Tempio Pausania, 3 mag. 2018-

Era previsto stasera il primo incontro informale per mettere a punto la strategia di lotta contro le recenti decisioni dell’ATS relative alla sospensione del servizio di Ginecologia ed Ostetricia. Alla riunione, svolta stasera nella sala di rappresentanza del comune, erano presenti alcuni delegati di associazioni territoriali per apprendere dello stato attuale delle cose e per un primo impatto con le azioni da mettere in cantiere per difendere il nostro presidio ospedaliero. Assente per problemi di salute il sindaco Biancareddu, è toccato ad Anna Paola Aisoni, vice sindaco, il compito di informare sui recenti sviluppi scaturiti dall’ordinanza del sindaco che, come ormai tutti sanno, è stata impugnata dall’ATS e rigettata dal TAR che prossimamente (6 giugno p.v.) obietterà sulla regolarità di tale ordinanza, primo esempio in Sardegna contro un’azienda sanitaria e usato in moltissimi altri centri della penisola. Poco male, se pensiamo che la stessa è anche in procura e seguirà l’iter legale che farà luce sul provvedimento di sospensione dell’attività operativa nel reparto del Dettori da parte dell’Azienda.
L’avvocatura civica di Tempio ha anche richiesto informazioni e accesso agli atti per quanto concerne il reparto di ginecologia e ostetricia in data 24 aprile u.s., dopo che l’ordinanza era stata rigettata dal TAR. Con la richiesta di accesso agli atti, a firma del sindaco Biancareddu, l’avvocato Giusy Demuro chiede all’ATS di fornire notizie e informazioni circa.
1. Il numero dei medici previsti in pianta organica nel reparto;
2. Il numero dei posti di personale medico effettivamente coperti rispetto alla dotazione organica, specificando se si tratta di contratti a tempo indeterminato o determinato o se con modalità contrattuali differenti;
3. Il numero dei medici presenti in servizio alla data del 18.04.2018 e quelli alla data della richiesta (24 aprile);
4. Il numero dei medici assenti specificando se per malattia o altre cause;
5. Il tempo di assenza e da quanto tempo perdura l’assenza e fino a quando è prevista;
6. Stesse informazioni per personale infermieristico, quello dell’area ostetrica e OSS.
Di tutte queste informazioni, l’istanza dell’avvocato, chiede formalmente copia di ogni atto, documento e/o provvedimento come del provvedimento inerente la disposizione della sospensione dell’attività, le eventuali segnalazioni e corrispondenze alla direzione trasmesse dal reparto o le criticità pregiudizievoli che hanno compromesso la regolarità del servizio.
Nell’incontro informale di stasera, oltre i recenti avvenuti all’Unione dei Comuni e gli incontri del sindaco col primario del reparto, il Dott. Careddu, si sono profilate alcune iniziali attività che potranno essere anche congiunte a quelle di prassi di carattere amministrativo.
Non v’è dubbio che il territorio risponderà e stavolta non con le passeggiate o con i cortei ma con armi più determinanti che saranno messe a punto nei prossimi incontri previsti nella prossima settimana.
L’avvocato Giusy Demuro, coordinatore legale del comune, dopo un’ampia sintesi delle recenti vicende successive all’ordinanza, ha anche lasciato trapelare che ci saranno ulteriori sviluppi di carattere legale, di cui non ha però parlato, che potrebbero essere risolutive per il ripristino dell’attività.
Presenti, oltre al vice sindaco Aisoni, anche gli assessori Quargnenti, Lattuneddu e i consiglieri Pala, Pirrigheddu e Careddu mentre per le associazioni, Serena Columbano per le Mamme di Gallura, Mario Satta e Alessandro Cordella per Resistenza Gallura, Maria Grazia Sambiagio e Antonio Masoni a titolo di cittadini informati sui fatti e sempre presenti nelle precedenti manifestazioni che hanno avuto al centro la sanità del Paolo Dettori. Una discussione finalizzata all’immediatezza delle scelte da contrapporre a quella che si profila come una sconfitta su tutti i fronti, stanti le recentissime informazioni avute che vedono in grande difficoltà la sopravvivenza del Reparto Analisi e di altri servizi sottoposti a continui pellegrinaggi del personale sanitario verso altri reparti sempre del Paolo Dettori.
“Non restano altre scelte, la via diplomatica è defunta e noi come amministrazione e come popolazione siamo disposti ad alzare il tiro e perseguire qualsiasi via per riprenderci quanto ci è stato tolto”. Questa in sintesi l’anima dell’incontro, da più di una voce presente riferita, con idee di mobilitazione che partano seguendo una strada comune e col coinvolgimento di ogni anima di questa fetta importante di territorio che fa capo al nostro ospedale.
E’ necessario creare il dissenso con azioni eclatanti, perché oltre il disagio esistente che man mano acuirà la sofferenza del territorio, c’è anche il bisogno della gente che oggi si sta riversando caoticamente in altri ospedali (Olbia e Sassari) accrescendo anche le difficoltà di quei presidi.
“Una futura madre – ha raccontato Serena – ieri ha dovuto abbandonare l’idea di esser assistita a Tempio dove è stata portata con rischi acclarati e poi rispedita a Sassari alla 28^ settimana e si è fatta il viaggio in auto con le condizioni climatiche che tutti ieri abbiamo visto”
Potrei raccontare altre storie come quella che ha illustrato Serena, simili e cumulative della grande vigliaccata perpetrata ai danni di questo territorio. Di una prossima mamma con perdite ricoverata d’urgenza sempre a Sassari, dove pare il reparto stia in emergenza da affollamento o quello della moglie di Alessandro, costretta ad andare e venire di continuo a Olbia per il tracciato da fare ogni due giorni perché la gravidanza è a termine.
Ripeto, sono tante e tutte accomunate dalla stessa sorte, segnata da questa decisione dell’ATS di sospendere le attività ed i parti nel reparto. Dopo che verrà letto questo resoconto, come già successo, ne verranno fuori tante altre, sono voci di disagio, di pernottamenti di una settimana per una intera famiglia in un bad and breakfast con la mamma che deve partorire, l’altro figlioletto che non può essere lasciato solo ed è con lui anche la madre della partoriente, ovviamente con il marito. Spese, attese, nell’ordine sequenziale che preferite.
Questi sono i tagli di forbice Moirano? Questa era la sanità moderna Arru? A questo si pensava quando nella vostra stanza dei bottoni, super comodissima, spegnevate le luci del reparto di Tempio in attesa di chiudere definitivamente i battenti del Dettori?
Non cerco di impietosire nessuno, scrivo per chiamare ancora una volta la nostra gente quella che ha le palle gonfie di queste mezze figure umane, vestiti dell’abito sporco di un pass di un partito che non ha nulla di democratico, anzi pensando ai colori cangianti di questa pseudo democrazia, amano il verde ma indossano il nero, quello funesto della morte dei diritti alla salute.
Se c’è un inferno, quello sarà il vostro paradiso.
Antonio Masoni