Tempio Pausania, “Discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei”, di Giuseppe Palma. Rubrica economica a cura di Antonello Loriga.

Tempio Pausania, 3 dic. 2015-

fonte scenarieconomici.it

Vi invito tutti ad ascoltare uno dei padri fondatori della nostra carta costituzionale, Piero Calamandrei; capirete come in essa furono scritte le linee guida per portare la società italiana al massimo grado di civiltà ed onore per tutti i cittadini. Chi si ostina a non vedere le linee guida tracciate dai nostri padri costituenti, è un analfabeta costituzionale. La costituzione e stata scritta per il bene dei cittadini della Repubblica italiana ed è dinamica, cioè migliorabile in corso d’opera per il bene della nazione. Vedere oggi quella analfabeta costituzionale di Elena Boschi modificare ciò che ha scritto Calamandrei e tutti gli altri, mi causa un gran senso di vergogna ma non ne suoi confronti, nei confronti del popolo italiano che, inebriato, sta a guardare. Vi invito tutti ad ascoltare il discorso di Calamandrei, forse piangerete anche voi (Antonello Loriga)

Avrò ascoltato questo discorso di Piero Calamandrei almeno un centinaio di volte… e l’ultima volta, esattamente come la prima, ho pianto. Sì. Ho pianto. Come un bambino.

Se anche voi, ascoltando le parole di quello che fu uno dei più autorevoli Padri Costituenti, doveste provare un sussulto o dovesse scendervi giù una lacrima, allora vuol dire che siete sulla buona strada.

Cerchiamo, unendo le forze, di fermare lo stupro della nostra Costituzione da parte dei “Figli Destituenti“, i quali, in una situazione normale, non sarebbero stati in grado di modificare neppure un regolamento condominiale.

Le parole contenute in questo video furono pronunciate da Calamandrei esattamente 60 anni fa, ma sono di un’attualità disarmante!

Ascoltate! Ascoltate! Ascoltate! 

A gennaio (cioè tra meno di due mesi) esce il mio libro sui gravi aspetti di criticità della revisione costituzionale elaborata nel corso della XVIIesima Legislatura. Non lasciatemi solo e aiutatemi a divulgare le ragioni per votare NO al referendum costituzionale.

Giuseppe PALMA 

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