Tempio Pausania, Tutte le bugie sulla Grecia, “Ciò che non vi hanno mai detto”. Rubrica economica a cura di Antonello Loriga

Tempio Pausania, 4 lug. 2015-

antonello loriga
Antonello Loriga

In questi giorni si e’ sentito di tutto sulla Grecia, sono persino arrivati a definirla quasi uno stato canaglia, uno stato con delle colpe terribili, che ora deve espiare tramite una serie di terribili punizioni che chiamano riforme strutturali, imposte da chi? Guarda caso dalle stesse entita’ che hanno condotto il paese alla situazione attuale. Prima di sputare sentenze, sarebbe bene capire di quali terribili colpe si e’ macchiato questo popolo, dunque andiamo ad analizzare l’impianto colposo della Grecia, per costruirne anche quello difensivo.

Le colpe che i loro aguzzini, scusate i loro creditori, e le istituzioni o meglio la Troika imputa a questi brutti cattivi europei, stranamente, coincidono con le stesse che vengono attribuite anche al popolo italiano, insomma “un pacchetto colpe” che viene usato e riciclato per ogni stato al momento opportuno.

Quali sarebbero dunque i capi di imputazione che i creatori di questa bella Europa attribuiscono al cattivo popolo greco.

1)I greci hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità

2) I greci hanno troppi dipendenti pubblici

3)I brutti greci vanno addirittura in pensione troppo presto e con pensioni altissime

4) I greci lavorano poco.

Dunque, per questi terribili crimini devono espiare le proprie colpe, con delle misure di austerita’ senza precedenti.

Dopo diversi mesi di trattativa, il governo greco non e’ riuscito a raggiungere un accordo con i loro creditori o aguzzini . Quindi,  poco cambia che il primo ministro Tsipras, non venendo a capo di alcun risultato che fosse diverso da continuare a far morire il suo popolo, abbia scelto la via del referendum, dato che in  Grecia e’ nata la democrazia, avra’ pensato….. “Chi meglio dei greci puo’ esprimersi in fatto di democrazia?

In questo Tsipras non trova il mio appoggio per fatti che non sto a raccontare e che comunque esulano da questa analisi. Fatto sta che e’ stato indetto un referendum per chiedere al popolo greco se vuole accettare le misure di austerita’ imposte, o se preferisce rifiutarle.

A questo punto si è creato sull’argomento un ginepraio di informazioni e notizie dove neanche la C.I.A penso riesca a venirne a capo. La matassa e’ veramente ingarbugliata.

Cerchiamo pero’ di ritrovare il filo di Arianna e sfatare tutte le bugie che sono state raccontate sulla Grecia, che poi pensandoci non sono neanche poi  cosi difficili da smentire. Addirittura e’ sufficiente analizzare due grafici, peraltro forniti dal FMI e da AMECO.

In questa situazione pre-referendum: vediamo in un modo semplicissimo perchè il  popolo greco non e’ cosi’ cattivo e colpevole come i suoi creditori e l’opione pubblica cercano di farci credere.

Come sapete, domenica 5 luglio avrà luogo nello stato ellenico un referendum dove Alexis Tsipras si è schierato per il no in greco (OXI) simile come suono in italiano a OI. Ho vissuto per un po’ di tempo a Cipro e almeno questa parola l’ho capita anche se in greco.

A prescindere dal risultato del referendum, è ciò che succederà in seguito  interessante come sopra detto, ossia quello che l’informazione vorrebbe far passare adesso sui mass media di casa nostra, ossia l’immagine di una Grecia al totale sbando, stremata, ma che comunque si è meritata le sue pene, e deve espiare per le proprie colpe.

Peccato pero’che nei fatti queste colpe si perdano nella solita vuota retorica che puntualmente viene smentita dai dati facilmente reperibili in rete, basati su analisi certe e espressi da fonti autorevoli, basati su veri fact checking  e non su mere posizioni ideologiche.

Tra le varie accuse mosse ai greci nelle salse piu’ variegate c’e’ questa leggenda, della quale anche noi per molto tempo siamo stati accusati, ossia, di una cosa terribile che puo’ far aprire il mar mediterraneo come ai tempi di Mose’, di non aver fatto “ i compiti a casa”.

