Tempio Pausania, Vandalismi, scempi, Tempio preda di teppisti e atti delinquenziali.

Tempio Pausania, 8 ago. 2017-

Nemmeno si era placata la rabbia per alcuni atti vandalici legati alle recenti manifestazioni estive, che la cronaca si riempie di ulteriori retroscena accaduti nella tarda serata di lunedì 7 agosto. Prese di mira, stavolta, le chiese campestri di Mezuaustu e di La Trinità, che da alcuni anni erano state “adottate” e riconsegnate alla comunità sotto una nuova veste, restaurata e decorosa come merita.

foto Vittorio Ruggero

Nella tarda serata di ieri, i malviventi, o chiamateli come preferite, sono penetrati nelle due chiese e hanno indisturbati distrutto un quadro e bruciata una madonnina mentre ad un’altra madonna è stata tagliata una mano e schiacciata la faccia con oggetto contundente. Nella chiesetta di La Trinità, che dista qualche chilometro appena dalla prima, è stata bruciata un’altra statua di Madonna e distrutta la statua di gesso che simboleggia la Trinità.

Atti delinquenziali che non hanno spiegazioni, sempre che compierne uno qualsiasi ne abbia una, e che riferiscono di una recrudescenza dell’attività vandalica in città e nelle campagne. Scene già viste in passato, anche se non in questo modo, ma che dovrebbero far riflettere tutti sulla necessità estrema di salvaguardare il patrimonio pubblico di qualsiasi natura esso sia. Occorre sorveglianza e videosorveglianza in particolare in zone particolari del paese e in altre dove vengono compiuti atti simili da anni. Non si deve scordare che queste campagne, dove sono ubicate le due chiesette, anni fa sono state preda di ladri che ogni giorno imperversavano nelle case inabitate dove veniva sottratto di tutto, da sedie e mobili, da oggetti artigianali, quadri,  da legna a vino.

foto Vittorio Ruggero

Ritengo che qualsiasi sottrazione indebita, qualunque atto vandalico e quindi delinquenziale, debba essere perseguito e punito. Se gli inquirenti hanno dei sospetti, che si vada avanti e si prendano i responsabili. Al giudizio del loro operato non dobbiamo pensare noi, già abbastanza spaventati da quanto si legge dappertutto su azioni legali contro questo o quello, ma chi è abilitato a farlo.

Lo sconcerto non è perché qui si tratta di una chiesa, credo che se si trattasse di una casa comune non sarebbe meno scandaloso, ma perché gli episodi si stanno susseguendo in maniera crescente e non si riesce a frenarli.

Impietosamente vengono alla mente altrettanti episodi che tutti ricordano e verso i quali, pur essendoci sempre stati dei sospetti, non si riesce mai a scoprire chi ci sia dietro. Dell’altra sera la denuncia di un cittadino verso malviventi che operavano attorno alla sua auto sotto la quale avevano messo chiodi e viti. Di per sè nulla  ma vista in una prospettiva di uso della macchina e scoppio dei pneumatici, di ben altra sostanza. Sono testimone di un sorpasso eseguito da scellerati nella discesa di Parapinta. Due autovetture cercavano disperatamente di superarmi già subito dopo la rotatoria della strada per Calangianus, ma erano impediti da macchine che arrivavano dal senso opposto Quando sono riusciti a sorpassarmi, sono stato investito di improperi e cattive parole da parte di uno che aveva abbassato il finestrino per proferirle. Fatti minimali, ma che sostanziano un problema di esagitazione e di probabile e smodato uso di alcool e droghe.

Gli ingredienti sono sempre gli stessi: ritorsioni personali, vendette piccole e grandi, noia, droghe e alcool. Nulla di diverso da ciò che conosciamo e che abbiamo sempre visto. Mi dicevano ieri che un ragazzino di appena 11 anni alla Festa di La Paddha abbia chiesto della birra. Al categorico rifiuto da parte dell’addetta agli scontrini, il bambino ha risposto…“altu che chissu mi bicu!” (altro che quello mi bevo!). Se non ci siamo ancora resi conto di quanto da subito sia malato questo mondo che stiamo conoscendo, non faremo in tempo a salvare quel bambino, né noi né coloro deputati a farlo. Conosco genitori saggi con figli rovinati e figli saggi nati da famiglie distrutte. L’educazione ha la sua importanza ma non è tutto e non ci mettono al riparo nemmeno i nostri esempi, se positivi.

Certo vien male pensare che Tempio, oramai una ex città tranquilla, potesse essere immune da questa ondata di violenza e di piccola criminalità. Prima di obbligarci a trasformare ogni abitazione in un bunker inviolabile e con dotazione di telecamere h 24, proviamo a scardinare questi fenomeni agendo con esemplari pene verso coloro che attentano quotidianamente al bene comune. Ascolto la gente tutti i giorni, qui si ha paura. Non ancora a livelli da grande città ma ci stiamo arrivando. Questo non è un risultato di cui andare fieri.

Antonio Masoni

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