Tempio Pausania, Padre Ziranu e Gavino Pinna nell’età di Filippo III di Spagna, di Gennaro Landriscina Lay – 2^ parte

Tempio Pausania, 1 feb. 2016-

Opzione per tanti versi supportata da un accorto approccio diplomatico con Venezia ed il composito mondo islamico che tuttavia non impediva a don  Fernando Ruiz de Castro Andrade   y Portugal e a suo figlio don Francisco Ruiz de Castro y Portugal entrambi vice re di Napoli rispettivamente dal luglio 1599 al 19 ottobre 1601 e dal 20 ottobre 1601 al 5 aprile 1604 di mantenere  un atteggiamento estremamente  ostile nei confronti dell’Impero Ottomano da sempre considerato il più fedele alleato della cristianissima  Francia  fino a fomentare continue rivolte anti-turche  sia in Grecia che in  Bosnia  Erzegovina.

Una cosa comunque è certa!  in  questi anni  i  servizi segreti spagnoli   si  limitavano solo a tessere continue missioni diplomatico-spionistiche in tutto il  Maghreb,  con l’unico obiettivo far entrare  definitivamente nell’orbita madrilena il Regno del  Kouko[i] (  Conco[ii]), una confederazione di tribù berbere allocate in una regione montagnosa[iii]   a 18 leghe ( circa 100 Km),  a sud est da Algeri nella speranza di  destabilizzare col suo aiuto le Reggenze islamiche aggettanti nel mar mediterraneo, responsabili   delle incursioni barbaresche nelle costiere sarde, italiane e spagnole[iv]e al contempo favorire la presa di potere di una classe dirigente , più ligia agli interessi strategici e commerciali della Spagna. Ma sempre con la massima cautela e discrezione. Del resto  Filippo III poteva ancora contare nel  nord  Maghreb , su alcune piazzeforti costiere di rilievo come il Penon de Alhucemas, Santa Cruz di OranoPenon de Velez de la Gomera. Per non parlare  dell’enorme prestigio ancora goduto da Carlo V d’Asburgo e da Filippo II fra le popolazioni berbere della grande  Kabilia algerina[v] .

Si spiega così la decisione  presa il 3 settembre 1601 dall’amiral d’Espagne don Juan Andrès Doria-Centurione,  di  rimandare  a data da destinarsi il previsto  attacco della flotta imperiale contro il porto di Algeri, con  la risibile scusa di un persistente fortunale [vi], anche perché nel frattempo Filippo III stava prestando  orecchio alla più facile conquista della vicina Bugia , che infatti avverrà nel 1614 e  a un proyecto ideadofin dal giugno 1598[vii] dal

< re del Kouko Amar ben Amar[viii]  para tomar per sorpresa la ciudad  de Argel con l’assistencia de esta fuerza naval[ix]>

Questo atteggiamento sostanzialmente  pacifista sostenuto da re Filippo III e dal suo valido duca di Lerma, don Francisco de Sandoval y Royas y de Borja ,fu sempre   accolto con molta benevolenza  in tutte le cancellerie europee[x] , Francia compresa.

La stessa repubblica Veneta, particolarmente  attenta a rimanere equidistante tra Spagna e Francia, ne era rimasta ben impressionata, anche se continuava a mal tollerare l’ ingerenza  dei servizi segreti spagnoli  nelle coste dalmate e nella stessa città di Ragusa, permanentemente in bilico tra sudditanza al Sultano e solidarietà politica per  il Papa e lo stesso impero asburgico .

Da tutta questa serie di fattori e convergenze diplomatiche   una critica ripresa dei commerci in tutte le regioni che si affacciavano nel mar mediterraneo, compresa la  Gallura, non più considerata  l’anello debole del sistema difensivo spagnolo nello scacchiere tirrenico; e che dire del continuo  pullulare nei suoi porticcioli  di mercanti corsi, genovesi, catalani e napoletani, ragusani interessati ad acquistare a buon mercato dai pastori negli stazzi delle zone interne e sub costiere  bestiame domito e selvaggio , pellami e derrate alimentari( frutta, formaggio, vino , strutto, olio,burro, lardo e carne salata),  per poterli poi rivendere a prezzi notevolmente maggiorati a Genova, Livorno, Roma e Napoli[xi].

Ma  questo critico incremento dei traffici commerciali foriero tra le altre cose  di un netto miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni delle ville galluresi non può essere  del tutto  compreso se non si tiene conto della oculata gestione amministrativa esercitata in questi stessi anni nella encontrada di Gallura  da doña Anna Portugal y Borja[xii] cugina del valido   Francisco de Sandoval y Royas y de Borja  e dello stesso Filippo III.

Infatti , dopo la morte in tenerissima età di suo fratello Francesco Portugal  e soprattutto  dopo essersi sposata nel 1584  col don RodrigoGometz de Silva, secondo duca di Pastrana , aveva deciso di dare in concessione  ai pastori corsi  che operavano in Gallura estesi terreni pascolativi, pretendendo in cambio solo il pagamento di un censo(deghino) sul bestiame da loro posseduto; e questo secondo un usanza diffusasi in Spagna, quando nel corso della riconquista cristiana  dei regni islamici la famiglia Borja aveva dovuto  confrontarsi con i  moriscosche risiedevano nei suoi nuovi  signorii valenzani.

