Tempio Pausania, avercene di pazienza!

Tempio Pausania, 14 mar. 2015-

La visione del mondo, negli ultimi anni di globalizzazione mediatica, appare distorta e fuorviante. L’avvento dei social network ha dato, in qualche modo, la speranza che si potesse ribaltare la conoscenza dei fatti che accadono semplicemente per l’immediatezza e la possibilità di raggiungere tutti. Sulla rete ci siamo tutti e, chi ancora non ci naviga, appare fuori dal mondo e avulso dalla realtà.

Tant’è vera questa considerazione che tutti, ma proprio tutti, ad iniziare dai politici sono presenti. Sindaci che ci dicono ogni giorno cosa hanno fatto e cosa faranno. Politici nazionali twittano, lanciano proclami e fanno campagna elettorale. Ciò mi induce a pensare che la comunicazione in rete hanno capito più o meno tutti che serve. Le previsioni più pessimistiche dicono che la carta stampata resisterà ancora per una decina d’anni e, in ragione di questa profezia, tutte le testate nazionali ed estere, hanno le stesse notizie del giornale in rete, a pagamento o gratuite. Comodo stare a casa e leggersi il giornale senza andare in edicola e soprattutto essere in anticipo sull’uscita del giornale che, come si sa, è sempre quello del giorno prima.

L’immediatezza  dell’informazione, pertanto, è la principale e vantaggiosa nota distintiva tra carta e computer.

La rete amplifica a dismisura una notizia che può essere letta ovunque e nel tempo di un nano secondo. Eccezionale! Sono cose che si sanno e che fanno pendere la bilancia dalla parte dei “pro” alla rete. Portali on line, testate giornalistiche, blogger, mettono il loro tempo a disposizione di questo straordinario sistema che nasconde, come qualsiasi altro meccanismo infernale dell’era contemporanea, le sue insidie.

Esistono siti on line che scrivono fesserie e lo dicono, altre che hanno lo stesso disegno ma si celano dietro l’oscurità di una testata accreditata. Altri, invece, i blogger che scelgono una loro linea direttrice d’azione e selezionano temi e interessi differenti, a seconda della loro vocazione. Penso, ad esempio, a Giallo Zafferano, un sito seguitissimo da qualche milione di utenti e che, di recente, è anche diventato un programma televisivo, Si occupa di ricette di cucina e di gastronomia ed è un po’ come il Vangelo per gli appassionati dei fornelli.

Ci sono blogger on line per la moda, il cinema, l’arte e per qualsiasi altro campo dello scibile umano. I lettori hanno solo l’imbarazzo della scelta per informarsi e capire, da subito, quali di questi sistemi di comunicazione possano essere adatti alle loro intelligenze, in linea con i gli interessi utili alla conoscenza che cercano.

L’altra faccia della medaglia, perché sin qui nulla di nuovo,  che trascina nella distorsione dell’informazione e trascende nell’azione fuorviante, ripetitiva, ossessiva e maniacale, è la massiccia presenza di ogni tipologia umana nei social network più di moda. Un “Mare Magnum” di ogni specie, un coacervo di persone disinteressate e piacevoli da seguire e leggere, quelle innamorate, quelle che narrano delle loro incursioni nella beozia e nel piacere della tavola, e poi quel disgustoso e invasato numero di individui che diffamano, calunniano, offendono e sono disposti, apparentemente, a tutto nel voler giungere ad un traguardo. Quale? La ricerca della verità! Ma quale verità? Sappiamo bene che non ne esiste una sola, ma almeno due. Alcuni tra questi, sono affetti da forme subdole di sociopatia appena mascherate da ironia fuori luogo, sono i VIRUS della comunicazione. Coloro i quali hanno solo a disposizione la verità virtuale che si sono costruiti e provano ad imporla a tutti. La loro forza è la tastiera, non hanno altro. Mancano di dialogo e di simpatia, si alienano persino le attenzioni dei loro simili e proseguono nella loro azione demolitiva, almeno così pensano, quando si sentono protetti da qualcuno. certamente più scaltro e furbo, che li “usa” per perseguire i suoi scopi. Una specie di teste d’Ariete insomma. Gli apriporta irruenti e senza scrupoli che debbono scardinare le resistenze dei loro bersagli, costi quel che costi.

Tutto nella vita ha un prezzo, e sò bene, per averlo spesso trattato in questo blog, alla fine si arriva ad un limite che non si tollera più e allora “i presi di mira” non restano più impassibili e apatici, come spesso hanno fatto intendere, e si premurano di tutelare la propria onestà. L’estate scorsa ho parlato della maldicenza nei confronti di uno stimato ed apprezzato professionista che restò invischiato in una terribile calunnia. Nonostane si trattasse di una persona intelligente e distaccato da questo mondo di corrotti della morale, alla fine denunciò ciò che gli era successo. I  bersagli non sono tutti disposti alla tolleranza a tutti i costi, a volte dicono basta e agiscono.

Avercene di pazienza! Poter contare sul messaggio cristiano del “porgi l’altra guancia” ormai non appartiene nemmeno a coloro i quali quel messaggio lo diffondono ogni giorno, come il Padre Nostro. Ciò significa che questo mondo moderno, figlio della corruzione e del mancato supporto del buon senso, lo dobbiamo affrontare con petto in fuori oppure arrenderci e darla vinta ai detrattori?

Scelgo la prima strada e non la dò vinta al calunniatore e a quel ridotto manipolo di benpensanti che lo hanno indotto a sentirsi lo scardinaporte della loro azione subdola e vigliacca.

Un medico mi disse una volta:”Lei deve capire che noi medici dobbiamo e vogliamo essere usati, è il nostro lavoro!”. Questa frase me la porto appresso ogni giorno provando a far capire  a me stesso cosa sia utile e cosa non lo sia più. Attendere, avere ancora pazienza non lo è, da tempo.

Antonio Masoni

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