Tempio Pausania, « Un primo punto, il comune non conosce il mondo degli animali », la posizione di alcune volontarie che si occupano di gatti e del randagismo.

Tempio Pausania, 14 ott. 2018-

« Partirei proprio da un punto sostanziale– ci dice Cinzia, una delle volontarie – ossia che il Comune di Tempio non conosce proprio il mondo degli animali, per la stessa ammissione del sindaco. Esistono regole e leggi che sovraintendono a questo mondo. Ad esempio, una legge dice che i gatti che vivono in colonie non si possono spostare da quella zona. Le gatte devono essere sterilizzate per impedire la nascita di ulteriori gatti. L’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, su  segnalazione di alcuni cittadini ha inviato alla Assl Veterinaria di Olbia e al Comune di Tempio, una nota affinché le colonie feline vengano tutelate e si possa effettuare la sterilizzazione delle gatte. Il Comune ha dato il suo nulla osta per prelevare i gatti e rimetterli in loco, ovvero dove essi vivono in colonia. Noi, inteso come me e le altre volontarie, abbiamo sottolineato che esiste un’emergenza in un quartiere vicino Rinaggju (Via Meucci) ma in Comune non hanno fatto niente.  Un’altra situazione drammatica per l’eccessiva presenza di randagi c’era anche nel quartiere di San Giuseppe per la quale si è fatto come in precedenza segnalando alla Assl di Olbia, stessa risposta ma Comune assente. Ogni anno rinnoviamo la convenzione con l’ENPA e dovremmo individuare altre zone dove il randagismo è eccessivo, forse nello stesso quartiere di San Giuseppe ma più a valle rispetto a quella di quest’anno. Esiste una convenzione con una clinica veterinaria di Tempio per la sterilizzazione che è gratuita proprio per questa convenzione con l’ENPA. Viene eseguita presso la clinica e le gatte vengono poi riportate al loro luogo di provenienza. Il nostro quotidiano impegno è quello di tenere pulito il luogo dove i gatti vivono e porta loro da mangiare regolarmente, prendercene cura» e cercare anche la loro adozione».

Il luogo com’era prima dell’intervento

 

Un’opera meritoria, di estrema sensibilità e amore verso gli animali, quella di Cinzia, Sonia e Maria Francesca, che pur di portare avanti devono per forza rinunciare ad una vita normale. Le colonie sono un paio, c’è da correre, pulire, pensare alla loro alimentazione, curarli, far sterilizzare le femmine per impedire che la colonia diventi incontrollabile, tutto questo richiede tempo oltre che amore.

« Le colonie quando sterilizziamo le femmine, si riducono di numero-  aggiunge Maria Francesca – i piccoli li facciamo adottare, quindi il numero non può elevarsi oltre quello già esistente, anzi cala.  Esiste poi una casistica sui gatti di malattie, di altri che vengono investiti e ammazzati. Nelle colonie di Tempio sono 70 complessivamente i gatti e le femmine sono state tutte fatte sterilizzare ».

Il Comune di Tempio, per altre situazioni sempre sensibile e attento, deve decidere che le colonie vengano riconosciute. Primo, per far uscire questo impegno di volontariato puro, dall’affanno di doversi sempre confrontare con qualche residente della zona che ostacola in ogni modo la presenza dei gatti. Secondo, perché ovunque in Italia c’è una maggiore attenzione verso il mondo degli animali e della loro tutela. Ci sono stati anche casi dove il luogo era stato ripulito in maniera esemplare anche da rifiuti non provenienti dai gatti presenti, gli animali accuditi, curati, alimentati, e una segnalazione di insofferenza ha determinato un atto comunale di chiusura di quel luogo e successivo spostamento. In tutti i modi si cerca di impedire un lavoro che mira alla protezione dei gatti pur nel rispetto sacro anche verso chi non mostra la medesima sensibilità.

« Noi vogliamo – aggiungono Sonia e Maria Francesca – far riconoscere le colonie feline perché la legge lo prevede, Vogliamo che il regolamento venga discusso in consiglio comunale per evitare che puntualmente ci dobbiamo scontrare con chi non ha rispetto verso i gatti e rovina anche il nostro lavoro. La colonia, lo ripetiamo, è tutelata dalle leggi vigenti. Il Comune è al corrente, vogliamo che il regolamento venga accolto e rispettato.  Noi, se il regolamento verrà approvato, prendiamo preciso impegno che tutto avverrà su riconoscimento anche della Assl Veterinaria e del Comune delle colonie feline e di continuare a fare quanto già stiamo facendo».