Non deve perciò meravigliare se si era anche verificato un  incremento dell’estrazione  del sale nelle  saline di Terranova  ,  date in appalto da qualche anno al mercante genovese Francesco Mallo[xiii],   a riprova della sua  aumentata domanda  per il confezionamento del formaggio, lardo  ed insaccati di carne; a  parte il sale che doveva essere  garantito al mercante genovese  avv. Juan Maria Nater per il confezionamento del   tonno da lui  pescato  a Vignola  presso la foce del fiume Coghinas[xiv]  .

Ebbene è in questo contesto politico e sociale che  a mio parere va    inserito  l’affaire  spionistico- diplomatico che vedrà appunto coinvolti  nei primi anni del XVIImo secolo, il giovane novizio di Tempio Gavino Pinna e il  frate cappuccino Francesco Zirano[xv] nato Sassari nel 1564  e diventato  frate francescano dall’età di 15 anni per essere ordinato sacerdote il 30-5-1586 dall’arcivescovo mons. Alfonso de Lorca

Gennaro Landriscina Lay

[i] F. Boyer Mantignac, Espagne e Kouko. Les negotiations de 1598 et 1610. Revue de l’occident mussulman  de la mediterranee. Pa. 25-40Anno 1870 Vol. 8 n. 8 pag. 26 nota 4 C’est l’apellation français le plus classique mais on trouve aussi  Royaume de Conque et Royaume de Gago. Kouko etait une burgate des ait Yahia qui devait donner son nom au Royaume

[ii] Istoria degli stati di Algeri, Tunisi, Tripoli e Marocco, Londra MDCCLIV Libro I. Pag. 137-138….La provincia come viene detta comunemente la montagna del Conco,anticamente fu un regno, i cui principi si acquistano gran gloria colle armi nella Spagna. Questo paese è tra Algeri e Bugia e trae il nome dalla città antica i cui re avevano un superbo palagio che presentemente vedesi ridotto ad un mucchio di sassi….i nativi di quella montagna conservano implacabile odio contro de’turchi a cagione di aver essi ammazzato il principe arabo Selim Eutemi che riguardo delle sue eccellenti qualità era stato ricercato dagli s tessi algerini a proteggerli e governarli.

[iii] www.archivodelafrontera.com Carlos y el Rey de Cuco planean un pacto contra Jairadín Barbarroja Fernando Luis Alvarez García Asignatura: Métodos y Técnicas en Investigación Histórica Universidad de Alcalá 11-5-2012….. Cuco era una región de la que se habla en las fuentes del siglo XVI. Aunque era denominada reino (y en efecto su gobernador era intitulado como rey), no sería más que una serie de asentamientos musulmanes en la zona montañosa de Cabilia, entre Argelia y Túnez.

[iv]F. Braduel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II. Einaudi Ed. 2002 Vol. I-II.Cit. M. Rassu, Sentinelle del mare, ED. Grafica Parteolla, Dolianova (Ca) 2005. L’affermazione dei corsari barbareschi nel nord-Africa si ebbe nella prima metà de XVI secolo,  con  le Reggenze islamiche, dipendenti dall’Impero Ottomano di Solimano Il Magnifico. Si trattava di corsari di etnia  slava, levantina, turca, se non addirittura cristiani rinnegati, ebrei o moriscos spagnoli che, giunti ad Algeri, Tripoli, Tunisi e Tlemcem, verso la fine del XV secolo. avevano finito per provocare, con la loro ingombrante presenza,  la crisi istituzionale di tutti  quei Regni musulmani autoctoni. Fu l’epoca dei fratelli Barbarossa (Aroudy e Khair ed Din), di Rais-Dragut, di Ali Sardo Rais, di Iskander Il Corso. Tuttavia queste Reggenze corsare furono sempre  combattute dalla Spagna, dai kabili del Regno del Cuco e dalle popolazioni berbere autoctone delle zone interne algerine.

[v] Istoria degli stati di Algeri, Tunisi, Tripoli e Marocco, Londra MDCCLIV Libro I. Pag. 137-138-139 Cit.…..Serem-ben el cadi parente di quel principe(Selim Eutemi), e allora re di Conco temendo la potenza di Barbarossa fece alleanza con gli spagnoli e  loro inviò truppe contro di quello nell’anno 1541 quando Carlo V combatte avanti Algeri col suo formidabile apparecchio,questo re volle regalargli provvigioni e 3000 arabi ben armati per batter le strade, e servir di guardia avanzata alla sua armata. Ma intesa la perdita sofferta per la burrasca che lo obbligò a lasciar l’impresa tosto spedì ordini che le sue truppe ritornassero addietro. Per vendicarsi di ciò Assan Bascià mandò un armata di turchi ad assediar il re del Conco nella sua stessa capitale.Ed essendo esso inferiore di forze li sottomise per ottenere la pace ad afferire il progetto del figlio come ostaggio dell’adempimento dell’accordato, purchèle truppe algerine fossero richiamate. Questa pacificazione fu tosto confermata da un maritaggio tra Assan e la figlia del re. Una tale alleanza attrasse ad Algeri un gran numero di abitanti del Conco che furono tutti cortesemente ricevuti dal Bascà…..

