Tempio Pausania, Perché i limoni devono costare così tanto?

Tempio Pausania, 4 ago. 2016-

Una immediata verifica del costo di alcuni prodotti è facile da fare. Recandoci in un qualsiasi supermercato o in un negozio al dettaglio di frutta e verdura, appare un dato che stupisce e ci fa anche abbastanza inviperire. Il costo dei limoni, ad esempio, è altissimo, in considerazione di una produzione italiana sempre florida, basti pensare  alla Sicilia, la regione italiana con la massima produzione di agrumi.

Partiamo da una premessa. Il limone, negli ultimi anni, è al centro dell’attenzione per le sue infinite proprietà, e questo già dovrebbe essere un segnale incoraggiante che ci induce a pensare che il suo costo dev’essere contenuto. Aumenta il consumo, si riduce il costo. Questo secondo una logica certo non economica, che invece prevede l’esatto contrario, soprattutto perché la produzione è sempre ottima. Pensare che in Sicilia, i limoni vengono pagati al massimo 15 cent. al chilo al produttore e che spesso non vengono nemmeno raccolti e si preferisce farli marcire nelle piante per via di assurde regole del mercato, fa intuire quanto quel costo iniziale subisca attraverso la rete della commercializzazione dei passaggi viziati che portano quel costo a oltre 2,50 euro al chilo. Niente di strano, come chiunque si accorge nei supermercati, che si trovino i limoni anche a 3,50/4,00 euro al chilogrammo.

Dove sta l’inghippo?

Ecco cosa dice l’ingegner Salvatore Saccuzzo, titolare dell’omonima azienda agricola che produce ottimi agrumi in Sicilia.

“Il prezzo medio di vendita è circa 15 centesimi al Kg… è facile capire perché spesso la frutta non viene neanche raccolta dalla pianta. La nostra terra è la migliore per la coltivazione degli agrumi. Il limone, ed è l’unico, produce 6 o 7 fioriture nel corso dell’anno, quindi la raccolta avviene tante volte.

Dalle parole di Saccuzzo ci possiamo fare un’idea di quanto il prezzo venga moltiplicato, i limoni costano più delle banane (l’articolo è del 2014!, da tempo il prezzo dei limoni è raddoppiato rispetto a quello delle banane)… È vero, le tasse (siamo il paese più tassato d’Europa) fanno la loro parte, ma anche la speculazione non scherza. Quindi non ci raccontino più che il maltempo alza i prezzi, la Sicilia ha il clima giusto per i limoni, è tutta la catena a non funzionare. Un tempo sentivo dire dai vecchi – Se le cose andranno male mi metterò a vendere i limoni – come a dire che costavano così poco che tutti te li avrebbero comprati. Ci hanno “rovinato” anche i limoni…se invece si ricordassero che l’economia si salva a partire dalla terra: sono troppo esigente?”

Questo paradosso economico che ancora ci si rifiuta di accettare, col tempo tenderà sempre più a privilegiare assurde regole economiche, sempre dettate da una U.E. nazista a farci abbandonare la terra. La frutta arriverà dall’estero, come verdure e tutto il resto del cibo che mangiamo abitualmente, e assisteremo a questo innalzamento dei costi anche per prodotti, come i limoni, che, come dice in chiusurra Saccuzzo, erano la coltivazione da attuare quando le cose andavano male.

Dice la Coldiretti:

Sembra un paradosso, ma è così. I limoni li abbiamo in Italia, ma preferiamo farli arrivare da altri Paesi. La crescita, in questo senso è esponenziale.

La realtà dei fatticommenta Coldirettiè che, dati alla mano, oltre il 25 per cento dei limoni consumati in Italia è di importazione. Se nel 1995 l’Italia importava 17,8 milioni di chilogrammi di limoni, oggi le importazioni sono arrivate a superare i 103 milioni di chilogrammi. La produzione nazionale, nello stesso periodo, da poco meno di 700 milioni di chilogrammi è crollata a poco più di 300 milioni di chilogrammi, sotto i colpi di prezzi troppo bassi e delle importazioni“, conclude Coldiretti.

E le aziende siciliane, dove in Italia ci sono i limoni, muoiono:

 Fra il 2000 e il 2010 ha chiuso i battenti più del 40% delle aziende agricole in Sicilia, che produce l’85% dei limoni italiani. La “riviera dei Limoni”, che attraversa Aci Castello, Acitrezza, Giarre e Roccalumera non fa eccezione: dai 6mila ettari e 135mila tonnellate del 2009 ai 5mila ettari e 120 mila tonnellate del 2011.”

E alcuni siciliani commentano: “Qui in Sicilia i limoni restano sugli alberi e poi marciscono non li raccolgono nemmeno perché li vogliono pagare pochissimo e i contadini non recuperano neanche le spese. Però poi li importiamo per fare arricchire le altre nazioni. Bravi!

Tristezza e “aspre” deduzioni dio uno dei tanti sistemi adottati per farci morire.

Antonio Masoni

 

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