Tempio Pausania, “Una vita per il ciclismo, un sogno…tornare a godermi la mia Gallura”. Domenico Cabella, padre tempiese e madre gallurese, ha questo sogno nel cassetto.

Tempio Pausania, 30 ago. 2015-

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Peppino Cabella, padre di Domenico in una foto di quando giocava a calcio.

Il mio legame con Tempio e la Gallura è stretto come una maglia da ciclismo, una seconda pelle. Il mio sogno? Poter tornare e godermi l’aria che ho sempre respirato da piccolino. La gente  che parla come piace a me, il rapporto col prossimo che sento come quello giusto. Poi ho stretto con Tempio anche un rapporto professionale. Da quelle prime bici vendute agli amici di Tempio sono passati quasi 30 anni. Uno dei pionieri fu Antonio Sotgiu, un amico che oggi non c’è più e che ogni volta mi portava qualcuno con lui. Così il passaparola, ha approfondito la conoscenza con tantissimi tempiesi. Per me ogni volta che ne veniva uno in negozio a Oristano era sempre un risveglio di quelle emozioni che mi legano alla Gallura e l’occasione per ridere

Non poteva che essere così Domenico, lo è per tutti quelli che lasciano questa città e che in casa  hanno sentito “lu gaddhuresu” da piccolissimi. Non è solo una lingua, ma uno spirito di vita. Fatalmente se ne resta contagiati. 

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     Stefano e Domenico Cabella all’interno del negozio.

Nato e trapiantato a Oristano per necessità di famiglia, Domenico Cabella, oggi 60enne, ha esordito così ieri nel suo negozio di via Cagliari a Oristano. Dopo una vita nel negozio sotto la loro casa, decisamente meno in vista di quello attuale, ha deciso di spostare la sua attività in una via ad alta densità di traffico, praticamente la porta principale d’entrata o d’uscita per chi viene o esce.

Una vita intera nel ciclismo, da corridore prima con le squadre giovanili, dove è stato più volte campione sardo di categorie diverse, a meccanico di biciclette. Un mestiere non facile, per le continue evoluzioni dei mezzi e per l’estrema tecnologia che oggi caratterizza qualsiasi attrezzo sportivo. Capacità e rapidità non comuni, sempre un lavoro professionale e accurato, e sempre con un sorriso o una battuta. Domenico è così, lo è sempre stato. Il sangue non mente e quello suo è gallurese, sempre portato alla sdrammatizzazione delle cose, incline a ricordi piacevoli e scherzosi che, anche insieme, si è vissuto.

Una foto ricordo con un amico "vero".
                         Una foto ricordo con un amico “vero”.

E tizio come sta?” Già sono tante le persone che in questi 30 anni da Tempio sono andati da lui per “cucirsi” addosso la bici giusta.

La bici non è un oggetto da comprare e basta. Bisogna vederne sempre l’utilizzo. Poi valutare anche se tu hai velleità alle corse, amatoriali o magari dilettantistiche, sia su strada che su Mountain Byke. Nella mia professione ho sempre cercato non solo di soddisfare il cliente ma anche  di farlo “star bene” sul mezzo. Un mezzo “non conforme” alle misure del ciclista, prima o poi comporta dei problemi alla schiena, alle braccia, al collo, alle articolazioni, a tutte quelle parti insomma che nel movimento della pedalata sono sottoposte all’impegno e allo sforzo“.

Stefano, suo figlio, ne sta ripercorrendo le stesse tracce. E’ già un valido meccanico, esperto, che ha avuto pure l’opportunità di lavorare per una squadra professionistica. Il lavoro di Domenico oggi è in mani sicure. Questo ha ridato un po’ di fiducia al fondatore della Cicli Cabella che già pregusta la sua uscita a pescare, a buttare la canna come dice lui con Sandra, la sua moglie che lo ama e lo sostiene in ogni cosa.

Sono stanco Antò, mi tiene in forma solo la grande passione per questo lavoro e il sapere che oggi Stefano saprà essere un meccanico bravo. Oggi pedalo ancora su una bici del 1975, esco così come mi vedi ora, senza fare fatica. Mi rilassa, così come la pesca. Ho dato tanto e ricevuto tantissimo dal ciclismo. Un solo rimpianto, non riuscire a vedere in Sardegna un risveglio di questo sport. Si va a fasi, a seconda del campione che vince. Abbiamo Aru che oggi è un grandissimo ciclista. Speriamo che il suo esempio induca i tanti giovani a praticare questa faticosa disciplina che, in qualsiasi forma la si pratichi, è sempre un bellissimo sport

Ecco la videointervista ( riprese Marco Masoni ) a Domenico Cabella per il piacere, speriamo, dei tanti che in questi 30 anni hanno avuto modo di conoscerlo. Sicuramente lo è stato per me, perché quella con Domenico è un’amicizia vera che mi tengo sempre stretta anche quando, come accaduto con lui, non ci si vede per oltre 4 anni.

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