[vi] P Diego de Haedo, Topografia e Historia general de Argel e Epitome de los Reyes de Argel, Valladolid 1612. Pag. 1323-1326. Diz. Biogr. degli Italiani . R. SavelliGiovanni Andrea Doria Vol. 41(1992)

[vii] F. Boyer Mantignac, Espagne e Kouko. Les negotiations de 1598 et 1610. Revue de l’occident mussulman  de la mediterranee. Anno 1870 Vol. 8 pag. 25-40. Cit Il re del Kuko Amar ben amar dopo aver affermato nella sua corrispondenza che i turchi non avevano nessun diritto sul suo reame e che intende combatterli con l’aiuto della Spagna e di Al Mansur di Tlecem auspica un intervento della flotta spagnola. Infatti le circostanze erano favorevoli all’attacco a causa dell’anarchia che regnava ad Algeri, senza contare i rinnegati di Algeri con i quali era in corrispondenza.A fronte di 9000 corsari barbareschi poteva contare su 100.000 soldati.

[viii] F.Boyer Mantignac, Espagne e Kouko. Les negotiations de 1598 et 1610. Revue de l’occident mussulman  de la mediterranee. Anno 1870 Vol. 8  pag. 25-40. Cit Il re del Kuko Amar ben Amar si presenta a Filippo III  come nipote del fondatore della dinastia Ahmed ben el cadi, un alto funzionario della  dinastia berbera degli Hafsidi che dopo aver fatto causa comune con il corsaro Barbarossa  si era rifugiato nelle sue montagne. Amar ben Amar si definiva infatti nella lettera inviata a Filippo III< Homar, hizo de Homar, hizo de Hamed, hizo de Mamed, hizo de Hared, hizo del Cadi re del Cuco

[ix] Bernardo Josè Garcìa Garcìa, La pax Hispanica politica exterior del Duque de Lerna, Leuven University Press 1996 pag. 43 e seg….Dado pel costoso esfuerzo que se habia hecho concentrando esta armada de galeras cuya unica utilitad por el momento era su capacitad dissuasoria, se prestò oidos a un proyecto ideado por el rey del Cuco para tomar per sorpresa la ciudad  de Argel con l’assistencia de esta fuerza naval. Con l’occasion de este cambio de planes Filippo III dirigiò al consejo de Estado….la decision de imprende con les galeras un secundo intento sobre Argel

[x] G. Mele, Torri e cannoni . Edes CLIO 2000, pag.62-63. La politica di coesistenza pacifica  venne consacrata, in data 28-11-1615, con le nozze tra, Anna d’Austria (figlia di Filippo III )e Luigi XIII di Francia, divenuto re, in data 14-5- 1610, per la morte del padre Enrico IV di Borbone, entrambi nati, nel settembre 1601.

[xi] F. Braduel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II. Vol. I. Ein. Ed. 2002. Cit.Pag. 116…In un solo anno, dal giugno 1609 al giugno 1610, entravano nel porto di Livorno più di 2500 barche o piccoli bastimenti.. Cifra enorme.! ….Proprio su barche, lungo il Tevere , giungono a Roma e al suo porto di Ripa Grande ….Tutto si trasporta a bordo di questi minuscoli navigli: barche, saette … tartane, fregate, polacche … Non è raro che un padrone di barca corsa arrivi a Livorno con alcuni barili di carne salata e di formaggi, e che vada lui stesso per le vie cittadine a vendere all’asta la sua merce, nonostante le proteste dei bottegai locali.

[xii]F. Floris, I Portugal ed il feudo di Orani, in Almanacco Gallurese, 2000-2001, G. Gelsomino Ed. 2001.  Anna Portugal, era  figlia di di  Federico Portugal (1517-1573) e di  Margarita Borja (1538-1574) . Aveva  sposato nel 1584  Rodrigo Gòmez de Silva (1562-1596) II duca di Pastrana, figlio  di Ana de Mendoça e di Ruy Gòmez de Silva, ma  ritenuto da molti    figlio  adulterino di Filippo II e di  Ana de Mendoça,.

[xiii]F. Carboni, Sale locale e il sale di importazione nelle saline della Terranova barocca, in Studi e ricerche in onore di G.P. Pisu, 1995/1996.

[xiv] G. Mele, Torri e Cannoni, Edes Clio 2000 cit. pag.107. Il vice re don Pedro Sanchez de Calatayud y de Pallars Conde del Real (1604 /8-3-1610) aveva garantito nel 1606 all’avv. Juan Maria Nater una adeguata fornitura di  sale per il confezionamento del tonno pescato a Vignola. Un anno prima  aveva affidato il comando della torre di Vignola a  Juan Battista Satta .

[xv] P. Tola Diz. biografico degli uomini illustri di Sardegna, To. 1837 Volume 1.

 

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