L’impegno di queste persone andrebbe anche coadiuvato da altri che abbiano amore per i gatti, chissà quanti ce ne sono che potrebbero ritagliarsi uno spazio per dare una mano. Attraverso questo resoconto, è anche giusto ricordare che l’amore e la sensibilità per gli animali sono gratuiti e tutti possono partecipare al lavoro di queste volontarie che spesso fanno salti mortali per accudire i gatti delle colonie locali. C’è chi si alza alle 6.00 del mattino perché poi va a lavorare, chi deve viaggiare la mattina per andare al suo lavoro, chi ha impegni in ufficio tutto il giorno e può dedicarsi ai gatti solo in alcune ore della giornata.

«  Pensa – mi dicono – che in questa colonia di via Meucci erano 25 i gatti e oggi sono appena 7. Questo è importante da scrivere.  Di questi sette gatti, una appartiene ad una famiglia residente, uno lo prenderemo noi e alla fine ne resteranno 5. Eppure, prima erano tantissimi, malnutriti, pieni di pulci e nessuno si lamentava, oggi sono pochi, accuditi, risanato il luogo e ci fanno la guerra? E tieni conto che il luogo attuale è nascosto alla vista, dà su aperta campagna dove i gatti vivono e arrivano solo quando devono mangiare. Teniamo, come prevede la legge, sempre alla pulizia del posto, al cambio dell’acqua che mai deve mancare, alla pulizia delle scodelle e alla cura dei gatti ammalati. Per diversi giorni ci venivano tolte le ciotole, ora da qualche giorno non sta accadendo perché forse averne scritto sui social ha indotto qualcuno ad evitare questa sciocca rivalsa. Vogliamo dire, se prima era una discarica con acqua putrefatta, acqua stagnante, rifiuti, e andava bene, oggi che il posto è tornato pulito e i gatti accuditi e alimentati bene, non va più bene? ».

Mi mostrano le foto del prima e del dopo del luogo, i gatti com’erano e come sono oggi, si legge in loro anche l’orgoglio per essere riusciti a salvarne qualcuno da morte certa. Li hanno fatti curare, a loro spese, pensano a tutto ciò che potrebbe favorire il loro benessere. Esempi di civiltà e di altruismo verso gli animali, qualcosa che è carente in questa città mentre altrove è normalità. Gatti ammalati che oggi sono splendidi, esemplari, che chiunque avrebbe scacciato via per le ferite o le malattie che si portavano dentro, salvati da morte sicura. Questo è l’impegno che nasce dall’amore per gli animali, poco percettibile da chi non lo sente. Mi raccontano di persone che hanno contribuito a comprare i farmaci che hanno salvato la vita di diversi gatti,  lo dicono con un sorriso, sono grate a chi fa del bene, siano persone o animali i destinatari del bene è sempre ammirevole. Qualcuno ha chiesto loro se avessero bisogno e hanno donato, il donare qualcosa è sempre amore. Sono persone che non dispongono dello stesso tempo da dedicare alla cura dei randagi. In questi anni hanno fatto sterilizzare un altissimo numero di gatte, lo dicono ancora con orgoglio anche se non vogliono riportare la cifra esatta. Un aspetto questo che è il nocciolo della questione per cui mi hanno contattato, perché la sterilizzazione spetterebbe al comune ma, come scritto sopra, dallo stesso si evince un disinteresse per questo problema che, si badi bene, non è marginale alla città ma è anch’esso da risolvere. Basta poco, un impegno e poi il lavoro lo fanno loro, sempre le stesse poche volontarie. Un problema analogo, più volte sollevato da questo spazio web, è quello del canile municipale che tarda a decollare. Parole ne abbiamo avuto tante, promesse pure, ma ancora la nuova struttura di Padulo non ha preso vita. Anche quella dei cani è una problematica irrisolta, non va affrontata e basta perché gli aspetti burocratici sembrano superati, si deve procedere per metterlo a disposizione quanto prima.

Ritornando ai gatti, si chiede impegno da parte dell’amministrazione, con precise disposizioni di tutela delle colonie feline, è un discorso di civiltà perché gli animali fanno parte della città e ancor più, visto che quanto si cerca di fare è la riduzione del randagismo, la stessa ne trarrebbe benefici in termini di decoro urbano, sicurezza igienico sanitaria (sono tante le situazioni dove il randagismo, la mal nutrizione, determinano problemi anche in questa direzione) e non ultimo l’aspetto legislativo vigente che ha disposizioni precise di legge che garantiscono quanto le volontarie chiedono.

Più che vivere dentro la civiltà sarebbe meglio tenersi lontani dalle inciviltà. La società sarebbe certamente migliore se fosse in equilibrio tra i rispettivi bisogni e quelli degli altri esseri viventi, animali compresi.

Antonio Masoni

Related Articles