Tempio Pausania, Semi di Pace 2016: il 25 e 26 febbraio si parla di pace al Liceo Dettori. Il programma.

Tempio Pausania, 16 feb. 2016-

Semi di Pace XVIII edizione

Semi di Pace è un progetto promosso dalla rivista Confronti (edita dalla Cooperativa Com Nuovi Tempi a r.l.) con il sostegno dell’8 per mille della Chiesa valdese (Unione delle chiese valdesi e metodiste), per dare voce a israeliani e palestinesi impegnati nell’educazione alla pace e al dialogo interreligioso.

Il progetto si propone di mostrare la complessità della situazione in Medio Oriente attraverso la viva testimonianza di persone che lavorano quotidianamente per il dialogo nelle diverse realtà in Israele e nei Territori palestinesi.

Semi di Pace è, infatti, un programma di incontro tra testimoni di pace, opinion leader, rappresentanti di comunità religiose, intellettuali, studiosi e rappresentanti di organizzazioni, israeliani e palestinesi, che vengono in Italia sia per mettere a confronto le proprie esperienze, sia per condividere con il pubblico italiano le loro analisi.

La formula che caratterizza il progetto è la divisione dei testimoni in coppie composte sempre da un israeliano e un palestinese, che si mettono a disposizione per incontrare i gruppi, le associazioni e le istituzioni che richiedano la loro testimonianza.

In virtù di questa caratteristica, Semi di Pace rappresenta per il pubblico italiano un’occasione unica per venire a conoscenza e confrontare i diversi punti di vista sulla situazione e sulla politica in Israele e nei Territori palestinesi così come vengono formulati e esplicitati dai diretti interessati, senza che ad essi venga posto il filtro di un’interpretazione “altra”. E’ altresì un modo per entrare in diretto contatto con rappresentanti di movimenti, organizzazioni e istituzioni che scelgono la via del dialogo e della riconciliazione.

Semi di Pace è un progetto giunto alla XVIII edizione e a cui hanno partecipato, nel corso degli anni, testimoni di pace, opinion leader, rappresentanti di comunità religiose, intellettuali, studiosi e rappresentanti di organizzazioni, fra cui: Parents’ Circle, Neve Shalom – Wahat al-Salam, Interfaith Encounter Association, Givat Aviva, “La via di Abramo”, NAFS, Windows for Peace, International Centre di Betlemme, Open Hause di Ramle, Peace Now, Hand in Hand, Al-Liqa, Hagar: jewish-arab education for equality, Road to Recovery…

La XVIII edizione di “Semi di pace”, che si svolgerà dal 21 febbraio al 29 febbraio 2016, vedrà il coinvolgimento di:

  • Ikhlas S.M. Eshtaya e Tova Buksbaum dell’associazione Parents’ Circle, composta da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto;
  • Mossi Raz e Maysa Baransi, membri di All For Peace, una stazione radio con base a Gerusalemme, che trasmette anche da Ramallah nei Territori Palestinesi, il cui scopo è diffondere una corretta informazione dando voce sia a israeliani che palestinesi;
  • due operatori sociali e attivisti per i diritti umani, l’israeliano Nachshon Gal dell’associazione israeliana Road to recovery, e Khalid Lafi e Lu’y Abushaban dell’associazione palestinese con sede a Gaza Basmat al-Amal, (“Sorriso di speranza”), che collaborano allo scopo di garantire cure mediche ai palestinesi indigenti.

Parents’ Circle Families Forum

Ikhlas Eshtaya e Tova Buksbaum dell’associazione Parents’ Circle. L’associazione Parents’ Circle ha una sua unicità che la contraddistingue

da tutte le altre organizzazioni pacifiste: è composta esclusivamente da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto. Sono anche famiglie che non hanno voluto reagire al trauma del lutto con la volontà di vendetta e di odio, hanno invece preferito ricercare il dialogo e la riconciliazione con l’altro, per arrestare lo spargimento di sangue e operare a favore della pace.

