Tempio Pausania, Trapela ottimismo: « Sarebbe un errore però abbassare la guardia», Andrea Biancareddu sulla riforma della rete ospedaliera.

Tempio Pausania, 3 ago. 2017-

La buona notizia che è stata diffusa dal sito del Comune e di cui abbiamo dato ieri visione (link), riguardante l’accoglimento delle istanze del territorio sulla riforma della rete ospedaliera, è stata salutata con speranza e fiducia dalla popolazione gallurese. Le recenti operazioni di massa, ultima la grande manifestazione dello scorso 18 luglio contro la paventata riforma, sembra abbia sortito effetti attesi da un lato, ma dall’altro però visti come ultimo treno, ultimissima mossa per far desistere l’assessorato da una ulteriore perdita di servizi. Il Paolo Dettori, ospedale che riceve un’utenza di oltre 50,000 abitanti, sia del territorio che di altre regioni vicine, non doveva essere toccato da questa spirale perversa di distruzione e, stanti le parole del sindaco, non lo sarà.

« La mia a Cagliari è stata un’incursione nella Commissione Sanità dell’assessorato – dice il sindaco Biancareddu – sono andato lì e ho partecipato ai lavori seppure da uditore. L’incontro con Arru è stato più che positivo, non mi aspettavo questa disponibilità, anche se ci ho sperato »

Le parole del sindaco, da noi raggiunto telefonicamente, sono di ottimismo ma anche di allerta, troppe sono state in questi anni le “prese in giro” dell’assessore, venuto  a decantare la qualità di una nuova forma di assistenza sanitaria, in vari modi chiamata, ma decisamente poco attenta alle esigenze di un territorio vasto come quello gallurese. Impossibile che Olbia, con il suo ospedale civile e con il futuro Mater Olbia, in ragione del quale si è proceduto a questa ruspa demolitiva della sanità pubblica del territorio e non solo di esso, potesse supplire all’afflusso pauroso che ha registrato in questi ultimi anni, vista impossibilità di avere garanzie e cure dal Paolo Dettori. Non solo, l’incessante azione diplomatica di alcuni sindaci, tra cui quella di Emiliano Deiana, nel suo duplice ruolo di sindaco di uno dei paesi del territorio e di Presidente dell’Anci (pro tempore da qualche mese), ha evidentemente scaturito dei risultati così come, è bene non scordalo, anche l’esposto alla procura di Tempio, inoltrato da qualche mese e che, per notizie indirette ma sicure, ha di fatto messo paura alla politica della Regione in materia di Sanità.

L’ormai ex procuratore di Tempio, Domenico Fiordalisi, quando l’esposto è stato consegnato dal sottoscritto e dall’avvocato Martinella Diana, ci assicurò il proprio impegno anche se, di là ad un mese, sarebbe stato trasferito a Roma come magistrato di Cassazione.

« Io lascio Tempio – disse Fiordalisi – ma farò in modo he questo incarico vada ad un magistrato capace. Ho avuto modo, nel mio vissuto a Tempio, di apprezzare l’alta qualità del servizio del Paolo Dettori e chi seguirà questa indagine, state certi, non lascerà nulla d’intentato per venire a capo di queste perdite».

Le parole del procuratore Fiordalisi suonarono in noi come musica perché se di una cosa ha paura la politica è della magistratura e, permetteteci di dire, di quella con la “M” maiuscola.

La battaglia, tuttavia, è ancora lontana da potersi dire vinta. 

« Sinché non vedrò coi miei occhi il documento firmato dall’assessore e di fatto le nostre istanze accolte, non sarò sereno – conclude Biancareddu – perché la politica mi ha insegnato che solo un atto definitivo come quello che aspettiamo determinerà la vittoria del nostro territorio intero in questa lunga battaglia».

Vediamo, nel dettaglio, cosa dovrebbe accadere dopo l’accoglimento delle istanze e la firma del conseguente documento.

a) Tempio ripassa da ospedale di base e di comunità (la qualifica che aveva sino a oggi dopo la parziale riforma non ancora ufficializzata) a DEA di 1° livello (in comproprietà con Olbia) stato nel quale era prima delle azioni invalidanti dell’offerta sanitaria, della perdita di servizi e di tutte le peculiarità che ne avevano sancito l’alta professionalità;

b) Resta Otorino così come Ortopedia (che ha numeri di assoluto valore regionale) e resta il Punto Nascita, che sarà suddiviso tra Tempio e Olbia con equipe di medici che si sposteranno per assistere nei due centri le partorienti. Si spostano i sanitari, come giusto, e non le mamme in attesa. Quindi un unico punto nascita con la somma dei nascituri (circa 1200 per entrambi i presidi) ma due distinti centri;

c) Tempio avrà anche due posti letto di terapia intensiva, importante risultato che mai c’era stato e che sembrava un’utopia;

d) Altro fattore importantissimo: la riqualificazione in DEA di 1° livello consentirà di mantenere le strutture complesse di Chirurgia e Ginecologia e quindi anche la futura presenza dei primari nei reparti.

Prima di ritenerci tutti soddisfatti, attendiamo che venga sancita questa riforma e che Tempio e il suo ospedale davvero riabbiano ciò che stavano perdendo. 

Duole rimarcare che, alla luce di queste attenzioni “dovute” per Tempio, qualche altro presidio subirà perdite gravi dei servizi e ciò rappresenta la conferma della storiella dei 100 cani e dei 90 ossi. Non è possibile che tutti possano avere ciò che chiedono e che qualcuno resterà affamato.

La strada per poter finalmente dire che il “territorio ha vinto” è a un passo. In questi prossimi giorni, anzi nelle prossime ore, verrà determinata la nuova rete ospedaliera. restiamo in attesa, fiduciosi, ma sempre allerta. La prudenza è d’obbligo. Forza Gallura!

Antonio Masoni

 

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