Tempio Pausania, Reparti collassati, mancanza di personale medico e paramedico, carenze di organico non risolte.

Tempio Pausania, 24 feb. 2016-

Non finisce mai la lenta agonia di un presidio sanitario d’eccellenza che pian piano sta perdendo pezzi. Il Paolo Dettori, l’ospedale dell’alta gallura, un ospedale che serve una popolazione complessiva che sfiora le 50.000 persone afferenti, ogni giorno lamenta carenze di personale e soluzioni che nascono per rimediare a quella che ancora ci si ostina a chiamare “crisi” quando è una vera e propria illegittima privazione dei diritti acquisiti per rimediare, con il taglio, a quella che era la migliore delle sanità possibili.

E’ di stamattina la visita del commissario Tecleme al Paolo Dettori, ma non se ne conosce la ragione vera. Chi scrive non ha saputo nulla sui reali motivi della visita ma qualcosa, seppure in incognito, è trapelata.

Aver messo al sicuro “pro tempore” il Punto Nascite non ha certo rassicurato nessuno così come aver da tempo deciso per accorpare reparti diversi tra loro, leggi Chirurgia e Otorino, non ha comportato nessun miglioramento, anzi. Il personale specializzato di entrambi gli ex reparti si ritrova ad assistere pazienti con patologie che non si conoscono a fondo, con gli inevitabili problemi che ne derivano.

Vieppiù, il reparto di Medicina sta letteralmente scoppiando con mancanza di medici ed infermieri. Per supplire alla carenza dei medici, tenuto conto che anche loro si ammalano o vanno in maternità, sta venendo qualcuno da Olbia per le notti, con conseguente aggravio delle spese. Quindi, dove sta il risparmio? Se raggiungere l’obiettivo era una moderna sanità (vero Arru?) su modello americano, ci spieghino come intendono raggiungerlo.

Mettendo da parte inutili tentativi diplomatici, la maggior parte clamorosamente falliti, resta il fatto che le cose proseguono verso l’obiettivo prefissato: il Paolo Dettori pian piano prende il volo.

La situazione non è migliore altrove, anche gli altri reparti si trovano ad operare in piena difficoltà oggettiva, sempre per le stesse ragioni. Purtroppo, chi si trova a lavorare i ospedale non può alzare tanto la voce. Qualora succeda, come successo per il Dottor Grussu, si rischia il posto, seppure da una posizione di delegato aziendale. Viva il Dottor Grussu!

Quando in questo blog e con questa mano, scrivemmo che bisognava fare qualche passo estremo, in ultima analisi lo sciopero della fame, all’appello risposero 15 persone. Già, l’ospedale interessa solo 15 persone!?

L’esempio dell’Ogliastra ora viene visto come modello e come riferimento di mobilitazione della popolazione di un territorio, sindaci e amministratori in testa. Era chiaro che bisognava da subito andare in quella direzione. Basta informarsi con tempo, sapere già che la poltica attuale, nazionale e regionale, non ha assolutamente a cuore le sorti della popolazione ma solo quelle esclusive di non venir meno agli ordini imposti dall’alto.

Che si aspetta a mobilitare la gente? Cosa si attende, che finalmente i politici capiscano? I Politici capiscono benissimo cosa accade ma hanno mani e piedi legate e soprattutto non dicono la verità. Oppure, c’è da pensare che sono tutti “Razzi”, certo non nel senso che sono “fulmini di guerra”.

Antonio Masoni 

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