Pare si tratti di un’immagine che non c’azzecca proprio col carnevale di Tempio, essendo una maschera non locale ed una foto scaricata dal web e pagata, si dice, pochi euro. Si evince, che nell’archivio dei professionisti locali, non c’era una foto tra milioni, che faceva al caso del nostro carnevale. A ciò si aggiunge, anche la parte propagandistica, pubblicitaria che si dice sia stata appannaggio di una società di Cagliari. A Tempio, non ci sono abbastanza bravi grafici, e nemmeno tipografie adatte allo scopo. Mi astengo da qualsiasi commento e prendo atto che sia così.

c) Gli Alpini a Tempio. Evidente le affinità storiche e culturali del glorioso corpo degli alpini col nostro Carnevale. Non lo sapevate? Ma si che lo sapete. Pensate che sono stati chiamati ad animare una sfilata rievocativa del Carnevale di Viareggio di quest’anno. La fanfara mette allegria, a Tempio non ci sono abbastanza band o musicisti che siano in grado di fare “colore” come il glorioso corpo degli alpini. Eppure, anche su questo tema ricordavo altro ma la mia memoria vacilla spesso.

Sono alcuni punti, quelli forse maggiormente discussi in questi giorni sul web e trattati anche dalla stampa.

Chiudo ricordando a tutti la sfilata di oggi domenica 7 febbraio alle ore 15.00 e ci aggiungo il mio personale augurio a chi deve sfilare, ai volontari che tutti gli anni si dedicano a questo evento che ha del mniracoloso in tempi di sfacelo economico. Che Carnevale sia, dunque.

Tanto, come ricorda il titolo di questa opinione personale, non c’è un Carnevale senza questa coda di polemiche, gonfiate dai soliti noti o sgonfiate dagli altrettanti soliti noti, o accese da persone anonime che continuano a sputare veleni addosso a chi non la pensa allo stesso modo. Era chiaro come il sole, che speriamo aiuti la sfilata, che chi “governa fa legge”. A cosa ci si vuole attaccare? Mica siamo a Carnevale che..ops, avete ragione siamo a Carnevale.

Antonio Masoni

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