Tempio Pausania, brutta bestia l’invidia!

Tempio Pausania, 20 giu. 2015-

Esistono sfaccettature e angolazioni differenti per ogni aspetto della vita. D’altronde, se così non fosse, che gusto avrebbe la vita stessa? Pensate a questa imponenza di omologazione che ci sommerge ogni giorno, dai media al pensar comune della gente. Tutti dicono le stesse cose e tutti pare che credano davvero alle favole di un ipotetico mondo migliore. Ci credo pure io ad un mondo migliore, purché per raggiungerlo non debba ogni giorno affrontare insidie nascoste che non mi aspetto e movimentazioni di emerite teste che credono di conoscere la verità di tutto. Però il bello della vita è proprio la diversa visione delle cose che ciascuno di noi ha o crede di avere. La ricetta miracolosa, alzi la mano chi non lo ha mai pensato, a tutti noi è almeno una volta passata in mente. Questa presunzione di conoscenza ci induce a battagliare ed accanirci su tutti, ci porta anche a diffondere questa nostra certezza presunta anche ad altri, famiglia, amici e conoscenti. A volte, ci si fa prendere la mano ed allora quella iniziale smania di protagonismo da cui siamo investiti, si sposta anche su larga scala, sino a toccare i giornali e la rete, intesa come internet a tutto tondo. Il perché è presto detto: vogliamo che il numero maggiore di persone la pensi come noi, perché in noi “regna la verità”.

Un episodio in particolare voglio segnalare. In data 3 marzo 2015, la testata giornalistica La Nuova sardegna riporta un’intervista al candidato sindaco Andrea Biancareddu (ora sindaco della città). Nel contesto dell’intervista, promossa dal pubblicista locale, lo stesso Biancareddu, su domanda precisa, risponde che “verranno prese delle contromisure sugli attacchi in rete da un abusivo giornalista in possesso di una tessera fasulla (sintesi di ciò che è stato scritto)”. Quella persona sarei io anche se il sottoscritto giornalista non mi è mai definito. Intanto perché non lo sono, quindi tacciano le sirene di chi mi ha accusato di essere un millantatore, e in secondo luogo io non posseggo una tessera abusiva. Posseggo dal 2004 una tessera di free lance, regolarmente rilasciatami da una testata giornalistica che ha pubblicato e tuttora pubblica, una rivista mensile.

Cos’è un free-lance:  è un termine della lingua inglese per indicare un soggetto che effettui un’attività assimilabile a quella del libero professionista, non essendo però qualificato come tale. Il termine, usato anche nella lingua italiana; è impiegato spesso in generale, indipendentemente dal settore specifico di attività. (fonte wikipedia). In altre parole, chiunque di noi può essere free lance essendo l’attività sdoganata per legge da quella giornalistica. Ci sono free lance in ogni campo, dalla fotografia alle riprese, dal giornalismo alla radiofonia, a tanti altri settori ancora della comunicazione.

Il pubblicista in questione, nel suo resoconto della data in oggetto, il 3 marzo, avrebbe intercettato quelle parole del candidato sindaco che, a questo punto, quelle stesse parole le avrebbe realmente pronunciate. In realtà, quelle parole Biancareddu non le ha mai pronunciate e quindi sono state un’aggiunta del pubblicista che, in un colpo solo, ha pensato di mettermi alla berlina, distruggermi in qualche modo, ed evitare che io svolgessi la mia attività di comunicazione che ho sempre fatto gratuitamente.

Stasera, 20 giugno 2015, dopo svariati tentativi di trovare da solo il sindaco, sono riuscito a trovarlo ed a parlarci. Finalmente, mi sono detto. Alla mia domanda del perché lui avesse dichiarato quelle cose sul giornale, lo stesso mi ha sinceramente dichiarato:”Io non ho detto nulla di tutto questo anche perché non so che cosa fai, se scrivi perché sei un giornalista o meno. Ti conosco e ci conosciamo da anni e ho apprezzato, dietro la telefonata che subito ti feci all’indomani di quel tuo articolo, che tu abbia rettificato l’articolo stesso” “Non solo, Andrea, il giorno dopo ho messo per esteso la legge Severino a tua discolpa.” Si, infatti ho visto”. Il pubblicista invece ha parlato di ritrattazione che io non ho mai fatto. Rettifica e ritrattazione, nella lingua italiana, sono due cose molto diverse.

Chiuderei questa mia piccola soddisfazione di sintesi ma voglio spendere un’altra parola per l’acredine con cui il pubblicista in oggetto, dopo quasi due anni di collaborazione a quella sua televisione, sino al 2010, abbia ancora nei miei confronti. Che gli stia, “da dilettante”, togliendo visibilità? Ma no, caro pubblicista, stai tranquillo. Io e te non saremo mai la stessa persona. Io sono un uomo libero. Tu no!

Ti crea mal di pancia il fatto che, nonostante quel tuo attacco vile, io ci sia ancora e continui ad avere 1200 ingressi unici al giorno di media al blog? Fattene una ragione! Forse mi hai decifrato in maniera distorta. Io non sono in vendita, questo lo sa il sindaco, che proprio per questo mi rispetta, questo lo sanno i miei lettori (che in qualche modo ti sogni la notte per la tua testata!) e questa cosa la conoscono anche tutte le persone di Tempio che sanno che sono una persona cristallina e non mi presto ai cosiddetti trucchi del mestiere.

Antonio Masoni.

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