sono Battista Baltolu, ti scrivo per renderti partecipe di un’esperienza che ho vissuto qualche giorno fa assieme a mia moglie e di cui ti sarei grato se volessi darne massima diffusione e condivisione.
Mi trovavo a Olbia venerdì 24 giugno di ritorno dall’aeroporto. Invece di rientrare a Tempio decidiamo di rimanere per assistere al primo incontro culturale della rassegna letteraria “Sul filo del discorso” che si sarebbe tenuta un ora dopo.
Flavio Soriga
Ore 21:00 inizia lo spettacolo. Dopo le presentazioni di rito arriva sul palco lo “scrittore” Flavio Soriga che esordisce elogiando e ringraziando la città di Olbia; e fin qua niente di originale, lo fanno tutti chi più chi meno, poi cambia tono e obbiettivo e con ironia, secondo lui, se la prende con Tempio, evidenziandone con enfasi il doppio nome Tempio Pausania, e mettendone in risalto i suoi(miseri) quattordicimila abitanti, ma che nonostante tutto si era permessa di diventare provincia, assieme a Olbia, la quarta città sarda, proprio Tempio Pausania dove non è stato mai invitato a una rassegna letteraria. Poi viene il momento di Quartu Sant’Elena che non viene risparmiata dagli strali dello scrittore, che definisce città dormitorio e dove neanche lì, dispettosi come i tempiesi, lo hanno invitato. Ma non se la prende solo con centri abitati più o meno grandi. Tocca anche a Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro a essere preso di mira, ospite di Paolo Fresu, quella stessa sera a Berchidda. Irrideva al testo di una sua canzone scritta per Laura Pausini. Leggeva e se la rideva da solo dicendo: “Sentite questo verso,” e poi ne leggeva un altro e rideva ancora, poi alzava il tono della voce inebriandosi del suo sarcasmo. Per noi che assistevamo inebetiti, l’unica nota positiva è stata la vista di una coppia di anziani emiliani che, capita l’antifona, si sono alzati, e brontolando: “Ma questo è un idiota,” sono andati via, cosa che cinque minuti dopo abbiamo fatto noi, unici tempiesi presenti in piazza. E’ stato triste sentire le parole di Soriga soprattutto in un contesto ( rassegna culturale) che non dovrebbe essere inquinata dai campanilismi e personalismi, ma ahimè quella sera non è stato così.
Perché tanto accanimento contro l’arte di Sangiorgi? Perché tanto astio contro Quartu, ma soprattutto contro Tempio? E’ dovuto al fatto di non essere stato invitato o c’è dell’altro? Non so se gli strali di questo illuminato uomo di cultura, che ha letto il suo intervento dall’inizio alla fine, fossero tutte farina del suo sacco, ma se così non fosse la cosa sarebbe ben più triste.
Una domanda per terminare: Ma l’intellettuale Soriga non si è messo il problema che nella piccola Tempio Pausania, decadente Tempio Pausania e nella città dormitorio di Quartu Sant’Elena, e lo spettacolo di Olbia lo ha dimostrato, non sia mai stato invitato perché poco considerato?
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