I sardi spendono meno di tutti in farmaci.

Leggo, tra le tante notizie sulla crisi economica, che in Italia è crollata la spesa per i farmaci. I dati relativi ai primi nove mesi del 2013 parlano in Sardegna di un -7,8%  e per i farmaci di classe C, che comprende  quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino, la contrazione della spesa sempre in Sardegna è stata del -3,7%, la più alta d’Italia. Il consumo dei medicinali a brevetto scaduto (farmaci generici) con quote rispettivamente del 68% in Umbria, del 67% in Emilia Romagna e del 66,6% in Toscana hanno ugualmente visto la Sardegna all’ultimo posto per i consumi più bassi (61,5%).

Mi domando se questi record siano positivi o negativi. La Sardegna è improvvisamente tornata ai primi posti nel mondo per la durata della vita (d’altronde siamo la terra dei centenari) e quindi siamo sempre meno costretti ad utilizzare dei farmaci per star bene oppure la Sardegna è, tra le regioni italiane, quella che sta soffrendo di più per questa asfissiante crisi che ci obbliga anche a star male perché non si dispone di denaro per curarsi?
Ottimisticamente ragionando direi la prima ipotesi. Se invece ragiono con la tachipirina o il Maloox in mano, indeciso se usarli o no, credo che dovrò tenermi la febbre e la mia cronica acidità di stomaco perché mi toccherebbe ricomprarmeli quei farmaci. Meglio risparmiarli il  più possibile. Si, il SSN mi garantisce e mi tutela ma in un paese che sta andando sempre più verso la deriva della privatizzazione di tutto ho da aspettarmi che questo privilegio d’ora in avanti sarà sempre più ridotto e sarà costretto a vendermi qualche pezzo sano del mio corpo (dei pochi che mi sono rimasti) per poter garantire almeno ai miei figli la salute. Arriveremo al baratto anche di organi: tipo “ti do un rene se mi dai una cornea”. In tutta sincerità e per tornare alle statistiche dell’articolo non saprei proprio come considerare questi dati. Provateci voi! SALUTE a tutti!

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