Tempio Pausania, 13 set. 2016-
Ci scrive un lettore, Tore Tondini, stimata persona che a Tempio tutti conoscono. La sua è una storia di un anno fa, una buca stradale dev’essere evitata e lui lo ha fatto. Per colpa di quella buca la sua autovettura ha avuto dei danni che il Comune non ha voluto riconoscere di propria responsabilità. Una piccola vicenda certo, ma che lascia intendere come spesso dovremmo ricevere giustizia perché ci spetta ed invece si ricorre ad atteggiamenti, armi presunte legali e codici e codicilli che in questa storia non c’entrano nulla. Ecco il suo resoconto.
” Era il 20 agosto dello scorso anno (2015). Primo pomeriggio, percorrevo la SS 127 in direzione Tempio. All’altezza del passaggio a livello di via Olbia notavo sulla mia corsia di marcia una buca stradale profonda. Ora la buca non esiste più in quanto il nuovo manto stradale di quel tratto l’ha ricoperta (vedi la foto a lato dello stato attuale del manto in quello stesso punto). Il bitume ha ricoperto la buca in oggetto..stessa buca è stata ricoperta dall’asfalto di recente apposizione (vedi la foto a lato) ma credeteci, allora era molto profonda. Avendola scorta all’improvviso ho avuto i riflessi necessari per scansarla. Per farlo, mi sono spostato sul lato destro per evitare di scenderci con la ruota anteriore destra, dando per scontato che la strada continuasse sino all’inizio del marciapiede (come è attualmente). Invece, tra carreggiata e marciapiede ci stava una cunetta. Non ho potuto riaddrizzare l’auto e in quella cunetta ci sono finito dentro. Gomma anteriore distrutta dal cordulo del marciapiede, danni alla convergenza e pattane rotte. Cinque giorni dopo, era il 25 agosto, ho presentato richiesta di risarcimento all’Ufficio Economato del Comune per mancata manutenzione stradale alla quale ho allegato la documentazione comprese le foto che anche qui sono allegate ed una dettagliata ricostruzione dell’incidente e della sua dinamica.


In data 25 agosto ho provveduto a presentare all’Ufficio Economato del Comune richiesta di risarcimento danni per il sinistro causato dalla mancata manutenzione e cura della viabilità cittadina da parte dell’>Ente Comunale. Alla richiesta è stata, ovviamente, allegata la documentazione prevista dalla normativa vigente ed in partiolare una dettagliata Relazione redatta da me medesimo sulla dinamica del sinistro.
Il 27 agosto il Dirigente del Servizio Finanziario mi comunica l’apertura del sinistro che viene trasmesso all’assicurazione del comune, al responsabile di P.O. del comando di PM del Comune, al dirigente del settore Servizi al Patrimonio ed al Territorio per gli adempimenti di propria competenza.
Il 7 settembre 2015, la Polizia trasmette la propria relazione dove afferma che effettivamente in quel tratto di strada è presente un dislivello di 4/5 cm, prima bitumato e allo momento del sinistro “scoperto”. Sembra un ammissione di responsabilità invece si afferma: ” la negligenza del conducente che avrebbe potuto causare danni ben più gravi a cose e persone e si afferma anche che il conducente quella buca la poteva eitare”. Mi sono sentito offeso per questa dichiarazione che viene oltremodo incrementata dall’articolo 1227 del C.C.!! Ovvero, si insinua che il sottoscritto chiedeva il risarcimento per danni causati per “sua colpa”! In altri termini il messaggio era questo: “Caro concittadino, quando circoli per le vie di Tempio, se dovessi trovarti davanti ad una buca, cerca di evitarla, altrimenti sono cavoli tuoi!!!”
Le successive relazioni del dirigente del Settore Servizi al Patrimonio e al Territorio- Ufficio Viabilità che è stata trasmessa all’Ufficio Economato dopo ben “5 mesi” (in data 2 febbraio 2016) confermavano, come un esatto “copia e incolla”, la relazione della Polizia Municipale. Si continuava a far riferimento all’art. 1227 del C.C. al fine di ribaltare le responsabilità chiare della dinamica del sinistro: “il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe poturo evitare usando l’ordinaria diligenza”, anticipando di fatto le conclusioni dell’istituto assicurativo (La SIRCUS) in data 27 maggio 2016 che mi comunica il NON risarcimento sulla base della documentazione agli atti.
Colgo l’occasione per far conoscere agli automobilisti che nel nostro centro urbano esistono chilometri lineari di marciapiedi e di conseguenza altrettanti chilometri lineari di corduli. Più del 50% dei corduli sono un pericolo costante, in quanto non conformi alla normativa del Ministero delle Infrastrutture di concerto con il ministero dei Trasporti circa la regolarità dell’opera.
Al finire del punto 2 dell’art. 45 Marciapiedi si legge: ” l’altezza massima del cordulo di delimitazioone del marciapiede verso la carreggiata stradale dev’essere di 15 cm, i dislivelli di 2,5 cm e raccordati con angolo smussato”
Grazie a galluranews per l’attenzione e spero voglia diffondere questa mia lettera a cui allego le foto affinché si possa riflettere su un accaduto di cui ho sofferto, non tanto per la cifra sborsata, quanto per l’umiliazione di essere preso per negligente e quindi avventato nella guida”
Tore Tondini