Parents’ Circle è nata nel 1995, per iniziativa di Yitzhak Frankenthal, il cui figlio Arik era stato rapito e ucciso da affiliati ad Hamas l’anno precedente. Oggi ne fanno parte cinquecento famiglie israeliane e palestinesi che conducono un’azione politica comune.

Molte le attività promosse dall’associazione: incontri nelle scuole tra i bambini delle due comunità, meeting pubblici tra le famiglie delle vittime, servizio trasfusionale con il coinvolgimento delle due parti, sito internet in versione araba ed ebraica.

Particolarmente significativi sono il progetto Hallo Shalom – Hallo Salam, che consiste nell’attivazione di un numero telefonico gratuito per consentire a israeliani e palestinesi di parlare tra loro, e i campi scuola in cui si incontrano bambini delle due comunità che a loro volta hanno subito la perdita di genitori, sorelle o fratelli.

Road to Recovery e Basmat el-Amal

Nachshon Gal è cittadino israeliano membro dell’associazione Road to Recovery.

Road to Recovery è un’organizzazione israeliana fondata da Yuval Roth (già membro di Parents’ Circle Families Forum) al fine di fornire supporto medico alla popolazione palestinese, con particolare attenzione ai bambini che necessitano di cure e assistenza impossibili da trovare nei Territori palestinesi e a Gaza. Per questi bambini e per i propri genitori, infatti, i costi per il trasporto in ospedale sono proibitivi, specialmente nei casi in cui le cure devono essere reiterate.

Questo importante lavoro è fatto perlopiù su base volontaria ed è portato avanti da israeliani che riconoscono l’importanza nella missione dell’associazione e hanno deciso di donare il proprio tempo e l’utilizzo dei personali mezzi di trasporto per trasportare palestinesi bisognosi. Uno dei compiti più delicati, in tal senso, è “scortare” i palestinesi dai propri luoghi di abitazione attraverso i checkpoint fino agli ospedali israeliani. Road to Recovery è affiliata ad altre organizzazioni attive nel dialogo fra israeliani e palestinesi, fra le quali: Doctors for Human Rights, Basmat el Amal, Rabbis for Human Rights.

Khalid Lafi e Lu’y Abushaban, sono cittadini di Gaza e membri dell’Associazione Basmat el-Amal, che si occupa dell’assistenza ai malati terminali a Gaza. Entrambi collaborano da tempo con l’associazione israeliana Road to Recovery.

Radio All for peace

Mossi Raz e Maysa Baransi, membri fondatori di Radio All For Peace.

Radio All for peace nasce come iniziativa congiunta della ONG Palestinese “Biladi” e del Centro per la pace Arabo ebraico “Givat Haviva”. Le trasmissioni radio, che vanno in onda con cadenza quotidiana sia in ebraico e in arabo, coprono una vasta gamma di contenuti, dalla culturale alla politica, dalla musica allo sport, e danno visibilità alle attività delle organizzazioni pacifiste e alle questioni che interessano le vite quotidiane sia dei palestinesi che degli israeliani. Radio All for peace dà spazio a voci minoritarie spesso ignorate dai media tradizionali e si fa promotore di idee per il perseguimento della pace, la dignità per tutti i popoli, la coesistenza, il pluralismo e la solidarietà sociale.

Adel Zuomot è il co-direttore palestinese di All for peace al fianco di Mossi Raz, ex membro della Knesset con il partito Meretz. Dopo sette anni di trasmissione in lingua ebraica sulla frequenza 107.2 FM, All for peace è stato rimosso dalle onde radio nel 2011 dal Ministero delle Comunicazioni israeliano. Anche se la stazione continua a trasmettere via internet, ha fatto appello alla Corte Suprema israeliana affinché venga garantito il diritto della stazione ad esistere ed è in attesa di un verdetto. Tuttavia la programmazione in lingua araba può essere ascoltata in centro di Israele e in Palestina alla frequenza 89,8 FM.

Nel 2010 Radio All for peace ha ricevuto un premio dalla XXI Century Foundation per il suo “eccezionale contributo alla pace” e nel 2011 ha vinto il premio delle Nazioni Unite “Intercultural Innovation”.

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