Un’espressione questa abbastanza vaga e che ancora faccio fatica a capire, ma che potrebbe riferirsi al fatto di non aver messo in atto per intero le cosiddette riforme strutturali, che io traduco spesso in sofferenze per tenerne a mente il vero significato, tutto aggiunto anche al fatto che non sono stati sistemati a dovere i conti pubblici e altro ancora, perche’ le accuse sono tante.

Divertiamoci per un attimo ad analizzare questa frase ossia “ non aver fatto i compiti a casa”, relativamente pero’ a cio’ che l’Europa ed i suoi trattati hanno chiesto a tutti gli stati, e sottolineo a tutti gli stati, tenete a mente questa frase perche’ presto vi tornera’ utile: ossia il consolidamento fiscale.

E qua, arriva il bello, perche’ se i compiti a casa richiesti corrispondono ad un consolidamento fiscale, allora la Grecia dovrebbe meritarsi un bel 10 e lode, infatti se andiamo ad analizzare il grafico sotto, non inventato da me , ma creato dal FMI e Ameco che non sono certo il panettiere sotto casa, e’ possibile leggere il consolidamento fiscale calcolato dal 2010 al 2014 di diversi paesi europei.

grafico grecia

Ops, ma come? La Grecia non ha fatto i compiti a casa? Straaaaaano, perche’ allora sarebbe il caso di capire come mai la Grecia e’ il paese che presenta il consolidamento fiscale maggiore in percentuale al PIL

Infatti leggendo il grafico , la Grecia ha raggiunto il miglior risultato nel miglioramento del saldo primario, corretto per il ciclo, a ben il 17,5% del PIL in pochi anni.

Ci deve essere qualcosa che non va, perche’ il realta’ la Grecia non si e’ fermata qua, ma ha fatto molto di piu’. Infatti. non solo ha avuto il maggior miglioramento del saldo primario in percentuale del PIL e quindi anche il miglior consolidamento fiscale, ma analizzando i grafici, sempre non del panettiere sotto casa, è quella che ha avuto il maggiore tasso medio di miglioramento del saldo primario in percentuale del PIL per anno, con una media del 4,4% del PIL per anno.

 Oh!!! i grafici cantano…… guardate sotto?????

grafico grecia2

Dunque riepilogando, la Grecia non solo e’ quella che ha avuto il maggior consolidamento fiscale in relazione al PIL, ma è anche quella che lo ha avuto piu’ velocemente sempre in relazione al PIL. Si evince dunque che la Grecia brutta e cattiva non solo ha fatto più compiti a casa degli altri, persino della Germania e dell’Italia, visto il maggior miglioramento del saldo primario, ma li ha fatti piu’ velocemente degli altri.

Pertanto, pronunciare  l’espressione che ci racconta…. La Grecia non ha fatto i compiti e a dir poco sballata e fuori luogo.

Tutto questo, solo su due temi, ma se a questi aggiungiamo i diversi fact checking basati sulle altre presunte colpe che si trovano in rete come funghi, evidenzia che tutto cio’ che ci sentiamo raccontare sul popolo greco tutti i giorni specialmente da opinion maker da mercato su Rainews24, e Tgcom24, solo per citarne alcuni, e’ il frutto di un qualunquismo dell’informazione che i dati reali non sa neanche dove stiano di casa; eppure se ci arriviamo noi comuni cittadini, come fanno a non arrivarci stimati giornalisti, politici ed economisti? ( ovviamente della domenica).

Concludendo, possiamo dire che la Grecia non solo ha fatto bene i compiti a casa in fatto di consolidamento fiscale, ma li ha fatti piu’ velocemente di quasi tutti gli altri.

E tutto cio’ nonostante i disastrosi risultati delle politiche che le sono state imposte.

Poiche’ viviamo in una Europa di psicopatici criminali, non basta a questi signori ciò che e’ stato fatto al popolo greco, noooooooo, gli si vorrebbe imporre di proseguire ulteriormente su una strada che non porta da nessuna parte, ma fa di peggio ossia peggiora ancora di piu’ lo stato delle cose.

A rimetterci ovviamente è come sempre la popolazione, assunta come agnello sacrificale, non si sa perché. Anzi il perché si sa, ma si rischia di essere tacciati di complottisti e non vittime di un complotto, ragion per cui ci atteniamo alle fonti del nemico.

Tutto questo è veramente un crimine contro l’umanità se si pensa al fatto che quanto prestato alla Grecia, in paragone con la liquidita’ messa a disposizione del sistema bancario, e’ veramente il resto di un caffe’.

  Antonello Loriga

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