Tempio Pausania, “Va bene la festa, va bene tutto ma così non possiamo nemmeno entrare in casa nostra!”.

Tempio Pausania, 29 ago. 2016-

Le feste, si sa, portano allegrie, rappresentano un toccasana per l’economia locale, fanno mangiare e per il periodo degli eventi sono anche un modo per far affluire turisti nella nostra città. Il commercio è il settore che più di altri si avvantaggia di queste brevi ed indispensabili boccate d’ossigeno. Poco male se non per tutti è la stessa cosa. Cosa contano alcuni esercenti di attività imprenditoriali che per la durata delle feste si vedono “oscurati”, anzi ancor peggio impossiblitati persino ad entrare nella lora casa o nel loro negozio?

E’ il caso della signora Salvatorica Abeltino che gestisce una lavanderia in Piazza Don Minzoni. La foto di copertina fa intuire in quali condizioni gli ambulanti presenti nella piazza hanno del tutto coperto l’ingresso della sua attività.

La signora Abeltino dentro la sua lavanderia
La signora Abeltino dentro la sua lavanderia

Per entrare, ci dice la signora Abeltino – pensi ho dovuto chiedere il permesso a questi signori, meno male educati e comprensivi, che anzi oltre che essere dalla mia parte, perché loro stessi sono qui per lavorare, mi hanno concesso uno spazietto per poter entrare nella mia lavanderia. Ma non sono la sola. Guardi là – mi indica il Palazzo Passino – la signora Passino, in vacanza in questi giorni a Tempio, ha addirittura denunciato alla polizia perché non poteva neppure entrare in casa sua. Capisce? In casa sua! Ed io, che da venerdì mattina sono chiusa letteralmente da questi camion, oltre che penalizzata perché nemmeno l’insegna si vede, sono anche amareggiata. Mi sono rivolta alla Polizia Municipale che non ha fatto nulla. A me sta bene che ci siano le feste ma ci deve essere anche rispetto per tutti quelli che hanno la propria attività nella zona interessata dagli ambulanti.”

foto galluranews - dietro questi mezzi ci sta l'attività della signora Abeltino.
foto galluranews – dietro questi mezzi ci sta l’attività della signora Abeltino.

Il suolo pubblico – aggiunge una delle ambulanti che si dichiara d’accordo con la signora Abeltino ma che poco può fare avendo assegnata quella zona – lo paghiamo per venire qui. Vede? Siamo attaccati come sardine e non c’è spazio affatto per il passaggio della signora. Così è stato deciso. Non mi sembra giusto che altri abbiano, a discrezione di chi deve stabilire la posizione, più metri a disposizione e a noi tocchi anche chiudere le altre attività come quella della signora Abeltino. Sono trent’anni che vengo alle feste di Tempio, avevo sei anni la prima volta.

Nasce spesso, tra persone che sanno che significhi lavorare, una sorta di intesa che si basa sull’amicizia (questa storica tra le due persone) ma soprattutto sul rispetto.

Il palazzo Passino, storica costruzione di Tempio con l'ingresso del tutto bloccato.
Il palazzo Passino, storica costruzione di Tempio con l’ingresso del tutto bloccato.

Io sono stanca – aggiunge la Signora Abeltino – di segnalare la cosa e di sentirmi dire…”non possiamo far nulla” oppure ancor peggio, essere presa in giro dopo che pago le mie tasse e ho diritto alla visibilità, così come tutti gli altri . Poi capita anche che non tutti gli ambulanti siano rispettosi come questa signora (quella di prima) ma che se ne trovino che ti rispondono male se fai loro un’osservazione.”

Le foto che accompagnano questa segnalazione sono inquivocabili e, andandoci di persona, ci si rende conto che bisogna fare acrobazie per passare.

Vogliamo presto un incontro con l’assessore al Commercio (Gianni Addis ndr) affinché ci siano delle regole precise in queste situazioni e che non tutto deve passare come una lamentela e basta. Qui noi parliamo di tutela del nostro lavoro e vogliamo essere tutelati e non presi in giro. Ma che città è questa? – conclude la signora – io non la riconosco più!”

Antonio Masoni

 

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