Tempio Pausania, non ci sono solo medici ed infermieri a rischio. Sono tante unità lavorative che si potrebbero perdere.

Tempio Pausania, 6 ago. 2015-

In un momento drammatico per la sanità locale, con un ospedale che è solo in attesa di una rivolta popolare concreta, che vede al centro dell’acceso dibattito solo l’aspetto sanitario in senso stretto, esistono altre realtà professionali che rischiano, quelle legate agli appalti esterni, persone che da quel lavoro ricavano la propria fonte di sostentamento. L’austerity, promossa da tutti questi governi fantoccio italiani e regionali, non ha nemmeno il sentore di queste persone, uomini e donne, che da domani si potrebbero trovare ad incrementare la lunga lista di disoccupate, l’inerminabile processione di anime che non sapranno più che cosa fare, come vivere.

Questa signora lavora nelle cucine, ci scrive:

“.. da stasera i reparti di CH, ORT, OT ,sono assieme, te lo dico perché da noi in cucina si sente già aria di licenziamento, non ci sono abbastanza pasti per tenere 12 persone in cucina e purtroppo noi, così come apparteniamo ad una ditta esterna, non ci possono sistemare da nessuna parte. E tutto questo grazie ai nostri politici. Ti volevo solo informare dato che dentro all’ospedale non ci sono solo infermieri o dottori ,ma gente che come me lavora li dentro..scusami per lo sfogo ,ma sono davvero ARRABBIATA!. Quello che ti voglio dire è che i medici, infermieri e oss lì sistemeranno da qualche parte …ma noi siamo fuori”

Grazie Signora per la sua testimonianza.

Lo chiamavamo effetto domino tempo fa, relativamente ad aspetti economici che sembrano lontani anni luce dall’essere capiti. Questa parola si sposa bene con l’attuale stato delle cose al Paolo Dettori. A cascata, come un fiume inizialmente tranquillo, pian piano l’effetto sarà quello di uno tsunami ed a piangere saranno tutte queste persone e tutti noi che assistiamo impotenti dinanzi alla perdita di ogni pezzettino rimasto dello stato sociale.

Ora anche in chirurgia non pensano più che si tratti di emergenza estiva ma dello sfascio di un reparto e, a ruota, di tutti gli altri. Questo è il regalo iniziale di questa riforma che fra poco conterà, una ad una, le “vittime”. Grazie Pigliaru, grazie Arru, grazie Tecleme. Altro che “stringervi la mano!” Altro che “ragionamenti politici“. Altro che “non è così, vedrete!“. Questa vigliaccata perpetrata ai danni di un’intera comunità, di una città territorio come qualcuno si affanna a chiamare la Gallura, a voi non costerà né sofferenze, né lacrime. Se ancora vi resta un po’ di dignità, conservatevi l’arma del silenzio, l’unica che vi farà stare in pace con la vostra coscienza. Coscienza? Ops! Termine errato. Animaccia!!

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