Luras, “Raighes vol. 2”. Roberto Diana, continua la magia della sua chitarra alla ricerca delle “radici”.

Luras, 21 mar. 2017-

A cinque anni di distanza da Raighes vol. 1, Roberto Diana ha pubblicato di recente il secondo Volume di questo viaggio introspettivo alla ricerca delle sue radici. 11 brani nuovi che continuano il filone ritmico e melodioso di un artista gallurese che sta sempre più imponendosi all’attenzione internazionale per la genuinità della musica, sempre espressa con l’amata chitarra ma di sicuro avvalorata da altri timbri e sonorità che si adagiano con dolcezza e delicatezza nel suo enorme talento.

Ho ascoltato, assieme al DvD di Note millenarie, epico concerto agli olivastri millenari di Luras dell’agosto 2015, anche questo disco. Un privilegio per me ascoltarlo con l’anima distesa su un’amaca di seta. Roberto non si ascolta, la sua musica si vive, dal primo all’ultimo brano di questo curatissimo album che appare da subito quello della piena maturità artistica.

La copertina del DvD Note Millenarie

Limbara’s Eye, l’occhio della montagna, vista come il grande patriarca che domina il suo paese e altri della sua e nostra Gallura. Struggenti note che ci fanno sentire piccoli uomini davanti alla maestosità del Limbara, con le sue millenarie rievocazioni che echeggiano nei  ricordi di bambino. Un brano, una colonna sonora del tempo che è eterno nella grandezza di una montagna.

Screaming to the moon, la chitarra elettrica che urla alla luna piena la sua voglia straordinaria di investirla di rabbia, di risentimento, nel bisogno inconscio di una sua attenzione, forse in attesa di una risposta.

Empty Rooms, le stanze vuote del suo ritorno a casa, nella sua Luras. Una chitarra che tace, ripensando a chi sino a qualche tempo prima aveva riempito quella casa, di amore, di occhi lucidi per il suo ritorno, e che ora non c’è più. Il brano che piange i genitori morti, la poca voglia di accettarlo. Così imbraccia la chitarra, con cui il connubio in certe occasioni diventa ancora più stretto, passeggia per la casa e tira fuori una melodia di getto,  lacrime di emozioni, una pioggia di ricordi che solo le sue note riescono a trasmettere a chi ascolta.

Walking in London, il suo cammino nella grande città,  che  ad ogni angolo, ad ogni fermata della metropolitana, emana profumi e colori unici, strade di facce, musiche di ogni tipo che si intrecciano con altre diverse, una passeggiata in mezzo a questa realtà, fermata dopo fermata. Qui la musica è un insieme omogeneo di diversità e sonorità nel quale non sai distinguere una sola radice ma tante da stordirtene e fartene avvolgere.

The Other Side Of The Mountain, cosa c’è dietro la grande montagna? Sempre sognato di conoscere cosa ci fosse dietro il Limbara, Roberto, da anima sognatrice e di grande curiosità, non vede l’ora di scoprirlo. Quando questo accade, la realtà che scopre è anche superiore alla sua pur fervida immaginazione. Su questa montagna affondano le sue radici e la sua immaginazione da bambino. Emozione pura!

Dreaming on The Plane, il sogno, elemento che caratterizza tutta la sua musica, lo coglie mentre sta su un aereo. Ascolta le note di un banjo e di un sax, quelle note al suo risveglio diventano questo brano. Note che traduce per la sua chitarra. Quando davvero il sogno è spartito, il giorno dopo. Forse il brano più ritmato, con le percussioni di Cristiano Carbini, dell’intero disco.

Nuraghes, non serve tradurre. La civiltà millenaria della sua terra, quella insolita energia che sa cogliere davanti ad uno dei monumenti di questa terra, sia esso un nuraghe o un dolmen. La sua chitarra che interpreta i bisogni dei nostri antenati, il fuoco, la caccia, le abitudini, il ballo, le guerre, la vita delle famiglie. Una chitarra che scandisce tutti questi momenti con l’aiuto delle percussioni di Larry Salzman.

Last Good Bye, l’ultimo arrivederci. La sua Weissenborn piange all’inizio, in vista di un arrivederci, e di un ritorno di cui forse non  sa quando avverrà. E poi lo sciame di note che ti entra dentro avvolto da armonica e tanpura. Il brano che ho amato da subito perché si sente oltre le orecchie, va a finire nei cassetti della dolcezza e della musica country che ho sempre amato. Lo ascolto da ieri senza sosta, quasi fosse il richiamo della vita che vorrei. Fantastico! Immaginare praterie, campi assolati e vie polverose, quelle nuvole e strade che sono le nostre scelte, sospese tra ciò che si vuole e ciò che si ha. Arrivederci a quel che non siamo e vorremmo essere.

Her Sunshine Smile, il  sorriso del sole, una storia d’amore raccontata all’autore e tradotta in musica. Il sole canadese, con il freddo che ghiaccia tutto, ma due giovani amanti sul tetto di una casa si scaldano semplicemente osservandolo. Il crescendo musicale che si eleva con il sole, accarezza i due amanti e li conforta, avvolti da una melodia che è calda come quel tiepido raggio. Ora si sta meglio, sembra dire il sole, per il vostro amore basto io.

Looking For, Cercando. Il tramonto sul mare sardo di Vignola, il sole che cala dietro la torre. L’autore cercava qualcosa quella sera, non ha trovato nulla, ma è nato questo brano ritmato e accattivante come un tuffo nel mare sardo.

Il disco Raighes vol. 2 è prodotto da Raighes Factory, le canzoni sono state tutte musicate da Roberto Diana e progettate tra la Sardegna e la California. Alcune tracce sono state registrate in una chiesa vicino Pavia e nello studio dell’artista. Altre a Luras e in uno studio di Sassari. Al disco hanno collaborato altri musicisti oltre a quelli già citati. Giulia Cartasegna col violino e il tanpura, Jimmy Ragazzon con l’armonica e Isha col tanpura.

Raccontare il disco è impossibile, troppo bello poterlo avere e ancor di più inserirlo nella play list della nostra vita, come una speranza che la stessa possa essere solare come il disco, con ogni brano che vi devia dalla strada impervia per indirizzarvi verso l’emozione che ha occhi, orecchie, tatto e vi penetra lasciandovi appagati.

Nel disco trovate anche questo brano che qui ascoltate in una versione live al Troubadour di Londra, Looking For

Chi volesse leggere ecco il suo sito web dove avrete tutte le info sull’artista, comprese date del tour per presentare questo disco.

Ecco tutti i suoi riferimenti:

Official Website: http://www.robertodiana.com
Music Store: http://robertodiana.bandcamp.com/

 

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