Tempio Pausania, Verde pubblico o deserto? La città se lo chiede ma le risposte non ci sono e se ci sono restano insoddisfacenti.

Tempio Pausania, 15 feb. 2018-

Sono avvezzo a scrivere bene di chi opera nel bene e per il bene pubblico. Non mi resto zitto, men che meno passivo se debbo opinare su quanto sta accadendo in questa città, soprattutto quando alcune scelte degli ultimi tempi, lasciano attoniti e preoccupati se le medesime scelte non vengono comprovate da risultati.

Risalendo la breve storia della attuale amministrazione, è dal maggio 2015, quando vinse le elezioni, che subito si affrettò a cambiare, o meglio a rinnovare. Non che la precedente non fece delle cose sbagliate, per quanto attiene al “verde”, ma l’allora assessore, almeno nei fatti e non nelle parole, aveva scuola e formazione per parlare ed operare con una giusta competenza. Seguii alcuni dei lavori dell’assessore Addis che, a intervalli periodici, mi informava di alcuni interventi che, per chi li vuole vedere, stanno tutti nel blog e nel mio canale youtube. Da subito, quasi che fosse scelta prioritaria, furono spostati i “famosi” olivi di Piazza Gallura e traslocati nel parco di Piazza Grandi dove, tra difficoltà dell’improvvida scelta e trauma vegetativo per il rimpianto, ben presto manifestarono rinsecchimento e asfissia, ben oltre il loro normale periodo di adattamento.

Si è poi continuato con gli alberi della circonvallazione che divisero la popolazione, perché l’operazione di taglio e rimozione, secondo i ben informati, andò ben oltre le necessità del traffico, quella dei pedoni etc. Fui concorde nel esprimere parere favorevole, e lo sono tutt’ora, sulla maggiore fluidità della circolazione che certo non deve subire intralci ma ne scrivo per dovere di cronaca. In tempi recenti, le capitozzature di quasi tutti gli alberi dei viali principali della città, di cui a giorni vi darò un resoconto già programmato con l’ex assessore Addis che mi ha assicurato un “giro” onde spiegarmi meglio quanto avvenuto, il perché sia stato dannoso e soprattutto “perché non indispensabile”, specialmente perché molte delle piante non rappresentavano un vero rischio per la sicurezza dei cittadini.

Di oggi invece, alcune foto emblematiche che Marcello Scano, titolare dell’azienda florovivaistica La Fumosa, ha postato su facebook e che testimoniano della perdita di piante forti come il rosmarino, estirpate per lasciar posto al plumbago che, a sua volta, è stato sostituito attualmente,  fuori stagione, da ciclamini col risultato che le foto impietosamente documentano (vedi foto). La zona interessata è la bordura che precede l’ingresso principale al cimitero cittadino.

Non v’è dubbio che qualcosa non torna e che non possono essere condivise determinate scelte se non sono confutate da necessità di altro genere o se hanno spiegazioni che, mi si passi il pasticcio grammaticale, non si spiegano. Essere evasivi nel dare le motivazioni o permettersi di agire senza una condivisibile oculatezza, non credo sia di giovamento né per gli stessi amministratori, né per quella parte della città che vede ogni giorno che passa degradare la porzione di verde della città. Sono abituato a discutere, penso sempre che anche per gli altri sia la stessa cosa. A quanto pare non è così e qui “d’impero” si agisce e i risultati sono quelli che vedete.

Antonio Masoni

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