Tempio Pausania, Vi racconto la mia esperienza al Paolo Dettori, scrive una lettrice.

Tempio Pausania, 31 ago. 2016-

Si allunga l’elenco degli attestati di stima dei pazienti o dei congiunti passati al Paolo Dettori di Tempio. L’ospedale dell’alta Gallura, con un indotto di 50.000 persone, centro vitale della Sanità in Gallura, riferimento oltre che per i residenti nel territorio anche per tutte le altre regioni confinanti (Anglona), in odore di essere ridotto a mero impianto svuotato di professionalità e personale.

Il Paolo Dettori, che riceve ogni giorno attestati di gratitudine e considerazione e che ancora una volta sta supplendo con l’abnegazione dei suoi dipendenti, tutti nessuno escluso, che fanno turnazioni pesanti senza godere spesso dei riposi e delle ferie (centinaia giorni di ferie perdute in diversi anni di lavoro) e che hanno comunque una parola di conforto, un sorriso che ripaga malati e congiunti più di quanto nessuna ASL del mondo potrà mai sostenere.

Questa Azienda che è ora succursale venefica della fine della sanità pubblica, senza remore chiude, accorpa, limita, fa mancare, rimodula a piacere, senza approvazione dei dirigenti ospedalieri, questa ASL che mette a tacere e fa passare sotto traccia, che vanifica tutti gli sforzi immani di chi ci lavora. Asl, acronimo di Azienda Senza Limiti che impunemente obbedisce ai diktat di questa specie di Stato Italiano che non esiste più, che appoggia e sostiene la morte dello stato sociale, che uccide sapendo di uccidere, che è figlio di un’Unione Europea, sulla cui fine ci speriamo in tanti, tranne quelli ubriacati dalla comunicazione falsa e da governi fantoccio che ne decantano importanza ed essenzialità.

Eppure, in questo cinico ma verietiero disegno di distruzione, esiste ancora spazio per il conforto e per la solidarietà di chi in quell’ospedale ci trascorre la propria vita lavorativa, sempre in silenzio (ah!! Se solo potessero parlare!!) e marciano a ritmo spedito, di chi in quel lavoro crede e sa che non è solo il 27 che fa cantare ma piuttosto il suono melodioso di un grazie o di una lacrima di un paziente commosso dalle attenzioni ricevute, o quelle di un parente che vede e tocca con mano umanità, competenza, serietà…e umanità e ancora umanità, quella che trasuda di compassione e amore per il prossimo. Ma queste cose a chi interessano? Certo non a chi ha deciso che poco importa se al P.S. sono costretti a ricercare presidi la notte se accade un’emergenza. Si signori, perché poi le cose mancano, o meglio le fanno mancare. Tutto studiato. La Sanità pubblica deve morire, lo ha deciso l’UE e questa masnada di contrabbandieri faccendieri che in nome del Dio Denaro sovrastano ogni governo snaturato e senza sovranità, lo strizzano come un calzino bagnato per risanare il debito pubblico (la più grande cazzata del secolo!!) che è poi la ricchezza di tutti noi, perché dietro c’è uno Stato che ha speso per la nostra sanità, la nostra istruzione, l’occupazione e la Giustizia. Glielo dite voi a quelli del governicchio Renzi come stanno le cose? 

Mi chiamo Rossana Galleri, vorrei attraverso il tuo blog ringraziare il personale Paolo Dettori della Medicina. Con esso tutto il resto dei dipendenti dello stesso ospedale. Le attenzioni e le premure ricevute per il ricovero di Massimiliano, il mio compagno, sono state tali che mi commuovo quando ci penso. Ricoverato per una brutta broncopolmonite, ora per fortuna in via di guarigione, ha avuto cure e amore da parte di tutti. La sopresa è stata vedere tutti gli altri ricoverati nello stesso reparto che a tutte le ore avevano i propri cari accanto. Lì si soffre, non si resta in un ospedale se non stai combattendio una qualche battaglia, se non hai un problema che a casa o altrove non puoi risolvere. Tutti, medici e infermieri ma anche gli altri, personale di pulizie (esemplare!!), mai visto locali così puliti, accoglienti. Cibo ottimo, mai una cosa fuori posto. Un sorriso per tutti, per me che purtroppo ho anche seri problemi di salute e che dovevo essere più forte del mio uomo per restargli accanto. Ma che ne sanno chi sparla e chi ha sempre da ridire su tutto? Io nell’ospedale ho trovato il massimo che si può sperare da una struttura sanitaria. Nulla, ma proprio nulla, era fuori posto. Grazie medicina, grazie personale medico e infermieristico per la vostra umanità, la pazienza infinita e quella capacità di saper fare e dire sempre la cosa e la parola giusta. Mi rattrista leggere di queste privazioni che subiremo come galluresi. Per quanto potrò, lotterò di fianco a chi lotterà per salvare un ospedale modello. 

Di cuore, con tutto l’amore che posso donarvi per sdebitarmi con tutti voi,  Rossana”

Grazie a Rossana, non so quanti vorrano significare queste riflessioni all’indomani dell’esperienza presso il Paolo Dettori. Qualora lo vogliate, sappiate che saranno tutte raccolte e aggiunte al ricco documento che farà da allegato all’esposto che i due avvocati, Martinella Diana e Silvia Inzaina, preparano per la fine del prossimo mese.

Antonio MASONI

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